Downton Abbey - Il Gran Finale è l’ennesimo finale della serie dedicato a tutti i suoi fan

Prosegue lo strano destino cinematografico della serie di Julian Fellowes, con un finale che suona al contempo come un addio e la fine di un capitolo, non di una storia.

Downton Abbey - Il Gran Finale e l'ennesimo finale della serie dedicato a tutti i suoi fan

Con Julian Fellowes impegnatissimo a scrivere la sua nuova creatura The Gilded Age (sempre più amata del pubblico d’Oltreoceano, sempre più popolare a livello internazionale) c’era quasi da aspettarsi un crossover dei due mondi, statunitense e inglese, in Downton Abbey - Il Gran Finale, magari persino un cameo dal nuovo cast. Invece niente: i camei e gli omaggi rimangono entro il recinto della serie inglese, che riesce persino a creare una sorta di “in memoriam” finale per i personaggi morti nel corso della serie e gli interpreti che sono scomparsi nella realtà (quindi sì, c’è un tributo a Maggie Smith, indimenticata Lady Violet, a cui il film è dedicato).

Film che, nonostante il titolo, è una bizzarra conclusione di una storia che ormai vanta una trilogia cinematograficache, sin dal primo capitolo, era a caccia della chiusura perfetta della controparte televisiva. Invece, un po’ a sorpresa, mentre cerca l’ennesimo finale Downton Abbey continua a prosperare su grande schermo.

Inoltre mentre le fortune della famiglia Crawley si riducono sempre più (come dice Mary “il passaggio generazionale di proprietà come questa è di per sé un miracolo”) il grandeur produttivo della costola cinematografica della serie ITV aumenta: macchine d’epoca, un diluvio di set e abiti anni ‘30 di gran lusso e stile e molte scene in esterna, con tanto di gita ad Ascot per le inglesissime e posh corse di cavalli viste dalla tribuna reale e la fiera di paese con giostre e tendoni. Universal non ha badato a spese per regalare agli spettatori di un tempo un lusso senza pari.

Downton Abbey - Il Gran Finale è l’ennesimo finale della serie dedicato a tutti i suoi fan

Il nuovo film di Downton Abbey racconta un passaggio di testimone generazionale

L’unico a tentare davvero di mettere la parola fine alle vicende della fortunatissima serie tv, che esordiva sul piccolo schermo quindici anni fa con il primo di cinquantadue episodi, sembra essere il tempo. L’intero cast è comprensibilmente invecchiato d’aspetto, il che fornisce un altro appiglio narrativo alla stagione, che nelle nuove rughe dei protagonisti trova lo spunto per continuare il suo racconto. Più che un gran finale, da titolo, questo film è la fine di un capitolo e il passaggio di un testimone generazionale. La pellicola infatti si concentra sull’inizio del “regno” di Lady Mary (Michelle Dockery) sul maniero di famiglia e sulla sua amministrazione che coincide anche con il dover affrontare lo scandaloso divorzio a cui il marito l’ha costretta. Per Robert Crawley, il conte di Grantham (Hugh Bonneville) e sua moglie Cora Crawley (Elizabeth McGovern) sarebbe giunto in teoria il momento di riposare, ma lo scandalo e alcune brutte notizie economiche da Oltreoceano mettono tutto in forse, dando il là alla trama che vede in contemporanea l’organizzazione dell’annuale fiera agricola e vari avvicendamenti che fanno anche ai piani bassi della servitù, che riflettono ciò che succede a quelli alti.

Come svelato nelle fasi avanzate del film, siamo nel 1930: la grande depressione non è ancora del tutto alle spalle e, come sin dal primo episodio della stagione, importanti cambiamenti sociali, di costume e storici costringono i protagonisti a fare i conti con il tempo che passa, a decidere come preservare la lunga tradizione familiare di Downton Abbey. Lady Mary è come sempre la più pragmatica, ma anche il personaggio più avventuroso, tanto da commettere una seconda volta un vecchio errore con il nuovo arrivato Gus Sambrook (Il solito, ineccepibile Alessandro Nivola). Il film ruota tutto attorno a lei, un po’ smarrita per l’ennesima prova sociale da affrontare, ma rassicurata dal fatto che i rapporti con il resto della famiglia sono pressoché idilliaci.

Downton Abbey - Il Gran Finale è l’ennesimo finale della serie dedicato a tutti i suoi fan

Downton Abbey è una grande operazione di commiato pensata per i fan della serie

Il conflitto in Downton Abbey - Il Gran Finale viene dall’esterno, dalla pressione sociale come da nuovi personaggi che si rivelano i villain della situazione. Quanti invece sono già familiari al pubblico della serie hanno ciascuno il suo piccolo momento di rivalsa o di maturazione, per quella che è anche una grande operazione di fanservice, ovvero di dare ai fan esattamente ciò che vogliono i per i loro beniamini. Persino la da sempre sfortunatissima Lady Laura (Laura Carmichael) non solo ha la sua rivalsa, ma per una volta non si prende figurativamente per i capelli con la sorella. Il film fa della velata ironia sulla cosa, mentre concede ai tutti i suoi personaggi, nobili e servitù, di trovare una serena maturità, un’inaspettata solidarietà. Fellowes riesce anche a tenere insieme la necessità dei Crowley di abbandonare sempre più i fasti del passato (il povero conte è costretto a contemplare l’idea di un appartamento in cui stare a Londra “come in un sandwich” mentre al piano superiore e inferiore vivono “estranei”) mantenendo quell’aura scintillante di vita di agi e lusso che da sempre fa parte del piacere un po’ classista di seguire questa serie.

Il film funziona anche un po’ come un quiz mnemonico, perché giunti alla terza generazione di Crawley e alla terza incarnazione cinematografica dopo la fine della serie, ormai si sta palesemente parlando esclusivamente a un pubblico di affezionati spettatori. Per i nuovi arrivati il film non ha praticamente nulla da offrire se non un’esilissima trama, riassumibile con “ecco dove è finito personaggio x e come proseguirà probabilmente la sua storia”. Tenendo conto di questo limite, la pellicola riesce a intessere una trama gradevole, raccontando proprio un passaggio di testimone e d’epoca e persino suggerendo il successivo. Lady Mary infatti sa che il suo regno su Downton è temporaneo, che arriverà il giorno in cui dovrà farsi da parte e affidare la gestione della proprietà al figlio George, sempre che anche a lei riesca “il miracolo” di avere ancora qualcosa da lasciare a chi verrà.

Downton Abbey - Il Gran Finale è l’ennesimo finale della serie dedicato a tutti i suoi fan

In questo senso, con un pizzico di cinismo e molta consapevolezza rispetto a come funziona oggi il mondo dell’intrattenimento, è facile vedere come Downton Abbey - Il Gran Finale serva solo a chiudere con un finale degno la storia della prima generazione al comando della storia, che non a caso si apriva con la tragedia del Titanic e proseguiva con la Prima guerra mondiale. È un film ben congegnato, a cui non manca nemmeno troppo l’ironia tagliente della compianta (dentro e fuori trama) Lady Violet, una pellicola che chiude un capitolo più che una storia. L’impressione è che si metta la parola fine per ora e solo a questa generazione di nobili e servitù, nell’attesa che il tempo, le rughe e la nostalgia facciano il resto. 1930 significa che, attendendo qualche anno e dando modo a The Gilded Age di esprimere tutto il suo potenziale, ci sarà modo di raccontare la nuova generazione al comando di Downton (quella delle sorelle Mary e Laura) e un’intera nuova nidiata di giovani eredi che dovranno vedersela con la Seconda guerra mondiale e con la fine dell’impero inglese.

Downton Abbey - Il Gran Finale

Durata: 123'

Nazione: Regno Unito

6.5

Voto

Redazione

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Downton Abbey - Il Gran Finale

Downton Abbey - Il Gran Finale è abbastanza lungimirante da dare il commiato al suo cast più maturo e un finale degno di questo nome al suo pubblico affezionato (soddisfacendo sino all’ultima curiosità in merito al destino di tutti i personaggi superstiti e richiamando per camei e apparizioni quanti più fuoriusciti possibile), lasciando però lo spazio necessario per ritorni e manovre future.

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