[E3 2001] Il gran botto di Renegade
E' passato più di un anno da quando abbiamo messo per la prima volta gli occhi su Command & Conquer: Renegade e di acqua sotto ai ponti ne è passata veramente parecchia. In tutto questo tempo i ragazzi di Westwood non sono certo stati con le mani in mano, giacché il gioco che ci si è presentato davanti oggi non può essere considerato nemmeno lontano parente di quanto visto lo scorso anno.
Quello che ci si è presentato oggi di fronte agli occhi è un gioco dotato non solo di un motore grafico di prim'ordine e di un approccio tattico degno dei capostipiti della serie, ma anche uno dei pochi tentativi riusciti di rendere l'idea dell'infuriare di una battaglia.
Command & Conquer: Renegade, riassumiamo per i più distratti, pone il giocatore nel mondo di C&C utilizzando un punto di vista mai proposto prima: quello di un singolo soldato impegnato in una campagna di guerra. Il giocatore potrà controllare il personaggio utilizzando a scelta una visuale in prima o in terza persona e dovrà svolgere compiti tattici da “guastatore” in attesa dell'arrivo della cavalleria. L'approccio del giocatore alle missioni potrà essere molto personale: così come sarà possibile avanzare nell'ombra uccidendo i nemici con precisi colpi da cecchino, potremo decidere invece di dimenticare ogni approccio ragionato per devastare, armi in pugno, le installazioni avversarie. Grande attenzione andrà sicuramente prestata alle infrastrutture difensive poste a protezione delle basi nemiche, le prime da “sabotare” per permettere al grosso delle nostre forze di raggiungerci per completare la conquista.
In Command & Conquer: Renegade, quindi, saremo completamente immersi tra le infrastrutture e le unità che siamo abituati a vedere, piccole e lontane, durante le nostre partite ai fortunatissimi RTS di Westwood. La fedeltà delle riproduzioni è grandissima e, per la prima volta, potremo addirittura entrare in ogni singolo edificio, scoprendo così, finalmente, la struttura interna delle basi che abbiamo costruito/distrutto per anni. Grande importanza rivestono anche i veicoli, la maggior parte dei quali potrà essere utilizzato dai giocatori durante le missioni: la possibilità di guidare un carro armato cambia moltissimo la prospettiva di gioco e l'approccio tattico alle missioni.
Dal punto di vista tecnico Command & Conquer: Renegade si presenta come titolo di sicuro impatto: il livello che ci è stato mostrato era ricco come mai ci era capitato di vedere in un videogioco. Le missioni svolte in ambientazioni riccamente dettagliate, ma totalmente asettiche e “prive di vita”, rappresentano ormai il passato: l'infuriare della battaglia in Renegade sarà sempre presente e vedremo sfrecciare in cielo le unità aeree che attaccano, per esempio, una nave a colpi di missile e quest'ultima difendersi con colpi di contraerea agli attacchi nemici. Tutto questo realizzato con una dovizia di particolari veramente impressionante.
Non ci resta che aspettare novembre per avere in mano la versione definitiva di un gioco che, già allo stato attuale, non manca di presentarsi interessantissimo anche per chi non fosse avvezzo ai precedenti titoli della serie.


