Ed Gein, la storia vera dietro il mostro che ha ispirato l’horror moderno

Scopri la storia vera di Ed Gein.

di Biagio Petronaci

Con l’arrivo su Netflix della nuova stagione di Monster dedicata a Ed Gein, i riflettori tornano a illuminare una delle figure più disturbanti della cronaca nera americana. Dietro il volto apparentemente anonimo di un uomo di provincia si nascondeva un universo di ossessioni macabre, capace di alimentare l’immaginario collettivo e di ispirare alcuni dei più celebri mostri del cinema. Ma chi era davvero Ed Gein? E perché la sua storia continua a incarnare, ancora oggi, l’archetipo stesso del male?

Avvertenza: il seguente articolo contiene riferimenti a fatti realmente accaduti di natura disturbante. La lettura è consigliata esclusivamente a un pubblico adulto.

Chi è Ed Gein?

Edward Theodore Gein, passato alla storia come Ed Gein, è uno dei nomi più inquietanti della criminalità americana. La sua fama ha superato i confini della cronaca nera, trasformandolo in una vera e propria icona dell’orrore. Nato e cresciuto nel Midwest rurale, in un contesto familiare severo e isolato, Gein si presentava all’apparenza come un uomo qualunque. Ma dietro quella facciata ordinaria si nascondeva un universo di ossessioni morbose, segnato da necrofilia, profanazioni e delitti che avrebbero inciso in maniera indelebile sull’immaginario collettivo e sulla cultura popolare.

La storia vera di Ed Gein

Dietro l’orrore cinematografico incarnato da figure come Norman Bates in Psycho o Leatherface in Non aprite quella porta si cela una radice reale e disturbante: Ed Gein. La sua vicenda, segnata da un’infanzia opprimente, ossessioni morbose e un macabro rapporto con la morte, ha sconvolto l’America degli anni ’50, lasciando un’eco che ancora oggi si riflette nell’immaginario collettivo. Profanazioni di tombe, reperti raccapriccianti conservati in casa e omicidi crudeli trasformarono quel contadino del Wisconsin in una leggenda nera, il “mostro della porta accanto” che sembrava incarnare l’incubo nascosto dietro la normalità della provincia americana.

Le origini

Ed Gein nacque il 27 agosto 1906 a La Crosse, nel Wisconsin, all’interno di una famiglia segnata da squilibri profondi. Il padre George, alcolizzato cronico e incapace di mantenere un lavoro stabile, riversava frustrazione e violenza tra le mura domestiche. La madre Augusta, invece, dominava la casa con un fanatismo religioso ossessivo: predicava l’assoluta corruzione del mondo esterno e considerava il sesso e le donne, fatta eccezione per sé stessa, come strumenti del demonio.

In questo clima soffocante, Ed, timido e introverso, sviluppò un legame morboso con Augusta, che gli proibiva ogni contatto sociale. A scuola si dimostrava diligente, ma il suo aspetto trasandato e i comportamenti eccentrici lo rendevano bersaglio di emarginazione. Dopo la morte del padre nel 1940 e quella del fratello Henry nel 1944, deceduto in circostanze mai del tutto chiarite durante un incendio nei campi, Gein rimase solo con la madre. La sua scomparsa, nel 1945, rappresentò per Ed un trauma irreparabile: perse l’unico punto di riferimento della sua esistenza e sprofondò in un isolamento totale.

La casa di famiglia, a Plainfield, si trasformò progressivamente in un mausoleo della sua ossessione. Alcune stanze, come quella della madre, furono sigillate e conservate intatte come reliquie, mentre il resto dell’abitazione scivolava in una decadenza raccapricciante, preludio delle aberrazioni che avrebbero segnato la sua storia.

I crimini

L’orrore esplose in tutta la sua brutalità alla fine degli anni ’50. Il 16 novembre 1957 la polizia raggiunse la fattoria di Gein a Plainfield per indagare sulla scomparsa della negoziante Bernice Worden. La scena che si presentò davanti agli investigatori superava ogni immaginazione: nel capanno trovarono il corpo della donna appeso a testa in giù e orrendamente mutilato. Ma ciò che attendeva all’interno della casa era persino peggiore.

L’abitazione si rivelò un autentico museo degli orrori: resti umani trasformati in soprammobili, teschi usati come ciotole, maschere ricavate da volti scorticati, sedie rivestite di pelle. Gli inquirenti scoprirono che Gein aveva trascorso anni a profanare tombe nei cimiteri locali, disseppellendo cadaveri di donne che gli ricordavano sua madre. Con le parti dei corpi realizzava abiti, trofei e oggetti quotidiani, spinto dall’ossessione di rivivere la sua presenza.

Oltre ai numerosi atti di profanazione, Gein confessò due omicidi: quello di Bernice Worden e quello di Mary Hogan, oste scomparsa misteriosamente nel 1954. Dietro i suoi gesti, tuttavia, non c’era soltanto la pulsione omicida: Ed era dominato dal delirio di diventare sua madre, cercando di ricostruirne il corpo attraverso un macabro costume di pelle umana.

Questa componente psichiatrica, a metà tra necrofilia e perdita d’identità, rese la sua figura ancora più perturbante e ne fece la matrice di alcuni tra i più celebri mostri della cultura horror: dal Norman Bates di Psycho al Buffalo Bill de Il silenzio degli innocenti, fino al Leatherface di Non aprite quella porta.

L’arresto di Ed Gein

Ed Gein fu arrestato il 16 novembre 1957, poche ore dopo il ritrovamento del corpo di Bernice Worden nella sua fattoria. Al momento della cattura appariva sorprendentemente calmo, quasi indifferente alla gravità delle accuse. Durante gli interrogatori confessò con una disarmante naturalezza, descrivendo senza esitazioni le profanazioni dei cimiteri e gli omicidi commessi, come se parlasse di gesti quotidiani.

Le perizie psichiatriche rivelarono un quadro clinico devastante: schizofrenia, psicosi e un’incapacità profonda di distinguere la realtà dai deliri che lo ossessionavano. Pur riconosciuto responsabile dell’omicidio di Bernice Worden, Gein fu giudicato non imputabile per infermità mentale. Evitò così la pena di morte e il carcere, venendo internato al Central State Hospital for the Criminally Insane di Waupun, nel Wisconsin. In quella struttura trascorse il resto della sua esistenza, simbolo vivente di un orrore che continuava a esercitare la sua ombra ben oltre le mura dell’ospedale psichiatrico.

Quando è morto Ed Gein?

Ed Gein morì il 26 luglio 1984, all’età di 77 anni, per complicazioni respiratorie dovute a un cancro. Trascorse oltre tre decenni recluso negli ospedali psichiatrici del Wisconsin, lontano dal mondo e sotto sorveglianza costante, fino agli ultimi giorni della sua vita.

Fu sepolto nel cimitero di Plainfield, lo stesso luogo che anni prima aveva profanato con i suoi atti macabri. La lapide divenne ben presto meta di curiosi, studiosi e appassionati di true crime, fino a essere ripetutamente vandalizzata e infine rimossa. Oggi la sua tomba resta anonima, come se la comunità avesse voluto cancellare ogni traccia tangibile di un uomo che, con i suoi deliri, aveva trasformato la provincia americana in un incubo senza fine.

Ed Gein nella cultura pop

La vicenda di Ed Gein ha lasciato un’impronta indelebile sulla cultura popolare, diventando una delle fonti più prolifiche per il genere horror. La sua figura ha ispirato alcuni dei personaggi più iconici del grande schermo:

  • Norman Bates in Psycho di Alfred Hitchcock
  • Leatherface in Non aprite quella porta di Tobe Hooper
  • Buffalo Bill ne Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme

Questi archetipi hanno tradotto le ossessioni e le devianze di Gein in simboli universali della paura, dando vita a un immaginario che ancora oggi continua a terrorizzare il pubblico.

Ma l’eco del “macellaio di Plainfield” non si è fermata al cinema. La sua storia è stata rievocata in romanzi horror, innumerevoli documentari true crime e persino nella musica: band rock e metal hanno trasformato la sua eredità macabra in metafora estrema del lato oscuro dell’essere umano.

Monster: La storia di Ed Gein, la nuova serie tv

Ryan Murphy riporta lo spettatore nel cuore dell’orrore con una nuova stagione della serie antologica Monster, questa volta interamente dedicata a Ed Gein. La storia di Ed Gein debutterà su Netflix il 3 ottobre 2025, ricostruendo in tutta la sua complessità la vicenda del famigerato “macellaio di Plainfield”.

A vestire i panni del protagonista troviamo Charlie Hunnam, volto amato di Sons of Anarchy, mentre Laurie Metcalf interpreterà Augusta, la madre autoritaria e ossessiva che ha segnato in modo indelebile la vita di Gein. Accanto a loro, Tom Hollander sarà Alfred Hitchcock, il regista che trasse ispirazione proprio dal caso Gein per dare vita al leggendario Psycho.

La serie non si limita a rievocare i crimini più efferati, ma esplora le radici psicologiche e familiari dell’orrore, mettendo in scena la trasformazione di un uomo qualunque in una delle figure più inquietanti del Novecento. Al tempo stesso, riflette sull’immensa influenza culturale che la vicenda di Gein ha esercitato su cinema, letteratura e immaginario popolare, ricordandoci come il confine tra cronaca e mito sia più fragile di quanto sembri. Qui trovi tutte le informazioni.