Zack Snyder ricomincia da The Last Photograph
Nato quasi 20 anni fa, il progetto aveva in essere protagonisti come Christian Bale e Sean Penn
Zack Snyder cambia radicalmente registro con The Last Photograph, progetto molto lontano da supereroi, mitologie e fantascienza. Dopo anni passati a costruire universi spettacolari e iper-stilizzati il regista sceglie un terreno più intimo e realistico, puntando su un dramma umano cupo e doloroso fatto di colpa, perdita e memoria.
Il film racconta la storia di un ex agente della DEA che, dopo l’uccisione dei genitori dei suoi nipoti, parte alla loro ricerca. L’unico indizio è un fotografo di guerra decaduto, dipendente e segnato dal passato, testimone del crimine. La vicenda si svolge tra le montagne del Sud America, scenario aspro e isolato che diventa metafora di un viaggio non solo fisico, ma anche interiore.
Ripartire da un dramma intimista
Pur restando ancorato al realismo, Snyder ha anticipato che la narrazione sfumerà talvolta nel surreale, attraverso percezioni alterate e traumi che deformano la realtà. Niente elementi fantastici espliciti, ma un’inquietudine costante che richiama il suo stile più profondo. Protagonisti Stuart Martin e Fra Fee, scelti per un approccio lontano dal glamour hollywoodiano. Scritto da Kurt Johnstad (Atomica bionda, 300 1&2) il progetto accompagna di fatto Snyder da quasi vent’anni: in passato aveva attirato anche attori come Christian Bale e Sean Penn, senza mai arrivare alla produzione.
Oggi il regista lo realizza finalmente anche come direttore della fotografia, rendendolo in tal senso un’opera fortemente personale. La colonna sonora è affidata ad Hans Zimmer, garanzia di intensità emotiva. The Last Photograph potrebbe rappresentare un vero nuovo inizio per Snyder, portandone alla luce l'essenza creativo-narrativa dietro la cinepresa.