Interstellar

di Valerio De Vittorio
Christopher Nolan é un regista ambizioso. Di quelli che con le proprie visioni ha spaccato il pubblico tra adoranti e detrattori. Interstellar é il suo lavoro più imponente, espressione stessa del suo tema portante: la spinta verso l'ignoto, il coraggio di osare e di esplorare. E così la pellicola di Nolan osa, sperimenta, va oltre, esagera e nella sua mastodontica imperfezione riesce ad essere il lavoro più emozionante e personale fino ad ora, capace non solo di lasciare lo spettatore a bocca aperta, ma di farlo piangere, ridere, tenere forte i braccioli e senza parole quando arrivano i titoli di coda.

Worm-hole


Interstellar é un film che va visto senza sapere nulla o quasi della trama. Per questo eviteremo qualsiasi tipo di spoiler, limitandoci a spiegare l'antefatto illustrato già nel primissimo trailer rilasciato diverso tempo fa. Nel caso non voleste sapere neanche questo, saltate al prossimo paragrafo! Nolan ci racconta di un futuro non troppo remoto in cui la Terra si é stufata di noi e ci sta facendo capire che non siamo più i benvenuti. Ospite di un mondo che sta esaurendo le risorse, ci viene raccontata una società rassegnata, che nella semplicità ha trovato una nuova ragione di vita. La tencologia, il progresso, la sperimentazione vengono visti come un male, la causa del disastro e qualcosa da lasciarsi alle spalle. L'uomo diviene così "custode" e non più "esploratore". Ma Cooper, padre di due figli, ingegnere pilota si é adattato a questo nuovo mondo per necessità. Il suo spirito é un altro, però, e quando gli si presenta l'occasione di tornare a pilotare, non può tirarsi indietro. Inizia un viaggio incredibile, alla ricerca di una speranza per la salvezza dell'umanità, alla ricerca di una nuova casa che ci permetta di lasciare il nostro nido, ormai inospitale.



2001, l'odissea di Nolan


Interstellar é un film di fantascienza che per certi versi sembra appartenere ad un'altra epoca. Definirlo il 2001 Odissea nello Spazio del nostro secolo potrà sembrarvi azzardato, e un po' lo é, però aiuta a rendere l'idea. L'opera di Nolan é credibile ed affonda i piedi saldamente nella plausibilità scientifica, garantita dalla collaborazione attivissima con il noto fisico Kip Thorne. Esperto in materia di buchi neri, viaggi nel tempo e "wormhole", ha prestato la propria consulenza prima per la stesura della sceneggiatura, scritta a quattro mani dai fratelli Nolan, per poi spingersi persino a collaborare con il team dedicato agli effetti speciali perché la resa del viaggio nello spazio fosse il più credibile possibile. Il grande schermo vi immergerà in alcune tra le immagini più incredibili ed affascinanti che abbiate mai visto, grazie ad una commistione tra arte e scienza senza paragoni.

Quello che invece Interstellar ci mostra é un lato emozionale ed emozionante quasi inedito



E la medesima cura é stata riposta in ogni altro aspetto del film, dall'equipaggiamento alla realizzazione delle navi. Ma neanche tornando sulla terra, Nolan ha voluto assolutamente trascurare nulla. Il film apre con degli spezzoni di un documentario dedicato al disastro noto come Dust Bowl, improvvise e devastanti tempeste di sabbia che dal 1934 per quasi un decennio sconvolsero alcune aree degli Stati Uniti e del Canada. I nostri protagonisti si ritrovano ad affrontare una minaccia simile e questa commistione tra reale e finzione regala ulteriore spessore al film. Come dicevamo, CG ridotta all'osso, questo perché Christopher Nolan ama riprendere il più possibile con la propria telecamera, possibilmente utilizzando le gigantesche e scomodissime IMAX. Una sfida notevole per la sua troupe, che ha realizzato degli enormi modelli delle navi in scala. Lo stesso vale per molti fondali e l'illuminazione, lontana dai trucchi artificiali utilizzati da altri registi campioni di incassi come Abrams o Michael Bay. Ed il risultato paga appieno lo sforzo.

La mania per il dettaglio ed il rifiuto verso la computer grafica non sono una novità per Nolan. Così come la volontà di riprendere il film su pellicola in 70mm non stupisce (a tal proposito, se potete andatelo a vedere in una sala attrezzata). Quello che invece Interstellar ci mostra é un lato emozionale ed emozionante quasi inedito. Il protagonista Cooper é un personaggio che viene messo duramente alla prova assieme al resto dell'equipaggio e grazie ad un'interpretazione eccezionale di Matthew McConaughey, coinvolge lo spettatore nelle sue strazianti sofferenze. All'attore basta una scena con la telecamera puntata sul suo volto che si rompe in un pianto per emozionare e trasformare in indimenticabile la sua interpretazione.



Cosa succede lo lasciamo scoprire a voi quando andrete al cinema. L'altra vera protagonista é la figlia ed il rapporto tra i due, caratterizzato molto bene e tra le cose meglio riuscite della pellicola. Un cameo rimasto segreto fino ad oggi e che rispetteremo evitando di fare nomi, regala alla pellicola un momento un po' thriller, forse non riuscitissimo, ma comunque intrigante e di tensione. Interstellar é un film dal ritmo di altri tempi, siamo lontani anni luce dalla concitazione di altre opere di Nolan, ma non mancano dei momenti entusiasmanti, segno che il regista londinese in fatto di azione sa giocare molto bene con la telecamera ed il montaggio e vi incollerà alla poltrona in più di un'occasione.

Lo aiuta il sempre coinvolgente Hans Zimmer, che confeziona una colonna sonora meno roboante del solito e dal tema raffinato, emozionalmente vicinissimo all'interpretazione dei protagonisti. Curiosa la scelta degli strumenti, che mettono al centro un organo a canne, sarebbe interessante sapere quale sia il motivo. Ma Interstellar é un film anche di grandi silenzi, vuoti come il terrificante spazio che ci circonda, pronto ad ucciderci in ogni istante. In alcuni momenti l'unico suono che sentirete sarà il vostro battito cardiaco.

Solo gli americani possono salvare il mondo


Eppure Interstellar, nella sua gigantesca ambizione scivola in diverse occasioni, su tutto infastidiscono alcune eccessive semplicifazioni nella stesura della sceneggiatura, che perde di raffinatezza con alcune soluzioni "Deus Ex Machina" poco eleganti.
Il grande schermo vi immergerà in alcune tra le immagini più incredibili ed affascinanti che abbiate mai visto


Nolan si é poi divertito a giocare con la teoria della relatività ma sembra temere che il pubblico non sia all'altezza e per questo lo imbocca in modo un po' eccessivo, con alcuni "spiegoni" troppo palesi. Sicuramente a noi europei piace di più un intreccio maggiormente ermetico, non ci spaventa brancolare un po' nel buio. Se Inception vi ha messo in difficoltà, qui é tutto chiarissimo.

Certo il film esplora nell'ultima parte temi quantistici e tenta di confonderci con arricciamenti temporali e quinte dimensioni, ma il risultato resta comprensibile. I fratelli Nolan si sarebbero dovuti fidare un po' di più del loro pubblico, ne avrebbe giovato senza dubbio la fluidità del film. E sempre la sensibilità cinica del vecchio continente verrà messa a dura prova dallo stesso finale e dal tema dell'amore, intrecciato senza pudore con la cruda scienza.

Guardando il film ci é sorto un pensiero, ovvero che se il mondo dovesse finire come in Interstellar, solo gli americani sarebbero in grado di salvarlo. Noi siamo diventati troppo cinici per credere ed inseguire i sogni, abbiamo perso l'illusione. Fatevi un favore, quindi: prima che si spengano le luci in sala, riscoprite la voglia di credere e di esplorare l'infinito, la spinta che in fondo é quella ci ha portato ad arrivare dove siamo oggi.