E' ancora crisi per il mercato giapponese

di Redazione Gamesurf
Quello che una volta era considerato il "faro" dell'industria dei videogiochi, perlomeno in campo console, si è ridotto negli ultimi anni a una posizione di secondo piano dietro agli Stati Uniti. Stiamo parlando ovviamente del mercato giapponese, che dal 1998 a oggi ha subito una diminuzione nelle vendite software di circa il 10%. Il settore hardware non mostra una condizione migliore, con un peggioramento del 21% nelle vendite di macchine da gioco, accumulato nello stesso periodo di tempo. I responsabili? Come già citato da Yuji Naka in una recente intervista, gran parte della "colpa" è da attribuire alla telefonia mobile, popolarissima nel Paese del Sol Levante, che guida la classifica telefonino-persone con un impressionante rapporto di 2:1. Le ampie possibilità offerte dai cellulari di ultima generazione hanno infatti distolto gli utenti dalle console, per indirizzarli a nuove esperienze come la navigazione in rete o i servizi di messaging, molto popolari anche qui in Europa (SMS, E-Mail e così via). In seconda battuta, va sicuramente citata la mancanza di reali cambiamenti o innovazioni in campo videogame, a parte l'ovvio progresso in termini di grafica e sonoro: "I telefoni cellulari vanno fortissimo qui in Giappone e per questo, se l'industria dei videogiochi non porterà innovazioni e novità di sostanza, come ad esempio i titoli pensati per la rete, il periodo di recessione continuerà. Di fatto, la grafica continua a migliorare, ma la giocabilità è rimasta più o meno la stessa." Sono le parole di Hisao Oguchi di Hitmaker (team interno a Sega) che, intervistato da MSNBC, ha mirabilmente descritto l'intera situazione.