Mission Impossible 7 parte col botto, ma reggerà sulla distanza?

235 milioni di dollari nei primi giorni di programmazione fanno ben sperare, mentre si avvicina l'uscita di "Oppenheimer"

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I blockbuster di questa stagione estiva non stanno funzionando come dovrebbero, sotto gli occhi di tutti il cocente flop di Flash, a seguire anche altre produzioni colossali come Fast X. Segnali che lasciano pensare al cambiamento di paradigma che Steven Spielberg aveva previsto ben 10 anni fa. A interrompere la catena di fiaschi ci sta pensando Mission Impossible: Dead Reckoning - Parte Uno, che ha sbancato il botteghino con 235 milioni di dollari nei primi giorni di programmazione.

Rispetto al franchise si è andati a superare la cifra record di debutto con 156 milioni raggiunti da Mission Impossible: Fallout nel 2018. Il settimo capitolo delle avventure di Ethan Hunt ha segnato anche la migliore apertura della saga negli Stati Uniti accumulando 80 milioni in cinque giorni, superando i 78,8 milioni che 23 anni fa aveva incassato Mission Impossible 2. A far quadrare bene i conti sarà ovviamente il mercato internazionale: fondamentale per la saga, nei tre precedenti capitoli ha rappresentato circa il 70% dei ricavi.

Ricordiamo che il budget di Mission Impossible 7 viaggia attorno ai 290 milioni di dollari, a cui vanno  aggiunti almeno 100 milioni di dollari per il marketing. Quindi l'opera potrà essere dichiarata un successo una volta che avrà raggiunto almeno i 500/600 milioni di incasso. Non si tratta di cifre così da record, dato che per esempio Fallout si portò a casa poco meno di 800 milioni di dollari.

Sostenuto solo in parte dalla critica, il pubblico lo sta apprezzando molto, mentre il film deve ancora uscire in diversi paesi come il Giappone, dove la precedente avventura di Ethan Hunt aveva incassato oltre 40 milioni. L'unico dubbio resta l'uscita di scena dal circuito delle sale IMAX negli Stati Uniti, quando salirà obbligatoriamente in cartellone Oppenheimer di Nolan.

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