PlayStation VR

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La realtà virtuale sta diventando il nuovo tormentone. Dopo il successo che sta riscuotendo Oculus Rift, sono molti i produttori saliti sul carrozzone, ognuno con la propria interpretazione di questa attesa ma eternamente rimandata rivoluzione. Non é la prima volta che il mondo dell'intrattenimento sperimenta con visori e compagnia, ma bisogna dire che non siamo mai stati così vicini alla realtà virtuale descritta in decine di film di fantascienza quanto lo siamo ora. Oculus Rift funziona e le demo provate hanno impressionato pubblico e stampa, noi compresi. Sony dal canto suo non é rimasta a guardare e sta lavorando da tempo ad un prodotto molto interessante, ovviamente esclusivo Playstation 4, che potenzialmente ne rappresenta un'evoluzione promettente ed affascinante: Project Morpheus. Qui a Los Angeles non poteva mancare, ed infatti Sony ha portato alcune nuove demo, alcune divertenti altre terrificanti. Senza temere giramenti di testa, ci siamo lasciati guidare in questo mondo virtuale.
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Il futuro dell'intrattenimento?


Vi descriviamo prima brevemente l'hardware proposto dal colosso giapponese, che si distingue per un design già piuttosto ricercato, qualità dei materiali e comfort. Per poterlo utilizzare é necessaria anche la telecamera Sony, il nuovo Eye Toy, che permette il tracking dei movimenti della nostra testa, gestito grazie alle luce poste sul caschetto.
Project Morpheus interpreta in maniera molto valida la realtà virtuale

Questo si indossa molto facilmente: con pulsante si sblocca un elastico che ne permette l'estensione, così che possiamo posizionarlo sulla nostra testa facilmente per poi stringerlo. Il visore ha a sua volta un tasto per le regolazione, per poterlo avvicinare o meno agli occhi, così da perfezionare la messa a fuoco. In pochissimi istanti eravamo pronti, un punto a favore di Project Morpheus, che é anche piuttosto leggero, anche in questo senso si può ancora fare di meglio. La prima demo presente era una nuova versione di Play Room, il giochino per l'Eye Toy di PS4, creata appositamente questa volta per la realtà virtuale. Abbiamo provato un gioco multiplayer, in cui noi vestivamo i panni di una sorta di Godzilla, mentre altri utenti, pad alla mano, avevano il compito di difendere la città dalla nostra distruzione. Muovendo la testa dovevamo abbattere palazzi ed evitare i proiettili. Un'idea simpatica, possibile grazie all'ultima versione del firmware di Project Morpheus e PS4, che permette alla console di inviare due segnali video differenti, uno al visore per la realtà virtuale, che ci mostra il mondo dall'emulo di Godzilla, e l'altro inviato alla TV classica, utile per gli altri giocatori. L'idea di aprire il VR ai titoli per famiglie, e sopratutto al multiplayer casalingo é ottima e nonostante si trattasse di un titolo molto semplice, era divertente e non ci ha cuasato alcun disturbo, complici i 60 FPS costanti, che aiutano enormemente ad evitare un fastidioso motion sickness. Insomma, difficile farsi venire giramenti di testa o nausea.

Realtà virtuale horror


Di fronte alla postazione era presente un prodotto con un target opposto, chiamato The Kitchen. Ci sediamo così su una sedia di legno, indossiamo il caschetto ed impugnamo il pad. Veniamo teletrasportati in una stanza buia e malsana, siamo seduti ed abbiamo le mani legate. Vediamo il nostro corpo come ci aspetteremmo di vederlo nel mondo reale, ma siamo bloccati sulla sedia e quello che vediamo non promette bene.

Aerith DLC

C'é un uomo davanti a noi, sdraiato che sta riprendendo conoscenza in questo momento. Ci guarda, si avvicina e l'effetto tridimensionale fa impressione, sembra realmente di essere vicini ad un altra persona. Questi é scosso e confuso come noi, ma almeno si può muovere. Trova un coltello e si libera le mani, per poi cercare di tagliare la nostra corda. Scorgiamo dietro di lui una figura, una donna sembra, ma ha il volto sfigurato e coperto di sangue. Lo assale e accoltella, ad un palmo dalla nostra faccia. Se lo trascina dietro ad un muro e sentiamo delle urla strazianti. Dei suoni ci fanno capire che questa presenza é ancora nella stanza, forse dietro di noi, ma preferiamo non girarci... pessima scelta perché le sue mani ci afferrano la testa ed il suo volto ci causa un piccolo infarto, comparendoci davanti all'improvviso. Fine della demo. Un piccolo infarto per noi, ma ne é valsa la pena. La dimostrazione é che Project Morpheus é capace di creare immersione totale, ricreando quasi alla perfezione persino l'idea del nostro corpo.
Con la demo The Kitchen abbiamo rischiato l'infarto! Davvero terrificante...

Avere in mano il pad permette al giocatore di muovere le mani virtuali come fossero quelle reali, grazie ai sensori di movimento. Non sappiamo se The Kitchen si trasformerà in un gioco vero e proprio, ma i presupposti per un nuovo favorito di YouTuber e Twitcher ci sono tutti. Solo tenetevi a portata di mano il numero di un dottore, l'infarto é dietro l'angolo!

Niente giramenti di testa


L'ultima demo che siamo riusciti a provare era un nuovo Battle Zone, storico titolo per Atari. Sviluppato dai ragazzi di Rebellion, veniamo messi al comando di una specie di tank futuristico, e grazie alla realtà virtuale, possiamo osservare l'azione con grande naturalezza, utilizzato inoltre la strumentazione di bordo come faremmo nella realtà semplicemente girandoci verso il radar ad esempio. Il movimento é su due dimensioni, con la possibilità di saltare e nonostante il gameplay sia piuttosto rapido, ci siamo sentiti subito a nostro agio nell'abbattere decine di nemici.
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Ci si sposta con strafe laterale, salti all'ultimo ed accelerate, ma prendere la mira é facile ed immediato grazie ai controlli intuitivi. Il comparto grafico propone un'estetica che rimanda alla realtà virtuale anni '80 e '90, per un look azzeccato. Dobbiamo dire che nei tre minuti di demo ci siamo divertiti e anche stupiti nel non sentirci disorientati nonostante la velocità del gameplay.

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Project Morpheus é un prodotto davvero interessante. Semplicemente funziona e le demo che Sony e gli sviluppatori terze parti che collaborano lo stanno dimostrando abilmente. Manca ancora una vera produzione di che ci faccia capire se la realtà virtuale possa affiancarsi al 100% con i titoli tripla A e verificare anche i limiti fisici che gettarci in un mondo artificiale potrebbe avere. Al momento considerateci molto, molto interessanti e incuriositi su un futuro che promette molto bene.

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