Woman of the Hour: l'angosciante storia vera di un serial killer lasciato indisturbato per un decennio
Anna Kendrick debutta alla regia con un gran film
Attrice, cantante, popolarissima negli Stati Uniti per le sue partecipazioni al Saturday Night Live e a tanti altri programmi di successo. Anna Kendrick (candidata agli Oscar come migliore attrice non protagonista per Tra le nuvole) debutta alla regia nel film che interpreta con Woman of the Hour, su Netflix dal 18 ottobre.
Tratto da una storia vera, il film è sceneggiato da Ian MacDonald (Superman Returns) e racconta la storia incredibile di un’aspirante attrice che negli anni ’70 viene scelta da un serial killer come prossima vittima grazie a uno show televisivo.
La trama di Woman of the Hour
Woman of the Hour non è il primo film dedicato alla storia del mostro noto come The Dating Game Killer. Ma è il primo a costruire una tensione palpabile, in un viaggio dell’orrore fra il 1971 e il 1979 e le vittime di Alcala. Impunito, arrogante, con un’intelligenza ben superiore alla media (oltre 135 il suo Q.I.), Alcala la fece franca per molto, troppo tempo. Fino a quando una ragazzina spaventata, di appena 15 anni, si dimostrò più intelligente di lui riuscendo a salvarsi da morte certa e poi a fuggire, denunciandolo e facendolo arrestare.
Woman of the Hour ci racconta due storie parallele: quella di Sheryl, che dopo aver studiato recitazione sogna di fare l’attrice e per questo si trasferisce a Los Angeles e quella di Alcala, lo spietato e crudele assassino e stupratore che Sheryl (Cheryl Bradshaw nella realtà) incontra in TV a Il gioco delle coppie. Sfuggendo per miracolo alla stessa sorte di tante altre vittime.
Il film è carico di tensione, angosciante, fa sentire lo spettatore senza via d’uscita proprio come le vittime di Alcala.
Mostra solamente una parte degli orrori commessi dal fotografo, che attirava le vittime con la scusa di usarle come modelle, ma quanto vediamo è più che sufficiente a turbarci tanto da restare impresso.
Allo stesso tempo, ci appassioniamo alla vicenda di Sheryl, tanto sola da cedere all’approccio del suo vicino di casa che la aiuta a ripassare le battute con i provini, tanto determinata da tornare a casa, rinunciando al sogno di recitare, dopo aver visto la morte in faccia.
Le due storie procedono parallelamente, fino al momento in cui s’intrecciano.
Mentre l’America guarda in TV la finzione - condotta da Jim Lange nella realtà e da Ed, il sempre ottimo Tony Hale (Arrested Development) nel film - di una nascente storia d’amore, un pluriomicida si gode l’attenzione del pubblico e della “cacciatrice” di turno del programma.
Mentre il cacciatore è lui. Un predatore sessuale della peggior specie, che nemmeno la comparsa in TV con tanto di vero nome e cognome riuscì a fermare.
Ci sarebbe voluta una ragazzina, intelligente e con un sangue freddo che pochi possono vantare.
Sarò molto difficile dimenticare lei, i crimini di Alcala e i sogni infranti di Sheryl.