Embracer ferma la sua espansione e annuncia licenziamenti

La holding svedese costretta a ridimensionarsi dopo due anni difficili

Embracer ferma la sua espansione e annuncia licenziamenti

Sulle pagine di Gamesurf ci siamo soffermati in più di una occasione sulla rapida ascesa di Embracer Group. Negli ultimi anni, la holding svedese ha messo a segno alcune delle più importanti acquisizioni dell'industria videoludica (Asmodee, Gearbox, Aspyr, Saber Interactive, Koch Media, per citarne alcune, ma sono molte di più) che la hanno portata a diventare il principale produttore europeo di videogiochi, con decine e decine di studi.

Nel 2020, il valore di Embracer in borsa è schizzato da 2 a 10 miliardi di dollari, per poi raggiungere la quota record di 14 miliardi nel 2021. La recente crisi ha però colpito duro e per Embracer è cominciato un declino che ha causato ingenti perdite di bilancio e ha portato la compagnia a valere "solo" 3 miliardi ai giorni nostri. Per far fronte al periodo difficile, l'aggressiva politica espansionistica verrà accantonata, in favore di un atteggiamento più prudente.

A comunicarlo è il CEO Lars Wingefors, in una lettera aperta sul programma di ristrutturazione di Embracer. Lo scopo è quello di rendere il gruppo più solido e l'unico modo per farlo è ottimizzare le risorse a disposizione. In altre parole, Embracer sarà costretta ad investire meno sui suoi studi e a cercare maggiori finanziamenti esterni per i progetti più grandi. Purtroppo, i tagli colpiranno anche la forza lavoro: ad oggi Embracer impiega complessivamente circa 17.000 persone, un numero che verrà ridotto entro fine anno, sebbene non sia ancora stato deciso in che misura.