Electronic Arts spinge molto per l'uso della IA
La compagnia vuole che venga impiegata sempre di più. Ma che ne sarà del personale?
Volenti o nolenti, l'intelligenza artificiale è entrata a far parte del nostro mondo e dobbiamo accettare che il suo impiego si faccia sempre più intensivo negli anni a venire. Tuttavia, c'è modo e modo di utilizzarla, specialmente riguardo a quelle professioni che richiedono la creatività dell'uomo. Per le compagnie del settore dei video game la questione si fa alquanto delicata: ovviamente c'è molto interesse per il fenomeno, ma anche molti motivi di preoccupazione.
Electronic Arts e l'intelligenza artificiale
Un report di Business Insider ci parla dell'apertura di Electronic Arts nei confronti della intelligenza artificiale. Stando a degli impiegati, che per ovvie ragioni hanno preferito restare anonimi, nell'ultimo anno EA avrebbe fatto pressione affinché l'IA venisse usata ovunque: sia nello sviluppo, come ad esempio per scrivere il codice o realizzare concept art, sia nelle attività manageriali.
EA avrebbe chiesto ai propri dipendenti di seguire dei corsi sulla intelligenza artificiale, di utilizzare quotidianamente i relativi tool e perfino di vedere l'IA generativa come una sorta di "partner". Uno dei problemi di questo orientamento è che gli strumenti in questione siano imperfetti: quelli utilizzati, come il chatbot ReefGPT prodotto in casa, scrivono infatti dei codici con degli errori che vanno poi corretti manualmente.
Un'altra criticità è che gli artisti dovrebbero addestrare le IA con le loro stesse opere, col timore che la tecnologia finirà per ridurre la domanda di artisti: in altre parole, per assurdo creerebbero essi stessi le condizioni per il loro futuro licenziamento. Ricordiamo che EA sia stata recentemente acquisita da un consorzio: sui 55 miliardi di dollari investiti, ben 20 sono stati ottenuti con un prestito che EA stessa dovrà rimborsare...