Tron: Ares – Retromarcia Disney sull'intelligenza artificiale

L'IA generativa rischia di trasformarsi in un boomerang negativo d'immagine

di Claudio Pofi

Non è fantascienza ma una proposta reale discussa ai piani alti Disney: inserire un personaggio generato dall'intelligenza artificiale in Tron: Ares, prossimo capitolo della saga cult nata nel lontano 1982. Secondo un’inchiesta del Wall Street Journal l’idea era farne il compagno digitale di Flynn (Jeff Bridges), unendo sperimentazione tecnologica e strategia di marketing. Al momento però il progetto è stato bloccato: non per motivi etici ma per timore della cattiva pubblicità.

Il precedente di Secret Invasion, con i suoi titoli di testa generati da IA, aveva già scatenato un’ondata di critiche. E altri scivoloni — dai poster dei Fantastici Quattro al “documentario” stile Star Wars prodotto da Lucasfilm — non hanno aiutato.

Potenziali e rischi dell'Intelligenza Artificiale 

Tron: Ares è ambientato in un universo dove umano e digitale si fondono, e per questo sembrava il terreno ideale per testare il confine tra finzione e realtà algoritmica. Tra le polemiche sull’uso dell’IA e le accuse che coinvolgono il protagonista Jared Leto, la pellicola si trova già sotto cattivi riflettori.

Il vero segnale d’allarme resta il pensiero che in futuro possano riprovarci. Perché se il pubblico tace, Hollywood spinge avanti. E il cinema rischia di perdere, pezzo dopo pezzo, la sua anima umana. Ma una parte di Hollywood non era scesa in piazza scioperando proprio per evitare simili rischi?