Ant-Man

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Ant-Man arriverà nelle sale come dodicesimo film dell'universo cinematografico Marvel e, cosa più importante, si pone come pellicola di chiusura della seconda fase di questo immenso progetto. Logico quindi aspettarsi una certa pressione sulle spalle di Peyton Reed nelle vesti di regista (non lo si vedeva dai tempi di Yes Man!), e di Paul Rudd e Adam MacKay in quelle di sceneggiatori.

A questo poi dobbiamo inoltre sommare il fatto che Ant-Man - un po come accaduto per i Guardiani della Galassia - é un personaggio difficile, perché al di fuori dei fan più accaniti, non é un personaggio particolarmente conosciuto dalle masse. Una situazione delicata che Marvel Studios e Disney sembrano però aver gestito in maniera più che positiva…scoprite come nella nostra recensione del film!




Da piccole dimensioni derivano grosse responsabilità…



Dobbiamo essere onesti, le aspettative riguardo ad Ant-Man erano davvero bassissime, non tanto per la qualità in se del personaggio, ma per la complicatissima gestazione dietro a questo progetto.

Vi ricorderete infatti che sono passati ben 8 anni prima che Edgar Wright riuscisse a convincere gli studios Marvel ad inserire l'Uomo Formica all'interno del MCU. A soli quaranta giorni dall'inizio delle riprese, Wright esce dal progetto per divergenze con Kevin Feige, boss degli Studios. E in pochissimo tempo viene scelto il nuovo regista, Reed per l'appunto, mentre Rudd e MacKay rimaneggiano in fretta e furia un copione che conteneva, probabilmente, una visione abbastanza differente da quella che abbiamo visto sullo schermo.

Be, dobbiamo essere onesti, oltre la paura giustifica, c'era anche il serio pericolo che questo marasma andasse a inficiare in maniera pesantissima sulla qualità del prodotto. Invece, sorpresa delle sorprese, il film funziona, intriga, non annoia mai, ma soprattutto porta il Marvel Universe ad esplorare un genere che all'atto pratico ancora mancava. Ant-Man é un heist movie di quelli leggeri in cui la “seriet” della missione principale da portare a termine é controbilanciata da una serie di gag e personaggi comici che funzionano.
vimager1, 3, 4

Lo storia di racconta di Scott Lang (Paul Rudd) che uscito di prigione, vuole provare a redimersi cercando un lavoro onesto per poter tornare a vedere sua figlia dopo la separazione con la moglie (che nel frattempo si messa con un poliziotto). Tuttavia, dopo diversi fallimenti, Scott decide di compiere un ultimo grande colpo organizzato dal suo ex compagno di cella Luis (Michael Pena) all'interno della villa di un anziano. Il colpo porterà Scott ad impossessarsi della tuta di Ant-Man, e a conoscere il vecchio scienziato Hank Pym (Michael Douglas). Questo sarà solo il primo passo che porterà Lang a trasformarsi da ladro provetto, a supereroe dotato del potere di rimpicciolirsi fino a diventare grosso come una formica.

Il film nelle quasi due ore di proiezione, non annoia mai, alternando fasi comiche, ad altre d'azione fino ad arrivare a - purtroppo già spoilerate - sequenze con altri personaggi molto famosi del Marvel Universe.

A rendere il tutto ancora più convincete ci pensa poi il marchio Marvel. Alle dinamiche tipiche dell'heist movie, si mescolano i superpoteri, i problemi che i personaggi della casa delle idee da sempre possiedo, e soprattutto la bravura di saper incastrare sempre al meglio il prodotto singolo, all'interno di un mondo più ampio composto da tutti gli altri lungometraggi finora usciti.

Non possiamo inoltre dimenticare come gli attori abbiano contribuito in maniera significativa al successo di questo film. Paul Rudd é simpatico, con la battuta pronta, e i tempi comici quasi perfetti. Evangeline Lilly nei panni della figlia di Pym ci é piaciuta parecchio, così come un sorprendente Michael Pena che si rivela un comici sopraffino (memorabili i suoi racconti prolissi e confusionari). In tutto questo però brilla il nome di Michael Douglas. Il suo Hank Pym é perfetto, in grado di trasmettere quell'odio misto a dolore che la controparte cartacea possiede da sempre, valorizzando ulteriormente la sua performance.

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Purtroppo però dobbiamo anche sottolineare il totale anonimato del cattivo di turno ovvero Darren Cross aka Calabrone (Corey Stoll). Il suo personaggio non riesce mai ad essere approfondito al punto giusto, rimanendo sempre sullo sfondo e quasi di contorno alla trama. A conti fatti sembra più uno strumento per le scene d'azione che un ero e proprio valore aggiunto al contesto della pellicola.

Non possiamo infine non citare gli ottimi effetti speciali che ci regalano non solo una versione convincete della trasformazione in uomo formica di Rudd, ma spalanca le porte a tutta una serie di scene con protagoniste le formiche estremamente dinamiche, divertenti e sopratutto decisamente dettagliate e caratterizzate. Una delle dimostrazioni più convincenti di come la CGI possa diventare uno strumento utilissimo per far si che il film piaccia.

In sostanza Ant-Man funziona alla grande. Non siamo difronte ad un capolavoro, e forse proprio la mancanza di un vero e proprio cattivo (che comunque in un cinecomic legittimamente ci si aspetta) non riesce a fargli fare quel salto di qualità spingendolo nell'Olimpo dei film targati Marvel. Rimane comunque la dimostrazione più che concreta del fatto che Marvel riesce perfettamente a gestire i suoi brand e i suoi personaggi trasformandoli in simpatici e appetibili al grande pubblico... anche quelli che a conti fatti potrebbero non sembrarlo!

Curiosità: Vi consigliamo di rimanere sino alla fine dei titoli di coda dato che il film contiente ben due scene post credit. Entrambe molto importanti.

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