DC rilancia Lobo e Jason Momoa rischia il confronto
Un ritorno alle origini nel fumetto che potrebbe mettere in crisi l'immagine dell'attore
Per anni Lobo è stato il personaggio più ingestibile della DC: violento, eccessivo, volutamente sopra le righe. Proprio mentre il cacciatore czarniano si prepara al debutto cinematografico nel nuovo DCU con il volto di Jason Momoa, i fumetti fanno una mossa sorprendente: ricordano a tutti quanto Lobo debba essere davvero smisurato.
Con l’iniziativa DC All In e la nuova fase Next Level, in arrivo nel 2026, DC rilancia il personaggio con Lobo #1, scritto da Skottie Young e disegnato da Jorge Corona. Il risultato è un ritorno alle origini: un Lobo gigantesco, grottesco, da poster heavy metal anni ’90, lontanissimo dalla versione “ripulita” vista ai tempi dei New 52.
L'attore hawaiano vs la rilettura a fumetti
Ed è qui che nasce il problema. Jason Momoa è sempre stato il casting dei sogni per i fan: fisico imponente, carisma brutale, presenza animalesca. Debutterà come Lobo nel film Supergirl diretto da Craig Gillespie, ma il nuovo design fumettistico rende evidente una scomoda verità: il Lobo dei comics sembra ormai troppo grande perfino per lui.
Il confronto tra carta e live-action rischia di penalizzare il cinema, a meno di un massiccio uso di CGI. Ma c’è anche un’opportunità: Lobo potrebbe diventare il Deadpool del DCU, crescendo film dopo film in eccesso, violenza e follia. E con il tempo Momoa potrebbe uscirne vincente.