Monster Hunter Stories 2 Wings of Ruin – Recensione

Capcom ci racconta una nuova storia a tema Monster Hunter, questa volta in salsa JRPG

Monster Hunter Stories 2 Wings of Ruin  Recensione

Si respira un’aria insolita dal primo momento in cui si lancia Monster Hunter Stories 2. Vuoi o non vuoi ti ritornano in mente le battaglie dal gusto epico affrontate nel franchise base di riferimento, sinonimo che qualcosa ti è rimasta impressa sin dal primo momento in cui hai scelto la tua arma preferita e sei sceso in campo per sconfiggere il mostro di turno.

In questo secondo capitolo della saga JRPG, quella insomma denominata con Stories, si ritorna a cavalcare mostri in qualità di rider, lasciando quindi da parte il mestiere del cacciatore per affrontare un’avventura dai toni singolari, dotata di elementi narrativi unici che cercano di scavare nella lore del franchise, sballottolandoci però in giro per il mondo alla scoperta delle nostre origini, nonché alla possibilità di fermare il ritorno di un potente nemico leggendario.

Monster Hunter Stories 2 Wings of Ruin – Recensione

IL VIAGGIO DELLA SCOPERTA

Come accennato nel nostro prologo, Monster Hunter Stories 2 ci racconta la storia di un giovane rider, discendente di uno dei più grandi esponenti di questa tribù, divenuto famoso per essere entrato in sintonia con il Rathalos a guardia dell’isola. Nonno Red era infatti conosciuto in lungo e in largo, sia dalle tribù dei rider che dai cacciatori, perciò il suo retaggio pesa un po’ sulle spalle del protagonista, che mano a mano dovrà imparare di più sul passato del proprio parente, cercando al contempo di diventare anche lui un rider degno di rispetto.

Il viaggio condurrà il nostro alter ego lontano dall’isola di Hakolo, primo scenario in cui impareremo i rudimenti del gioco, e nelle varie tappe disponibili avremo la possibilità di incontrare tanti personaggi unici nel loro genere, pronti insomma a donarci spiegazioni sul passato del nostro parente, insieme a utili nozioni che un buon rider deve assolutamente conoscere per restare in vita e fare al meglio il proprio lavoro.

A differenza dei cacciatori, il rider cerca di stringere un legame con le creature di questo mondo, fattore che ci spingerà più di una volta a ricercare le uova presenti nelle tane dei mostri, così da farle schiudere a tempo debito così da allevarli e successivamente cavalcarli in battaglia. Insomma, l’obiettivo è quello di vivere in armonia con loro, cercando il meno possibile di invadere il loro habitat.

Sarà però l’intervento di Ena, una wyverniana amica di Red, a farci entrare in possesso dell’uovo misterioso che sembra essere collegato direttamente con nostro nonno. Ma in cosa consiste Monster Hunter Stories 2?

Ebbene, come i migliori JRPG che si rispettano, anche l’ultima fatica di Capcom cerca di mantenere integra la formula vista nel primo capitolo, assegnando a noi giocatori l’arduo compito di addestrare il nostro alter ego digitale nella conoscenza dei mostri che popolano il mondo, cercando al contempo di allenarli ed entrare in sintonia con loro. Per farlo, chiaramente, basterà portarli con noi nelle nostre avventure all’aria aperta, un po’ come avveniva con i Pokémon.

Esplorando lo scenario potremo infatti incontrare tante creature libere e ostili, pronte ad attaccarci non appena entreremo nel loro raggio d’azione. Fa impressione notare come la formula segua un iter piuttosto lineare, che non deve necessariamente definirsi come difetto, ma piuttosto come elemento capace di invogliare anche un’utenza più giovane alla scoperta di questa tipologia di giochi un pelino più articolata,

Entrano infatti in gioco punti di forza e debolezze nostre e dei nemici, ben spiegate grazie alla classica morra cinese dove un elemento batte l’altro, o viceversa, tra l’altro ben comprensibile soprattutto dopo esserci più volte scontrati con gli stessi mostri. A questo si aggiungono i tipi di danno, ben evidenziati nei menù dedicati riguardanti l’equipaggiamento, insieme a tutte le abilità che i nostri compagni mostri potranno sviluppare una volta saliti di livello.

Monster Hunter Stories 2 Wings of Ruin – Recensione

Fa davvero piacere sottolineare che in questo capitolo è stato importata parte del sistema del gioco canonico, situazione che ci permetterà in battaglia di bersagliare alcuni parti particolari del mostro, così da inibire alcune delle sue abilità, oppure scegliere se sfruttare al meglio un’arma da taglio al posto di una contundente. È possibile portarne tre in campo, scambiabili durante il proprio turno, e in questo ultimo capitolo sono state aggiunte nuove armi a quelle viste precedentemente, come l’arco e la gunlance.

Proprio come in un gioco di ruolo che si rispetti, anche Monster Hunter Stories 2 mantiene una formula di progressione lineare e semplice da imparare, fattore che garantisce anche una discreta soddisfazione nel momento in cui guideremo in battaglia i nostri compagni mostri, riuscendo persino a cavalcarli per sferrare attacchi davvero epici.

Chiaramente bisognerà leggere con attenzione il bagaglio di abilità attive e passive presenti nella dotazione dei nostri compagni animali, un elemento che potrà più di una volta risolvere in positivo i combattimenti, regalandoci persino qualche soddisfazione nella semplice esplorazione delle mappe, giacché solo alcuni mostri potranno arrampicarsi, o per esempio, nuotare al fine di raggiungere location speciali con particolari ricompense.

A far perdere mordente al gioco ci pensa la struttura narrativa scelta per l’occasione, forse fin troppo lineare, considerato il fatto che il nostro alter ego non farà altro che girare in lungo e in largo per il mondo di gioco ricevendo incarichi da portare a termine senza fare un fiato (in tutti i sensi, poiché non parla). Anche le missioni presentano lo stesso schema, si entra in un luogo particolare e, sebbene i dungeon siano procedurali, si arriva spesso a lamentarsi di quanto sia piuttosto trito e ritrito il doversi spostare dal luogo A al luogo B senza fare poco altro di diverso.

Per fortuna qualche missione secondaria, insieme all’esplorazione per i completisti, aiutano a rendere il viaggio meno noioso. Bellissima la grafica, munita di un cel shading intrigante e coloratissimo, in grado di non mettere sotto sforzo la nostra macchina di test che ne ha garantito la riproduzione a 60 frame granitici al secondo.

Monster Hunter Stories 2 Wings of Ruin – Recensione

Versione Testata: PC

8

Voto

Redazione

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Monster Hunter Stories 2 Wings of Ruin – Recensione

Monster Hunter Stories 2 cerca insomma di raccontare una nuova storia, senza però discostarsi troppo dal seminato, riuscendo così a essere funzionale ma non rinnovato come ci saremmo aspettati. La formula garantisce comunque un sano divertimento per tutte le età, un pregio che sicuramente farà gola a tutti gli amanti del genere, vista la presenza del titolo anche su Nintendo Switch.