The Order 1886

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Il risultato é strabiliante. Durante la sopraccitata presentazione é stato dimostrato come, ad esempio, tre diverse bandiere sventolino diversamente l'una dall'altra dipendentemente dalla loro posizione rispetto alla direzione del vento. Un'altra innovazione é la possibilità di deformare piccoli e grandi oggetti a piacimento e dipendentemente dalla potenza dell'arma al momento equipaggiata. Ad esempio, tirando una granata in una scatola di legno, quest'ultima esploderà in tanti pezzi. Ma tirandone un'altra, gli stessi pezzi si divideranno ancora in ulteriori pezzettini, e così via. Un altro esempio é stato fatto con un muro di metallo. Dipendentemente dall'arma imbracciata, il metallo si scheggerà o deformerà in modo più o meno visibile, rispetto alla potenza del colpo. Stessa cosa per un pupazzo di pezza (altro esempio mostrato), che potrà squarciarsi in due se bersagliato con una pistola, o esplodere "più degnamente" se colpito con un fucile. Il mondo di The Order é tangibile, veritiero e complesso. Il posto perfetto in cui lanciarsi se si cercano ambientazioni fantasiose ma allo stesso tempo pesantemente ispirate a quelle esistenti.

The Order 1886
Grayson, meglio conosciuto come Sir Galahad, é il protagonista del gioco. Ha la maledizione/benedizione di essere immortale, proprio come tutti i membri dell'Ordine.


Uomini d'azione
Nella demo mostrata, Galahad si lancia all'inseguimento di un gruppo di ribelli per le strade di Londra. Il sistema strizza pesantemente l'occhio a quelli già collaudati dopo l'avvento di Gears of War: telecamera sopra la spalla, alternanza di sparatorie dalla media e dalla lunga distanza e la continua costrizione di ripararsi dietro qualunque cosa nelle vicinanze. Ma quando il nostro eroe viene ingaggiato in un corpo a corpo da un nerboruto nemico, ecco spuntare fuori un'altra novità. Galahad viene sbattuto contro un'alta staccionata in legno e mancano pochi attimi all'inevitabile impatto con un bel pugno. Il tempo rallenta e, con una variante del solito Quick Time Event, avremo la possibilità di scegliere come reagire al meglio all'assalto avversario. La scena cambierà quindi dipendentemente dalla nostra scelta: potremo semplicemente schivare il colpo o raccogliere un'arma di fortuna nei paraggi e in un batter d'occhio contrattaccare.

"Se ci pensate, é interessante avere il comando di un personaggio che ha così tanti secoli di esperienza alle spalle", ha continuato Jan. "Sa come uscire da ogni situazione, riesce a prevedere i pericoli prima che arrivino e più di una volta faremo notare questa sua predisposizione, anche con il gameplay".

Anche sparare risulterà diverso dal solito. Ripescando a piene mani da quanto fatto da Insomniac e il suo Resistance, The Order offre al giocatore un'equipaggiamento fantasioso e fuori dal comune, nonostante il contesto storico palesemente old-style. Galahad ed il suo team imbracciano sputafuoco davvero temibili, oltre che utili nelle situazioni più disparate. La pistola elettrica funziona bene con i nemici vicini, ma tenendo premuto il tasto Fuoco e caricando il colpo può lanciare un potentissimo proiettile perforante verso quelli più lontani. Per non parlare dell'arma a gas, capace di intontire e rendere momentaneamente inermi chiunque nel suo raggio d'azione. Il gas può essere inoltre potenziato con il colpo secondario, una fiammata di fuoco che si espande a presa diretta nella zona precedentemente colpita, non lasciando scampo a nessuno al suo interno. L'Ordine equipaggia le sue squadre con tecnologie sempre nuovissime, ma spesso instabili, essendo nella stragrande maggioranza dei casi dei prototipi. L'impressione che da un momento all'altro possa esploderci tutto in faccia é sempre presente, conferma il game director.

The Order 1886
Molta cura é stata riposta nella creazione delle armi, fantasiose e sicuramente avanti rispetto agli standard dell'epoca.


Facendoci strada tra gli stretti vicoli cittadini, la sensazione é una: il gioco, per quanto non rivoluzionario, é fluido, appagante e funziona bene. Inoltre, le sorprese sono sempre dietro l'angolo, con sequenze scriptate che non fanno altro che aggiungere ulteriore ritmo alle già concitate sparatorie. The Order non ha nemmeno paura di prendersi i suoi tempi, spezzando il tutto con numerosi dialoghi che vanno a scavare maggiormente nella psicologia e nei rapporti personali che intercorrono tra i vari protagonisti. Sapremo sempre cosa sta pensando Galahad della situazione appena vissuta, e l'immersione non può far altro che giovarne.

Giusto il tempo di riprendere fiato, ed ecco l'urlo che mai vorresti sentire. I Cavalieri hanno raggiunto la base dove la resistenza stava smerciando armi illegali, ma dei mezzosangue si sono fatti vivi nella zona, costringendoci ad affrontare dei nemici ben più veloci e letali dei semplici esseri umani. Come sono arrivati in città senza essere notati? Qual é la verità dietro la nascita di queste bestie? Purtroppo, dovremo aspettare un po' per avere qualche altra risposta.

"I Cavalieri non sono immortali, e vogliamo che la cosa sia chiara fin da subito", ha poi concluso il game director. "Quando si vestono i panni di un supereroe invincibile si finisce sempre per annoiarsi, a non aver paura di nessun ostacolo vi si pari davanti, e questa é di certo una sconfitta, visto che l'azione perde di significato. Qualunque cosa possa uccidere un essere umano può uccidere tranquillamente anche un Cavaliere. Spesso e volentieri infatti i membri dell'Ordine corrono ai ripari prendendo un po' di Acqua Nera, così da potersi rigenerare più in fretta".

...E tutto finisce. Oppure no?
Interrogato sulla futura presenza di un comparto multigiocatore, il team é stato abbastanza vago.
"Amiamo i giochi multiplayer e, quando abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto, é una cosa che di certo abbiamo considerato", ha risposto Jan. "Al momento non abbiamo ancora nulla di confermato, ma ci stiamo pensando. Ora come ora, però, non vediamo perché no. Ma al momento non pensiamo ad altro che come migliorare il giocatore in singolo. quella la nostra priorità".

Il coraggio di questi sviluppatori che hanno lasciato alle spalle i piccoli progetti per qualcosa di così ambizioso é sicuramente encomiabile, ma siamo sicuri che si tratti di un prodotto stand-alone? Un membro del team, qualche mese fa, si fece scappare che il gioco é "questa volta" ambientato nella Londra della rivoluzione industriale. Che ci siano già dei seguiti nelle loro menti, magari in un'altra epoca? Il che spiegherebbe come mai il gioco ha il "1886" come sottotitolo. Non ci sembra nemmeno tanto assurdo, vista la natura "immortale" dei protagonisti.

The Order 1886
Ready at Dawn, nonostante la relative piccole dimensioni del team, ha deciso di creare un motore grafica da zero per questo loro gioco. Una mossa coraggiosa, ma che sembra già da ora dare i suoi frutti.

The Order 1886

The Order 1886

Che altro dire? Abbiamo speso molte parole su The Order, forse anche troppe. Dovremo aspettare un po', magari nemmeno troppo, prima di poter vedere qualcosa girare pubblicamente sotto i nostri occhi, ma le prime impressioni sono a dir poco esaltati. Si parla di un prodotto che sembra mischiare Uncharted, Resistance e Gears of War in un solo cocktail, con in più lo sfondo sempre affascinante di una nebbiosa Londra ottocentesca. Purtroppo, Ready at Dawn ha tantissimo da dimostrare, perché é praticamente al suo primo, grosso progetto. Ma, come diceva un altro famoso personaggio Sony... "Dalle piccole cose nascono le grandi".