27 notti: una storia vera riletta in forma di tragicommedia

Un'arzilla donna di ottant'anni viene fatta internare dalle figlie, timorose che sperperi il patrimonio di famiglia. Film argentino su Netflix.

di Maurizio Encari

Buenos Aires. Martha Hoffman è un'arzilla ottantenne, eccentrica mecenate delle arti che, a dispetto dell'età avanzata, conduce una vita estremamente attiva e indipendente. Donna di grande ricchezza ereditata dal compianto marito, Martha spende e spande per finanziare giovani artisti, frequentare vernissage e mantenere uno stile sociale frenetico e caratterizzato da un'accesa sfera sessuale. Per le sue figlie Nora e Claudia, questo comportamento "libertino" rappresenta una fonte non soltanto di imbarazzo ma anche di preoccupazione, giacché un potenziale nuovo amante potrebbe minacciare l'ingente patrimonio di famiglia.

In 27 notti, facendo leva su una sospetta diagnosi di demenza firmata da un neurologo compiacente, le due eredi ottengono un'ordinanza del tribunale per far ricoverare Martha contro la sua volontà in una clinica psichiatrica. L'anziana donna si ritrova improvvisamente privata della propria libertà, rinchiusa in un istituto come se fosse una vera pazza, pericolosa per se stessa e per gli altri. Entra così in scena il dottor Leandro Casares, perito giudiziario designato dal tribunale per determinare le reali condizioni mentali di Martha, che si ritroverà alle prese con un caso assai complesso e ricco di incognite.

27 notti e 27 giorni

La sceneggiatura di 27 notti è ispirata a eventi reali che nel 2005 scossero la società argentina, causando uno scandalo mediatico di una certa risonanza. La vera protagonista della vicenda era la scrittrice Natalia Kohen, che all'età di 86 anni si vide intentare dalle figlie una causa che la accusava di dilapidare l'eredità di famiglia. In quest'adattamento per certi versi fedele e per altri più libero, ispirato dal romanzo tra il biografico e il fittizio di Natalia Zito, modificante a sua volta gli eventi realmente avvenuti, ci troviamo di fronte a una pellicola che sottolinea l'eccentricità di Martha, con una forte accentuazione della libertà sessuale dominante diversi passaggi del film.

E qui risiede uno dei principali problemi dell'operazione: un caso di cronaca dalle tematiche così sensibili avrebbe meritato un trattamento più serio e ragionato di quello ricevuto. Il regista Daniel Hendler, anche interprete del perito Casares, ha infatti optato per toni da tragicommedia leggera, usando l'umorismo sottile e l'ironia come strumenti principali. Una scelta stilistica legittima, ma che finisce per edulcorare inutilmente una storia che aveva in sé le potenzialità per dire molto di più su argomenti così sentiti e universali.

Tutto troppo facile

27 notti soffre inoltre di un'eccessiva prevedibilità a livello narrativo e di relativa messa in scena. Non c'è mai un momento in cui la sceneggiatura ci faccia sospettare realmente di Martha e della sua sanità mentale, ponendo fin dai primissimi secondi le due figlie come donne arriviste e interessate unicamente al denaro. Manca perciò la sorpresa e quei potenziali colpi di scena capaci di farci dubitare, anche solo per un attimo, dello scontato lieto fine. Un'assenza di ambiguità, con il conseguente rifiuto di esplorare le zone grigie, che depotenzia significativamente l'anima esistenziale di un plot che è davvero troppo esile per reggersi sulle sue gambe per tutti i cento minuti di visione, con per altro alcune cadute di stile qua e là nella gestione di situazioni e figure secondarie.

Lo stesso sviluppo della relazione tra Martha e Casares, pur essendo il cuore emotivo del film, segue scorciatoie ampiamente (ri)viste: l'uomo di mezz'età rigido e professionale, senza una vita sentimentale degna di nota, che si scioglie di fronte alla donna anziana esuberante e affamata di avventure. E alcune di queste derive hot, limitate esclusivamente o quasi alla sfera verbale, rischiano di essere involontariamente grottesche e stonare col climax apparentemente più rassicurante dell'insieme.

Marilú Marini, attrice argentina con una lunga carriera internazionale alle spalle, porta sullo schermo una protagonista vivace e magnetica, vero e proprio punto di forza in un cast altrimenti improbabilmente caricaturale. E rimane il principale motivo di interesse di un'operazione che non è riuscita a trovare la corretta chiave di lettura per affrontare il materiale alla base.