Nintendo Switch 2: primi Ban per pirateria
La console si blocca se si usano le card di backup

È arcinota la veemenza con cui Nintendo combatte il fenomeno della pirateria: c'è voluto un anno prima che gli hacker trovassero il modo di crackare la prima Nintendo Switch e per tutto il tempo successivo la casa di Mario ha profuso importanti sforzi sotto-forma di aggiornamenti software e agguerriti avvocati per soffocare queste iniziative.
Il lancio di un nuovo hardware normalmente è seguito da un periodo di relativa tranquillità sotto questo punto di vista, ma per Nintendo Switch 2 - come d'altronde accadde anche al passaggio tra DS e 3DS - è presente una forma di vulnerabilità in più: la retrocompatibilità delle schede di memoria.
Se su Nintendo Switch 2 le schede di memoria di Nintendo Switch funzionano perfettamente, cose succede se si tenta di utilizzare una scheda di backup? [una di quelle schede, ossia, in cui è possibile immagazzinare il software di un gioco, spesso a prescindere che questo sia originato da una scheda originale regolarmente posseduta oppure scaricato illecitamente dalla rete]
A questa domanda ha già risposto Nintendo, che evidentemente non ha aspettato che la creatività degli utenti mettesse in crisi la console ma ha agito preventivamente: la console viene bannata dal servizio online.
Sui canale Reddit dedicati a Nintendo Switch 2 - e ai suoi hack - simili foto e messaggi si stanno moltiplicando: tutti coloro i quali abbiano tentato di utilizzare le schede di backup - anche quelli che affermano di averlo fatto in buona fede con copie di software regolarmente posseduto [...ci crediamo?] - stanno assistendo al blocco dei servizi online della loro console. Apparentemente gli account non sono ancora stati interessati da simili provvedimenti.
C'è da dire che gli accordi di licenza imposti da Nintendo prevedono il diritto da parte della casa di bloccare del tutto o in parte le funzioni della console nel caso in cui individui un utilizzo corretto della stessa: oggi ancor più che in passato, dunque, pur avendo l'apparecchio in mano gli utenti devono entrare nell'ottica di non "possedere" l'oggetto ma di averne pagato unicamente una licenza d'uso che può essere unilateralmente revocata in caso di utilizzo ritenuto scorretto.
Ovviamente c'è da aspettarsi che gli hacker non si daranno per vinti e si prenderanno il loro tempo per cercare di aggirare le protezioni di Nintendo o comunque trovare altri modi per crackare la console... la guerra è tutt'altro che terminata, temiamo.