Un manager Blizzard si dimette per non aver penalizzato un dipendente

Ancora una volta Activision Blizzard fa parlare di sé in negativo

Un manager Blizzard si dimette per non aver penalizzato un dipendente

Da quando è scoppiato lo scandalo legato alle molestie ai dipendenti di Activision Blizzard, si è innescato un effetto domino che ha scosso profondamente il mondo dei videogame. Sia perché è sorta una nuova consapevolezza sull'etica lavorativa nel settore, sia perché Activision Blizzard stessa è andata incontro ad eventi culminati con la clamorosa acquisizione da parte di Microsoft, annunciata un anno fa.

Activision Blizzard ci ha purtroppo dato moltissimi spunti di discussione circa le discutibili pratiche messe in atto, ma adesso ci troviamo qui a parlare di un nuovo episodio spiacevole. Lo riporta Jason Schreier, dalle colonne di Bloomberg: un manager di Blizzard, Brian Birmingham (co-lead developer di World of Warcraft Classic) si è rifiutato di valutare negativamente un dipendente e questo ha portato alla risoluzione del rapporto di lavoro con la compagnia.

Ma perché avrebbe dovuto dare per forza una valutazione negativa? È presto detto: Blizzard impone che ogni dirigente assegni una quota del 5% di valutazioni negative ai suoi sottoposti, un accorgimento che consente di abbassare i benefit da pagare e può anche bloccare l'avanzamento di carriera. Ciò servirebbe anche come ammonimento agli altri dipendenti, per spronarli a rendere di più ("punirne uno per educarne cento"? Preferiamo non commentare).

Per raggiungere la sua quota di cattive valutazioni, Birmingham sarebbe stato costretto ad abbassare il rating di un suo dipendente da “successful” a “developing”. Ma Birmingham si è impuntato, annunciando ai colleghi che avrebbe rassegnato le dimissioni nel caso questa politica non fosse cessata. Blizzard ovviamente non è scesa a compromessi e così Birmingham ha deciso di condividere la sua storia con Bloomberg, nonostante gli fosse stato chiesto di mantenere il riserbo.