Animali fantastici: i crimini di Grindelwald

Due anni fa usciva nelle Sale Animali Fantastici e Dove Trovarli. Un film che, per certi versi, non era semplicemente uno spin off della saga principale “potteriana” ma si configurava come un vero e proprio ponte di collegamento tra fan e non fan dei maghi della Rowling.

Grazie ad un personaggio a suo modo unico e ad un focus narrativo differente, incentrato più sull'avventura e la cattura di straordinarie bestie fantastiche, Animali Fantastici godeva del grande pregio di lasciarsi apprezzare anche da chi non conosceva (o addirittura a chi non piaceva) la saga principale.

Maghi Ermetici

Una formula che non viene ripresa in questo secondo capitolo ma che, al contrario, viene completamente ribaltata. I Crimini di Grindelwald è di fatto un prodotto fortemente derivativo, che abbandona - mettendoli definitivamente in secondo piano - gli animali, per concentrarsi su personaggi ed intrecci narrativi che si aggrovigliano sui sette film della saga, pretendendo dalla spettatore la conoscenza di molti passaggi e dettagli tratti non solo dai lungometraggi, ma in alcuni casi anche dai libri.

Questo è un elemento fondamentale di cui bisogna tenere conto nel momento in cui ci si approccia ad Animali Fantastici 2, un elemento che condiziona fortemente l'intera pellicola di David Yates portandoci a tanti momenti di dialogo, rivelazioni e ponti che collegano le vecchie storie alle attuali ( che ricordiamo parlano di fatti antecedenti ad Harry Potter). Lasciando all'azione vera e propria solamente una piccola porzione della pellicola: in apertura ed in chiusura.

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Una scelta che punta quindi a soddisfare con molta probabilità il fandom, ma che lascerà inevitabilmente scontenti tutti gli altri spettatori (coloro che hanno iniziato magari dal primo Animali Fantastici), che rimarranno piuttosto distanti dalla pellicola e da tutti i suoi rimandi.

Ma se la scelta di creare una continuità o meno tra tutte le pellicole del Wizarding World è sacrosanta e difficilmente opinabile, meno lo sono i difetti macroscopici di cui purtroppo soffre questo film.

In primis il ritmo, un problema vero, reale e pienamente tangibile. I tanti collegamenti di cui parlavamo poche righe sopra, vengono attuati attraverso una miriade di personaggi che interagiscono tra loro con dialoghi spesso eccessivamente verbosi e prolungati, rendendo di fatto troppo prolisso l'incedere di tutto il blocco centrale della pellicola. La magia c'è, si vede e si percepisce attraverso i buonissimi effetti speciali, ma si ha quasi sempre la sensazione (eccezion fatta per l'apertura e la chiusura della pellicola) di trovarsi davanti ad un mero elemento di contorno rispetto al tanto, tantissimo dialogato.

La presenza di molti personaggi, porta inoltre ad una confusione che è tipica di quei prodotti “di mezzo” all'interno delle trilogie. Alcuni sono buttati lì, poco approfonditi, subiscono gli eventi non riuscendo ad avere mai un ruolo reale e pienamente comprensibile all'interno di tutta la vicenda. A subire maggiormente questo effetto è curiosamente Newt Scamander (Eddie Redmayne) che all'interno di questo scacchiere fatto di tantissime pedine si perde, sembrando a tratti un mero personaggio di contorno nonostante sia a tutti gli effetti il "frontman" della trilogia. Questa è una dimostrazione ulteriore di quello che dicevamo poco sopra: Animali Fantastici 2 è più un film di Harry Potter che di Newt Scamander; una pellicola che mira al puro e semplice "fan service” mettendo lo spettatore nella condizione di potersi stupire davanti all'arrivo di un giovane Albus Silente (Jude Law) e ad altre cose che ovviamente non si sveliamo in questa sede.

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E tutto questo grigio si deposita attorno ad una luce che splende davvero come poche altre nella pellicola: Johnny Depp. Dopo anni di torpore, un ruolo che finalmente lo riporta su standard di recitazione alti, di quelli che riescono a donare al suo personaggio una incredibile profondità, ma soprattutto un carisma tale da essere pienamente credibile negli intenti. Un villain che ci ha convinto pienamente.