Grazie a Interstellar la scienza progredisce sui buchi neri

Grazie a Interstellar la scienza progredisce sui buchi neri
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L'ultimo capolavoro di Christopher Nolan ha creato non poco scompiglio nelle sale cinematografiche, dove tantissime persone sono rimaste a bocca aperta durante tutta la visione del film. Quello che però stupisce ancora di più è come il film - ed il tantissimo lavoro per realizzarlo - ha ispirato la comunità scientifica globale per quanto riguarda lo studio dei buchi neri.



Per raggiungere questa eccellenza ci è voluto un anno di lavoro, centinaia di computer e 30 persone tra i quali incontriamo anche Kip Thorne, uno dei principali esperti di Relatività Generale, che del film è anche produttore esecutivo. Grazie agli studi fatti per realizzare al meglio Gargantua, il buco nero al centro della pellicola di Nolan, gli scienziati possono ora osservare il fenomeno descritto e rappresentato in una maniera del tutto nuova. Utilizzando le formule di Einstein, elaborazioni grafiche e tanta tanta materia grigia, si è riusciti a creare un film che rappresenta al meglio il modo in cui pensano che la natura si comporti in determinate situazioni "Con questa simulazione realizzata per il film" spiega Thorne "abbiamo scoperto alcuni aspetti legati agli effetti gravitazionali dei buchi neri in rapida rotazione di cui finora non eravamo a conoscenza”.


Non si tratta più quindi di finzione e fantasia, ma della natura esplorata e immaginata secondo solide basi scientifiche.


Le critiche non sono di certo mancate, da sempre fantascienza e scienza vanno "a braccetto" se così si può dire, anche e soprattutto sul piano delle critiche. Molti scienziati perciò sono rimasti perplessi, additando diversi errori scientifici che metterebbero in ridicolo il lavoro svolto da intere equipe in questi anni.


Nolan, d'altro canto, risponde così: "I miei film sono sempre legati a standard elevati perché sollevano problemi che non sono presenti nei lavori degli altri registi, il che mi va bene. Kip Thorne, l'astrofisico che ha collaborato alla sceneggiatura di Interstellar, ha scritto un libro sulla scienza del film in cui spiega ciò che è reale e ciò che è mera speculazione, perché ovviamente larga parte del plot è speculazione".


Il lavoro del team dietro Interstellar ha permesso nuove scoperte certo, ma non bisogna dimenticare cosa è reale e cosa no, quando si cammina sul fantastico confine che divide la scienza dalla fantascienza.