James Remar in The Odissey – Ecco come si lavora sul set
Concentrazione totale, nessuna distrazione ma il dettaglio più impressionante riguarda proprio il regista

Christopher Nolan torna al centro dell’attenzione grazie a The Odyssey, il kolossal cinematografico previsto per il 2026. A parlare questa volta non è un addetto ai lavori qualunque ma James Remar (I guerrieri della notte, 48 ore tra i tanti), uno degli attori coinvolti, che ha offerto un ritratto insolitamente diretto del metodo di lavoro del regista.
Intervistato da The Hollywood Reporter, Remar ha ricordato il suo primo incontro con Nolan durante l’audizione per Oppenheimer, in pieno periodo di restrizioni sanitarie. Quel contatto iniziale — mascherine, test e un incontro nei teatri di posa della Universal — gli ha rivelato fin da subito la natura rigorosa e quasi artigianale del cinema di Nolan, che rifiuta il digitale e continua a girare in pellicola.
Totale dedizione e concentrazione

Nel nuovo film l’attore divide la scena con un cast imponente: Matt Damon, Tom Holland, Charlize Theron, Zendaya e Robert Pattinson. Eppure, più dei nomi, ciò che Remar sottolinea è l’atmosfera che si respira sul set: una concentrazione assoluta, rispetto reciproco che esclude qualunque distrazione. Nessuna leggerezza, nessun eccesso. Solo lavoro, disciplina e un senso di comunità sorprendente.
Il dettaglio più impressionante riguarda Nolan stesso: niente telefoni sul set e una presenza costante accanto alla macchina da presa. Remar racconta lunghe giornate in ambienti gelidi — compresa una spiaggia islandese — in cui il regista, pur soffrendo il freddo come tutti, non si è seduto neanche per un istante durante 12 ore di riprese.

Una dedizione che spiega, meglio di qualunque trailer, perché The Odyssey sia già considerato l'evento cinematografico più atteso, dopo Oppenheimer.


