Collateral – L'edizione Blu-ray 4K che non ti aspetti
Master riscalato e Dolby Vision per un mezzo salto di qualità, migliora l'audio italiano
A Los Angeles arriva Vincent, killer metodico e spietato col 5 obbiettivi da eliminare in poche ore. Salito per caso sul taxi del tranquillo Max, costringendolo a fargli da autista per tutta la notte, tappa dopo tappa, mentre lascia dietro di sé una scia di cadaveri. Con polizia ed FBI alle calcagna, Max si ritrova intrappolato tra due fuochi, legato a Vincent da circostanze impreviste.
Dopo il capolavoro Heat – La sfida (1995), nel 2004 Michael Mann si tuffava nuovamente nella giungla d’asfalto di una megalopoli con più demoni che angeli, firmando un noir atipico e notturno, dove il ritmo della trama si intreccia con un’intensa introspezione psicologica. A dare corpo e vigore alla storia Tom Cruise e Jamie Foxx, portando in scena personaggi pervasi da un inquieto senso dell’esistenza e malinconia urbana. Cameo di Jason Statham.
Portare in scena le vere luci di L.A.
Foxx è grande, ma a sbancare ci pensa Cruise: freddo e credibile nel padroneggiare le due pistole che “completano” in misura ossessivamente vera la figura del sicario professionista. Come in Heat, anche in questo contesto non si tratta di armi casuali (Heckler & Koch USP .45 e Ruger MK II .22 con silenziatore), rendendo credibile anche l'esecuzione ravvicinata di Daniel, il musicista jazz (tralasciando la scena non così cruenta).
L’azione si svolge nell’arco di una notte, con Mann che spinge sul realismo anche grazie alla cinematografia. Il look “digitale” delle immagini nasce dall’uso delle cineprese Thomson Grass Valley Viper e Sony CineAlta HDW-F900, risoluzione 2K con cui è stato girato circa l’85% delle scene (il resto su negativo 35mm 500 ASA e macchine Arriflex 435, Panavision Panaflex Millennium e Millennium XL). L'idea quella di catturare la luce notturna in misura più simile a quella percepita dall'occhio umano, lavorando in ambienti pressoché al buio e senza le complicazioni della pellicola (luce artificiale). Questo è di fatto il secondo film in cui Mann ha usato cineprese digitali dopo Alì (2001).
Collateral - Tecnica video 4K e audio
Master nativo 2K, formato immagine originale 2.39:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100 triplo strato. Il salto di qualità rispetto alla precedente edizione FHD è meno tangibile per l'evidente operazione di rescaling, benché grana e rumore video risultino più organici e meno invasivi, così come i colori appaiono meno forzati con inferiore dominante verdognola e le luci più fedeli all'originale grazie al Dolby Vision. Uno schermo OLED risalterebbe al meglio un racconto interamente notturno.
Benché lontani da vette reference, l'audio italiano fa un buon salto di qualità con traccia DTS-HD Master Audio 5.1 canali, per una più che dignitosa presenza scenica sia anteriore che posteriore. L'opzione inglese è poco diversa ma da provare per i dialoghi in presa diretta, anche qui sempre 16 bit, per salire a 24 bit c'è l'edizione USA.
Sul disco UHD c'è il commento al film del regista e il trailer cinema. Sul BD-50 con la versione 2K si aggiunge il materiale dell'epoca: making of (41') + 4 brevi clip di pochi minuti con focus sulla produzione, teaser e trailer. Sottotitoli in italiano.