Teammates: l'esperimento di Ubisoft coi gregari IA
Un software di supporto e comandi vocali

Nel mondo del gaming abbiamo assistito a molti esperimenti che hanno cercato di espandere l'interfaccia di gioco a sistemi differenti o più realistici e immersivi rispetto al canonico controller da tenere in mano. Nintendo, per esempio, è sempre stata pioniera di simili innovazioni, a partire dalla pistola Zapper del NES, passando per la realtà aumentata di 3DS, fino agli attuali JoyCon giroscopici, derivati dal Wiimote. Microsoft, dal canto suo, ci ha provato con Kinect [probabilmente senza troppo successo] mentre Sony è notoriamente immersa nel mondo della Realtà Virtuale con PlayStation VR [anch'essa con dei limiti].
Ubisoft, in quanto sviluppatore non di hardware ma di software, ha invero sempre seguito con attenzione queste innovazioni e proposto titoli che sfruttassero qualsiasi novità i produttori di hardware proponessero. Ma quando la nuova frontiera si sposta dalle novità hardware alle potenzialità del software, come nel caso dell'Intelligenza Artificiale, la casa Franco-Americana non ha bisogno di attendere al palo e può svolgere i propri esperimenti in autonomia.
Capita così che all'ultima assemblea degli azionisti la società abbia presentato Teammates, specificando che - per quanto giocabile - per il momento non si tratti di un prodotto pensato per il mercato ma bensì del "primo progetto di ricerca giocabile sull'Intelligenza Artificiale generativa".
Assassin's Creed Shadows Limited Edition (Esclusivo to Amazon.it) (PS5)
Ad ogni acquisto effettuato Gamesurf potrebbe ricevere una commissione
Ciò che è stato mostrato di Teammates è un FPS fantascientifico - un prodotto piuttosto standard, senza fronzoli - che però si avvaleva di ben tre IA a supporto del giocatore. La prima, denominata Jaspar, agisce da software d'assistenza del giocatore, fornendo in tempo reale informazioni, lore, dettagli, segnali d'allarme e consigli all'utente. Le altre due erano invece integrate nei due compagni di squadra ["Teammates", appunto] Pablo e Sofia, i quali sono in grado di riconoscere i messaggi e gli ordini che il giocatore può impartire loro tramite comando vocale. Sì, insomma: in Teammates voi parlate e Pablo e Sofia reagiscono.
"I nostri primi esperimenti hanno mostrato che i giocatori si connettono rapidamente coi PNG guidati dall'IA e con il concept dell'assistente vocale - spiega Xavier Manzanares, Director of Gameplay GenAI - Jaspar aiuta i giocatori quando si perdono o quando non sono sicuri sul da farsi, ha accesso ai menù e alle impostazioni, può dire ai giocatori di più sul mondo o la storia. Jaspar ha cominciato a piacerci sul serio e ci ha mostrato come un sistema simile possa essere interessante per molti tipi di giocatori."
"Inizialmente avevo le stesse preoccupazioni di molti altri - confessa Virginie Mosser, Narrative Director - ma ho scoperto che è l'esatto opposto rispetto al rimuovere l'uomo dal processo. Scrivo ancora la storia e le personalità dei personaggi, ma anziché fare battute fisse creiamo questo genere di recinti entro cui i PNG improvvisano con il mondo ma rimanendo nei limiti della lore e delle motivazioni che abbiamo dato loro. Possono improvvisare, ma siamo sempre noi a stabilire le regole e dirigere la storia e i personaggi."
Indubbiamente un tool di questo spessore e profondità può portare a molteplici scenari, e mentiremmo se negassimo che molti di questi possono essere interessanti. Ovviamente però siamo ancora nel campo della sperimentazione, quindi non aspettatevi di vedere Teammates, o qualcosa di strettamente correlato, sugli scaffali in tempi brevi...


