Days Gone

Manca davvero poco all’uscita dall’attesissimo Days Gone, ultima fatica dei Bend Studios e vittima incolpevole di svariati rinvii della data d’uscita. Durante l’ultima anteprima riservata alla stampa organizzata da Sony abbiamo potuto apprendere qualche nuovo dettaglio e provare un po' il gioco prima del Day1 previsto per il 22 aprile 2019.

Days Gone prende vita dopo il tipico conflitto che stravolge l’umanità, risparmia pochi fortunati e rende la maggior parte della popolazione terrestre zombie (qui chiamati Freakers) assetati di sangue. Scordatevi però i classici zombie lenti e stupidi alla Walking Dead, quelli che troveremo nel corso del gioco sono più simili a quelli visti in World War Z tanto per intenderci; rapidi, veloci, organizzati e in grado di correre e arrampicarsi con sorprendente agilità.

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In Days Gone vestiremo i panni di Deacon, un sopravvissuto molto più sveglio della media che a causa dell’epidemia è stato separato dalla moglie e si ritrova a cercare di sopravvivere in compagnia di un suo amico motociclista. Naturalmente abbiamo potuto addentrarci un po' più a fondo nella storia durante la sessione di gioco della presentazione, ma non vogliamo spoilerare più del necessario perché l’intensità della storia è uno dei punti di forza del gioco. A due anni dalla perdita di nostra moglie il gioco ci porta direttamente sulla strada in compagnia del nostro migliore amico e subito ci fa capire che la destrezza alla guida della moto è una componente fondamentale nell'intera esperienza di gioco, mettendoci subito alla prova con un inseguimento. E il primo approccio con le due ruote, non sarà dei più semplici.

Anche se la velocità non era decisamente elevata, restare all’interno degli stretti sentieri non è stato facilissimo. Un fail? No, siamo convinti che l'intenzione del team di sviluppo sia quello di costringerci a prenderci cura del nostro mezzo nel miglior modo possibile, comprando i giusti pezzi per migliorarne maneggevolezza e prestazioni. Subito dopo averla raggiunta, la nostra preda ci ha seminati con facilità appena scesa dalla moto, a questo punto ci siamo approcciati con quello che pensiamo sarà un qualcosa che useremo spesso durante il gioco: il rilevamento delle tracce.  Il sistema è lo stesso già visto in altri titoli open world; si schiaccia lo stick destro, tutta l’area visiva viene invasa da una luce viola ed è possibile vedere le tracce che stiamo cercando. In questo caso abbiamo seguito quelle di una persona, ma è facile intuire che durante il gioco avremo necessità di metterci sulle tracce di una delle varie specie di animali che popolano il mondo di Days Gone. Nella ricerca del fuggitivo ci siamo imbattuti in un accampamento dove abbiamo dovuto ricercare dei particolari oggetti, questa è stata l’occasione per toccare con mano l’inventario, la ruota degli oggetti e il crafting.

Days Gone

Sull’inventario c’è poco da dire: troviamo gli oggetti, li raccogliamo e li mettiamo via. Alcuni di questi possono anche essere “archiviati” sulla moto e portati sempre con noi. Più grandi saranno le borse sulla nostra moto, più oggetti potremo portare. Poco da dire anche sulla ruota degli oggetti, anche se abbiamo trovato poco intuitiva l’operazione di crafting visto che richiede qualche passaggio in più che si poteva risparmiare, in ogni caso niente di impossibile. Riguardo al crafting per quel poco che abbiamo giocato abbiamo potuto assemblare solamente delle molotov (unendo bottiglie, pezzi di carta e benzina) che abbiamo successivamente usato per incendiare delle sterpaglie e far uscire gli zombie da grotte e case. Un sistema efficace, anche se non propriamente innovativo, ma pensiamo che quanto visto sia solo una piccola porzione di un sistema che approfondiremo in fase di recensione.

Non sono ovviamente mancate le occasioni per menare le mani e prendere confidenza con il sistema di combattimento a mani nude e con armi bianche. Il tutto avviene impugnando l’arma desiderata e combinando tasto azione con la direzionalità dello stick, in modo da passare velocemente da un avversario all’altro. Anche scegliere l’arma da portarsi dietro avrà la sua importanza, dato che oltre a differenti valori di danni, ogni arma si consuma ad una velocità variabile, quindi a forza di usarla diventerà inevitabilmente inservibile.

È possibile anche utilizzare un approccio stealth durante i combattimenti, cercando di sorprendere l’avversario alle spalle per ucciderlo con un colpo solo e nel contempo fare il minor rumore possibile, questo sia che si tratti di un Freakers che di un umano. Ovviamente all'interno di uno scenario post apocalittico l'arte dell'arrangiarsi sarà fondamentale, e l'esplorazione degli ambienti sarà necessaria per procurarsi il materiale adatto per garantirci la sopravvivenza. Lo sapevate, per esempio, che è possibile ricavare un silenziatore da un pistone del motore? No? Neanche noi. Ma questo è solo un altro esempio di quanto il crafting sia importante nel gioco.

La moto è senza dubbio l’elemento principale del gioco. Dovremo averne cura, da lei dipendono molte cose oltre alla nostra capacità di spostamento. Come già detto è il nostro bagaglio per medicine, armi e tutti gli oggetti che raccoglieremo durante il gioco. Sarà fondamentale tenere sotto controllo il livello del carburante e rifornirci tutte le volte che ne avremo l’occasione. Finire la benzina mentre si è inseguiti da una delle numerose orde di Freakers non è un’esperienza piacevole, ve lo garantiamo. E parliamo per esperienza diretta. Rifornirsi però non sarà così facile, molte stazioni di benzina saranno all’interno di accampamenti e villaggi presidiati da altri sopravvissuti, che non saranno completamente d’accordo nel cedervi la benzina solo perché gli siete simpatici. Anzi, nella maggior parte dei casi vi accoglieranno con le armi. Questo per farvi capire che oltre ai Freakers dovrete fare molta attenzione anche agli umani, che in molti casi sono ampiamente più pericolosi, dal momento che  i Freakers sono temibili solo nel corpo a corpo, mentre gli umani possono ovviamente utilizzare anche armi a lunga gittata. L’open world di Days Gone è davvero pericoloso: tutto può uccidervi, e questo è il messaggio che Bend Studio ha voluto sottolineare e curare durante lo sviluppo.