Super Mario Odyssey

Tornare a giocare un Super Mario è qualcosa di speciale. Una di quelle saghe che, restando fedele alla sua filosofia ludica, è sempre state fonte di ispirazione ed innovazione. Inutile stare ad elencare quello che hanno significato prodotti come Mario 64, Mario Galaxy e compagnia (evitando di fare balzi temporali ancora più arretrati), all’interno del genere.

Mario è inoltre un personaggio consolidato nella cultura popolare, un’icona pop che ha letteralmente sradicato i cancelli del suo recinto ludico, ed è entrato in mille altri settori, con la consacrazione definitiva arrivata dal video di presentazione delle prossime Olimpiadi di Tokio, dove è apparso come testimonial.

L’abbiamo presa così larga semplicemente per dirvi che nel momento in cui ti accingi a provare un nuovo gioco della saga - il primo per Nintendo Switch -, quel brivido che ti corre lungo tutta la schiena è assolutamente giustificato, e vi spieghiamo ora perché.

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Una vera odissea

Più di un’ora passata in compagnia di Mario Odyssey; un tempo sufficiente per capire che ancora una volta gli sviluppatori della grande N sembrano aver fatto davvero centro, offrendo un platform ricco di spunti di genialità, trovate ludiche interessanti e scelte stilistiche in grado di dare nuova linfa vitale al genere.

Tre i mondi che abbiamo potuto attraversare alla ricerca di mezzelune (le vecchie stelle, tanto per intenderci) utili per continuare il viaggio che ci attende. Il tutto sarà fatto ovviamente in compagnia di un amico davvero particolare, in grado di ribaltare la concezione di alcuni elementi storici della serie. Stiamo ovviamente parlando di Cappy.

Cappy è una sorta di spirito (non sappiamo ancora molto della trama) che si impossessa del cappello di Mario, diventano così uno strumento a favore dell’idraulico italiano. Di fatto il cappello del nostro eroe non è più un semplice orpello estetico, ma un vero e proprio elemento da sfruttare in termini di gameplay.

Può essere lanciato per creare una base di appoggio per il salto; utilizzato per distruggere elementi del livello o i classici punti di domanda; ma più di ogni altra cosa, può essere utilizzato per far prendere a Mario le fattezze di nemici o soggetti che popolano ogni singolo livello.

Proprio intorno a questo elemento si muovo i vari mondi che potremo visitare in forma del tutto libera. Grandi aree che nascondo un sacco di segreti, mini boss e boss da scoprire, ma soprattutto tantissime forme in cui Mario si può trasformare.

Lanciare un cappelo su un Goomba ci permetterà di trasformaci nel nemico storico dell’idraulico, sfruttando la sua abilità di impilarsi uno sopra l’altro, in modo da raggiungere vette altrimenti inaccessibili. Preferite i Koopa? Lanciate il cappello contro di loro e potrete tirare raffiche di martelli in grado di distruggere alcune tipologie di muri. Passando ad altri elementi come l’acqua, la presenza di fondali ricchi di cose da scoprire, presuppone la necessità di trasformarsi in pesci; anche in questo caso basta lanciare il cappello e il gioco è fatto: ci si trasforma in simpatici pesci e si è liberi di nuotare all’interno delle vastità di colore blu.

Ogni singolo personaggio che si va ad impersonare ha la sua peculiarità e la sua caratteristica principale. I designer, su questo elemento hanno costruito i vari mondi, e vi possiamo assicurare che verrete costantemente sorpresi dalle scelte fatte. Fasi platforming in cui siamo degli zampilli di lava, oppure, sezioni in cui possiamo saltare altissimi nei panni di splendidi ranocchi. C’è davvero l’imbarazzo della scelta, fidatevi.

Non è tutto ovviamente, perché Mario metterà finalmente nel cassetto - molto spesso - la sua salopette azzurra in favore di una serie di vestiti alternativi: Chef, esploratore e persino vacanziero in costume da bagno. Solo alcuni esempi della moltitudine di vestiti che potremo far indossare al nostro idraulico.

Super Mario Odyssey

Livelli da vivere

Altro elemento che ci ha colpito parecchio durante il nostro incontro con Mario sono stati ovviamente i contenuti dei singoli livelli. In totale ne abbiamo potuti visitare tre. Il primo è il villaggio di Cappy (che funge anche da tutorial), il secondo - Luncheon Kingdom - era una sorta di canyon interamente basato sul cibo, ed infine il terzo chiamato Seaside Kingdom riproduceva una scogliera a strapiondo e un mare pieno di segreti.

Si tratta di aree open in cui dobbiamo risolvere svariate cose nell’ordine che preferiamo, sapendo che segreti e porzioni di mondo si apriranno solamente dopo aver risolto o superato determinate situazioni. Anche in questo caso abbiamo trovato svariate chicche che non possiamo svelarvi (causa embargo) ma che vi assicuriamo faranno venire gli occhi a cuoricino ai fan più accaniti.

A vincere su ogni altro elemento è però la fluidità del sistema di controllo, il timing perfetto sviluppato dal team di Nintendo nell'elaborazione degli input dei comandi, l’estrema coerenza sia nell'evoluzione del design del livello che in quello delle boss fight. La sensazione di stupore e la voglia di esplorazione procedono di pari passa all’interno di ogni singolo mondo di gioco.

Inoltre sono stati implementati in maniera perfetta sia il motion control che la vibrazione dei joy-con. Nella configurazione TV + joy-con liberi, il cappello può essere lanciato con un rapido movimento della mano sinistra, mentre il potere di ogni singolo mostro di cui ci impossessiamo, può richiedere un movimento differente. Tutto risponde in maniera perfetta, e per esperienza personale vi diciamo che basteranno pochissimi minuti per mettervi nella condizione di agitare i joy-con senza alcun tipo di imbarazzo, dimenticandovi di alcuni tasti. Ovviamente il titolo supporta tutte le altre tipologie di configurazioni ormai note.

A livello tecnico, design escluso di cui vi abbiamo già parlato, il titolo risulta davvero ben fatto, in linea con la qualità di altri prodotti visti sull’ibrida di Nintendo, ma arricchito- come per Zelda - di una cura nel dettagli davvero certosina.Ma per raccontarvi più nel dettaglio questi elementi, aspettiamo la versione defintiva del gioco.

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