Un altro piccolo disastro (favore): quando il sequel dimentica la lezione del primo film

Un sequel che zoppica fin dai primissimi istanti

Sceneggiatura, lezione numero 1: se scrivi il sequel di un film, e lo infarcisci di riferimenti agli eventi del primo film, devi inserire almeno un riassuntino all’inizio. Si può fare in due modi: con un accurato montaggio delle immagini precedenti o con la voce narrante della protagonista, in caso non si possedessero i diritti del primo film. Si deve fare. In particolare se sono passati ben sette anni fra i due capitoli della storia. Perché se qualcuno non avesse visto - o non ricordasse - il primo film, non capirebbe nulla. E tutti i riferimenti “divertenti” o meno andrebbero persi. Esattamente come accade con Un altro piccolo favore, che vede il ritorno di Anna Kendrick e Blake Lively nel prosieguo della storia del 2018.

La trama di Un altro piccolo favore

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Una spanna sopra tutti (Janney e Perkins escluse ma inclusa una caricaturale Lively), c’è Anna Kendrick. Attrice, produttrice e regista, ci ha recentemente regalato un lavoro prezioso come Woman of the Hour (qui la recensione e la storia vera del serial killer del film) con il suo debutto dietro la macchina da presa. E la sua superiorità spicca come un segnale luminoso per tutto il tempo. Più divertente, più ironica, più credibile e naturale di tutti gli altri in un contesto in cui l’essere sopra le righe sembra un obbligo, lei non segue la corrente. Non a caso, è la protagonista, il nostro punto di vista, l’unica in grado di restituirci un po’ di normalità in un circo di folli.

Ecco perché Un altro piccolo favore è un fallimento “solo” quasi totale: grazie a lei. Il resto del cast è intrappolato negli stereotipi della sceneggiatura, inclusa la Lively, mentre Stephanie grazie alla sua interprete è l’unica in grado di spaziare, restituendoci una gamma di emozioni credibile e capace di attirare la nostra attenzione e la nostra simpatia.

È voluto, nella sceneggiatura inspiegabilmente lacunosa e pacchiana firmata da due autrici che il loro lavoro lo sanno fare. Jessica Sharzer era già firma del primo capitolo - nettamente superiore a questo - e di American Horror Story, mentre Laeta Kalogridis ha scritto addirittura Shutter Island e ha creato l’interessante serie Altered Carbon.

Se proprio volete vederlo, riguardatevi prima il film del 2018: la visione del sequel ne guadagnerà parecchio. Non tanto da arrivare alla sufficienza, ma parecchio.

5

Voto

Redazione

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Un altro piccolo disastro (favore): quando il sequel dimentica la lezione del primo film

Un altro piccolo favore su Prime Video è il sequel del film con Anna Kendrick e Blake Lively che inciampa sui suoi stessi tacchi: manca un riassunto iniziale, indispensabile dopo sette anni dal primo film, il tono da commedia scade spesso nel volgare e i cliché sull’Italia diventano insopportabili. Nonostante un cast di talento (sprecato), è Anna Kendrick a tenere insieme i pezzi con una performance brillante e credibile. La sceneggiatura, sorprendentemente debole considerando le firme coinvolte, affossa il tutto in un pastiche confuso e fuori fuoco. Se proprio volete dargli una chance, riguardate prima Un piccolo favore: almeno avrete qualche coordinata in più per orientarvi in questo caos a tinte pastello.

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