RuneQuest: Warlords: anteprima dello strategico di Glorantha

RuneQuest: Warlords è un gioco tattico in cui usare le rune per vincere in mondo caotico

RuneQuest: Warlords: anteprima dello strategico di Glorantha

RuneQuest: Warlords è ambientato nel leggendario mondo di Glorantha, un universo mitologico tra i più profondi e coerenti mai concepiti nel panorama fantasy. La storia si svolge in una regione di confine, Talastar, un tempo fertile e ora devastata da antiche catastrofi e dalla minaccia sempre più pressante del Caos, una forza primordiale che non rappresenta solo un nemico fisico, ma una vera e propria entropia cosmica, capace di corrompere la realtà stessa. In questo contesto, il protagonista Hahlgrim, un guerriero tribale dei Bilings, si trova a dover affrontare una missione disperata: unire le tribù frammentate, stringere alleanze con razze e fazioni storicamente ostili, e contrastare l’avanzata di un male che sembra inarrestabile… ci riuscirà?

RuneQuest: Warlords: anteprima dello strategico di Glorantha
La parte strategica è molto stratificata.

Benvenuti a Glorantha

La narrazione si sviluppa come una saga epica, dove ogni missione rappresenta un tassello di un mosaico più ampio, e ogni personaggio incontrato — che si tratti di elfi, eroi runici, o persino emissari dell’Impero Lunare — porta con sé una storia, una cultura, una visione del mondo. La forza della trama risiede proprio nella sua capacità di intrecciare il destino personale del protagonista con quello cosmico del mondo stesso, in un equilibrio costante tra mito e realtà, tra scelte morali e necessità strategiche. Non esiste un bene assoluto né un male definito: le alleanze sono spesso ambigue, i nemici possono diventare alleati, e le decisioni prese hanno conseguenze che si riverberano ben oltre il campo di battaglia.

Uno degli aspetti più affascinanti della storia è il modo in cui le rune — simboli sacri e archetipici — non siano semplici elementi decorativi, ma vere e proprie forze vive che modellano la realtà. Ogni personaggio, ogni fazione, ogni evento è legato a una o più rune, e questo legame si riflette nella narrazione in modo profondo e coerente. La mitologia non è un contorno, ma il cuore pulsante della storia, e il giocatore si trova immerso in un mondo dove il confine tra il divino e l’umano è sottile, spesso infranto.
Tuttavia, questa ricchezza narrativa può rappresentare anche un ostacolo per chi si avvicina per la prima volta a Glorantha. La densità della lore, la complessità delle relazioni tra le fazioni, e la profondità dei riferimenti mitologici possono risultare inizialmente disorientanti. La storia non fa concessioni: non semplifica, non spiega troppo, e richiede al giocatore un certo grado di attenzione e partecipazione attiva. Ma per chi è disposto a immergersi, l’esperienza è straordinariamente gratificante.

Strategia al servizio della magia

Il gameplay si sviluppa su mappe suddivise in caselle, dove ogni unità dispone di un numero limitato di punti azione da spendere per muoversi, attaccare, lanciare incantesimi o attivare abilità speciali. Questo sistema, apparentemente classico, viene però arricchito da una serie di meccaniche che lo rendono unico nel panorama degli strategici fantasy.

La gestione delle unità non si limita alla semplice disposizione tattica: ogni personaggio, eroe o creatura è legato a una o più rune, che ne determinano le affinità magiche, le abilità speciali e persino le interazioni con l’ambiente e con altri personaggi. Le rune non sono solo un elemento estetico o narrativo, ma costituiscono il cuore del sistema di gioco, influenzando profondamente le strategie da adottare. Alcune unità, ad esempio, possono evocare effetti ambientali o alterare il campo di battaglia in base alla runa dominante, creando sinergie o ostacoli che cambiano radicalmente l’esito di uno scontro.

Il gioco propone tre fazioni principali: le tribù di Talastar, le forze del Caos e l’Impero Lunare. Ognuna di esse ha un’identità ben definita, non solo estetica ma anche meccanica. Le tribù puntano su flessibilità e adattamento, il Caos su potenza distruttiva e mutazioni imprevedibili, mentre i Lunari combinano magia e disciplina militare. Questa diversità si riflette anche nella composizione degli eserciti, nella gestione delle risorse e nelle condizioni di vittoria, offrendo un’esperienza di gioco asimmetrica e sempre stimolante.
Uno degli aspetti più riusciti del gameplay è la sua capacità di fondere elementi da gioco di ruolo con la struttura strategica.

RuneQuest: Warlords: anteprima dello strategico di Glorantha
Le rune sono un elemento fondamentale.

Gli eroi non sono semplici unità potenziate, ma veri e propri personaggi con background, abilità uniche e percorsi di crescita. Le scelte compiute durante la campagna influenzano la loro evoluzione, sbloccando poteri runici, alleanze o eventi narrativi che si riflettono direttamente sul campo di battaglia. Questo crea un legame forte tra narrazione e meccaniche, rendendo ogni missione non solo una sfida tattica, ma anche un capitolo di una storia personale e collettiva.

Tuttavia, questa ricchezza meccanica comporta anche alcune criticità. Il gioco richiede un certo investimento iniziale per essere compreso appieno: le interazioni tra rune, abilità e terreno possono risultare opache nelle prime ore, e il tutorial, sebbene ben realizzato, non riesce sempre a trasmettere la profondità del sistema. Inoltre, la complessità delle fazioni e la varietà delle unità possono generare un senso di sopraffazione nei giocatori meno esperti o abituati a strategici più lineari.

Nonostante ciò, RuneQuest: Warlords riesce a distinguersi per la coerenza tra ambientazione e gameplay. Ogni scelta tattica sembra avere un peso narrativo, ogni vittoria o sconfitta contribuisce a costruire un mondo vivo, dove la magia non è solo un’arma, ma una forza che plasma la realtà. È un gioco che premia la pianificazione, la conoscenza del mondo e la capacità di adattarsi a situazioni in continua evoluzione.

RuneQuest: Warlords
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RuneQuest: Warlords

Se il gameplay di RuneQuest: Warlords è un riuscito equilibrio tra strategia, narrazione e immersione mitologica, tuttavia non è un titolo per tutti, il suo essere poco "morbido" con i giocatori, sul fronte storia e gameplay, prevede che ci sia parecchio impegno da parte dei giocatori, che non sono troppo accompagnati, ma per chi cerca un’esperienza profonda, sfaccettata e radicata in un universo narrativo ricco è davvero ben fatto. 

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