SAG-AFTRA: l'accordo sull'IA non piace ai Doppiatori

La manovra del sindacato non incontra il plauso

SAGAFTRA laccordo sullIA non piace ai Doppiatori

Nel pomeriggio di ieri abbiamo riportato la notizia secondo cui la Screen Actors Guild American Federation of Television and Radio Artists - SAG-AFTRA in breve - ossia il sindacato Americano che riunisce e tutela i diritti di attori, doppiatori e in generale artisti legati a radio e televisione, ha siglato con la società Replica Studio per l'utilizzo dell'IA nella realizzazione dei dialoghi nei videogiochi.

L'accordo - riassumiamo quanto già riportato - nasce in teoria proprio come forma di tutela: secondo questo, infatti, Replica Studio potrà utilizzare le voci campionate per realizzare battute tramite IA solamente per personaggi non-giocanti e solamente partendo da campioni che i legittimi proprietari della voce avranno registrato fornendo specifica autorizzazione e per i quale riceveranno adeguato compenso.

Di fatto, nella community dei doppiatori si è sollevato l'ennesimo coro di proteste, con più di una voce che si è scaldata chiedendo a gran volume i nomi di chi avrebbe accettato un tale accordo, definito a tratti insultante, ad altri uno scempio.

"Scusate? Con tutto il rispetto - scrive per esempio Steve Blum, doppiatore di giochi come Diablo IV o Mortal Kombat - dite che l'articolo è stato 'approvato dai membri interessanti della community dei doppiatori del sindacato'. Nessuno nella nostra community ha approvato questa roba che io sappia. I giochi sono il fulcro della mia vita e lo sono stati per anni. A chi vi riferite?"

C'è da ribadire che detto accordo è comunque soggetto ad adesione personale e volontaria: se un doppiatore, semplicemente, non è d'accordo che si prendano i suoi campioni per sviluppare delle righe di dialogo riconoscendogli un compenso senza che lui entri fisicamente in cabina di registrazione, non deve fare altro che non firmare l'autorizzazione. Ma ovviamente la preoccupazione è che i firmatari ottengano per pochi spicci moltissime parti e che ciò vada ad impattare il mercato del lavoro per tutti i professionisti del settore.

Insomma: la lotta tra gli attori e l'IA è tutt'altro che conclusa...