High Above, costruiamo uno chalet tra le nubi – Anteprima PC 

L’anteprima del rilassante sandbox di DVision Games, un’esperienza piacevole con una buona base di partenza e qualche spigolo da limare 

Se vi ritrovaste a vivere in un mondo silenzioso e solitario, oltre una densa e impenetrabile coltre di nuvole, che aspetto avrebbe la vostra dimora? Con High Above potrete soddisfare questa vostra curiosità. Il titolo dello sviluppatore DVision Games comprende un editor dettagliato per erigere strutture, delinearne colore, particolari e usura, per poi sbizzarrirsi con decorazioni di ogni tipo, tra mobili, piante e fonti d’illuminazione. Nessun obiettivo, scadenze o avversità, un’esperienza zen per giocatori in cerca di un passatempo rilassante in cui dar sfogo alla propria creatività. C’è dunque tutto l’occorrente per staccare la spina come si deve?

La versione di prova di High Above mette a disposizione una singola location (di ispirazione italica), tutti gli strumenti dell’editor e un sacco di oggetti con cui smanettare. L’interfaccia è esaustiva e minimale senza perdere in stile, i controlli sono intuitivi e si possono consultare in qualunque momento, e la gradevole presentazione unita all’altrettanto piacevole musica di sottofondo aiutano a calarsi nella parte e a concentrarsi sul lavoro. Le fondamenta della struttura di gioco sono eccellenti e basta veramente poco per farsi avvolgere dalle sue atmosfere quasi eteree

C’è un limite alla massima estensione degli edifici che possiamo costruire. Comprensibile, e non un problema, possiamo crearne di nuovi e agganciarli, però non c’è verso di farlo in modo “organico”. C’è sempre quel bordino che stona, quelle tegole che si compenetrano, e non possiamo posizionare manualmente mattoni o piastrelle per “coprire” le brutture, quindi tocca conviverci o inventarsi soluzioni bislacche per venirne a capo (come innalzare un mini-palazzo tra due più grossi per usarlo come “filler”).

Se però preferite spazi di dimensioni contenute, su più piani, con terrazze o balconi, la situazione migliora drasticamente. Possiamo infatti applicare cornicioni o ringhiere su interi lati e creare delle aperture per delle scale, collegando così gli ambienti in poche mosse. Qualche design in più però non dispiacerebbe. Non sarebbe male poter integrare muretti, piattaforme o ponticelli nel progetto, ma di loro non c’è traccia attualmente. Ci sarebbero poi elementi che non aderiscono bene alla superficie di appoggio, come bicchieri e lampade, che fluttuano nell’aere, ma è roba da poco.  

Se posso permettermi di dare qualche suggerimento allo sviluppatore, al titolo farebbe comodo una funzione in stile “Ctrl+Z”, per eliminare l’ultima azione compiuta, in caso di errori. I comandi poi potrebbero essere resi più “omogenei”. Gli oggetti si possono ruotare, ridimensionare o traslare, ma non vale per tutti, e non c’è modo di capirlo se non andando a tentoni. Infine, a mio avviso spesso si è costretti a cliccare un po’ troppe volte lo schermo per apportare semplici modifiche; ottimizzare il processo snellirebbe non poco le fasi di "fine-tuning". Qualche bug, come ornamenti che diventano inamovibili, colonna sonora che si arresta e visuale del giocatore che si “disallinea” dalla telecamera. Nulla che un banale reset non possa aggiustare, non fosse che non ci sono slot di salvataggio, e quindi si perdono tutti i progressi. Da tenere in considerazione per la prossima demo.

Non sappiamo quando High Above debutterà ufficialmente sullo store Valve, né quanto costerà, ma DVision Games ha ancora un po’ di lavoro sulle spalle per elevare questo piccolo sandbox, dal grande potenziale per una certa nicchia di giocatori, sebbene ancora grezzo in alcuni aspetti. Visivamente è una gioia per gli occhi, intrattiene e rilassa come il suo creatore suggerisce. Tenetelo d’occhio se vi piace l’interior design e placare ogni tanto i bollenti spiriti davanti allo schermo.