Monster: Legacy, trama, cast e tradizione cinematografica nella serie di Apple TV+

Scopriamo insieme la nuova serie di Apple TV+, che celebra la tradizione di Godzilla e altri grandi mostri cinematorafici

di Chiara Poli

King Kong, gli insetti giganti di Skull Island, Godzilla, Bigfoot… Nominate un “mostro” leggendario e qui lo troverete. Mancano giusto i Kaiju di Pacific Rim, ma non escludo che arrivino anche loro.

Monster: Legacy è la nuova serie di Apple TV+, disponibile con i primi due episodi dal 17 novembre e poi con un nuovo episodio ogni venerdì.

La serie s’intitola Monarch: Legacy of Monster in originale e porta la firma di Chris Black e Matt Fraction, già dietro le quinte di serie come Severance, Invincibile e Da Vinci’s Demons.

I due giovani e brillanti autori ci regalano una serie che è una sorta di enciclopedia su tutto l’universo narrativo di Godzilla e affini. E lo fanno rispettandone le origini, con un risultato davvero eccezionale.

La trama di Monster: Legacy


La storia spazia dal 1952 al 2015 e ruota attorno a una famiglia, a un gruppo di scienziati e ai loro discendenti, ai segreti della Monarch - che nasconde da sempre la presenza di mostri come Godzilla - e l’attacco di San Francisco.

La protagonista è infatti Cate (Anna Sawai, Fast & Furious 9), sopravvissuta all’attacco di Godzilla a San Francisco del 2014 e diretta in Giappone per scoprire cosa le ha lasciato in eredità il padre, scomparso poco tempo dopo il famigerato attacco. In Giappone però trova una sorpresa. Non solo un Paese attrezzato per gli attacchi di Godzilla, in cui tutti vivono gli allarmi e le esercitazioni anti-mostro come parte della vita quotidiana, ma anche una famiglia segreta. Suo padre aveva un’altra moglie e un altro figlio. E questo è solo l’inizio della storia.

Il padre di Cate e del fratellastro Kentaro (Ren Watanabe, Lunch Boxes) aveva lasciato del materiale nascosto. Quando lo trovano, i due fratellastri - che non sono esattamente amici, come potete immaginare - si mettono nei guai con la misteriosa organizzazione Monarch, che agisce fuori dai limiti della legge e nasconde la sua stessa esistenza ai cittadini.

Un’incredibile avventura: le origini di Godzilla

Di fatto, questa serie TV è un sequel del Godzilla del 2014 con Bryan Cranston, ma solo dal punto di vista temporale.

La storia di Godzilla e di tutte le altre creature giganti e mostruose, dagli anni ’50 a Skull Island fino a San Francisco, rispetta alla perfezione i canoni delle storie originali. Mi spiego: Godzilla nasce in Giappone nella primavera del 1954.

Il primo kaiju giappponese, creatura mostruosa e gigante, è l’espressione diretta della paure per le conseguenze della bomba atomica, che ha fatto la sua tragica comparsa sul nostro pianeta nel 1945 proprio contro il Giappone, a Hiroshima e Nagasaki.

È nota la storia ormai leggendaria attorno alle origini di Godzilla: il produttore Tomoyuki Tanaka ebbe l’dea mentre sorvolava l’Atollo di Bikini, noto sito di un test nucleare statunitense. Tanaka venne molto colpito da tutte le possibili conseguenze delle radiazioni - che aveva drammaticamente conosciuto tramite la storia del suo Paese - e creò l’idea di un film in cui la natura - gli animali, in particolare - si ribella contro l’umanità per l’invenzione della bomba atomica.

Godzilla nasceva come un ibrido, il mix fra un gorilla e una balena, per poi tramutarsi in una piovra gigante. Alla fine, il processo di creazione con lo sceneggiatore Shigeru Kayama e il celebre artista Kazuyoshi Abe chiamato per definire l’aspetto del mostro, portò al risultato che conosciamo: una creatura che richiamasse i dinosauri (anche grazie al successo del film Il risveglio del dinosauro). Le origini del mondo e la sua distruzione da parte dell’uomo.

Godzilla nasce come un ibrido fra un iguanodonte e un tirannosauro, con l’aggiunta delle placche da stegosauro sulla schiena. Ma non bastava ancora: ci voleva anche qualcosa d’altro, e fu aggiunto l’ingrediente “alligatore” nella ricetta, ora pronta.

Monarch: Legacy e il rispetto della tradizione

Le origini giapponesi di Godzilla, il suo legame con la catastrofe atomica e quindi con la Seconda Guerra Mondiale vengono rispettati scrupolosamente dalla serie di Apple TV+.

Questo già depone a favore degli autori, che incontreranno sicuramente l’approvazione degli appassionati di Godzilla. Ma c’è anche molto, molto altro.

Il primo personaggio che vediamo nell’episodio pilota è il dottor Randa (uno strepitoso John Goodman) nel 1973, intento a sfuggire a un ragno gigante su Skull Island.

L’idea iniziale di fare di Godzilla un ibrido fra una balena e un gorilla gigante torna con la celebrazione di un altro grande mito cinematografico, King Kong, nato nel 1933 e originario dell’Isola del Teschio, che nei remake e nei prequel e sequel cinematografici ha mostrato l’esistenza di tante altre creature mostruose.

Il dottor Randa col volto di John Goodman dà il via a una storia che passa di padre in figlio, di nonna in nipoti, di scienziato in scienziato. Siamo di fronte ai discendenti di due scienziati che s’incontrarono negli anni ’50, s’innamorarono e affrontarono insieme un’incredibile avventura.

Spinti dalla curiosità scientifica, la dottoressa Keiko Mira (Mari Yamamoto, Tokyo Vice) e il dottor Bill Randa (Anders Holm, Single ma non troppo) s’incontrano nella stessa zona, a indagare sugli stessi misteri. Con loro c’è anche il Tenente Lee Shaw (Wyatt Russell, 22 Jump Street), militare assegnato alla sicurezza della dottoressa Mira.

I tre vivranno insieme un’incredibile avventura, alla scoperta di tutto ciò che fa parte della mitologia di Godzilla e di King Kong. Vi dirò di più: come avrete forse notato, John Goodman riprende il suo personaggio di Kong: Skull Island, il film del 2017. Ma non è finita. Già prendere il figlio di un attore famoso per fargli interpretare la sua parte da giovane è una di quelle cose che fanno impazzire i fan. E qui ci sono Kurt Russell e suo figlio Wyatt che danno vita allo stesso personaggio, Lee Shaw, in due archi temporali diversi. Per gridare al capolavoro è presto, ma le premesse ci sono.

Ce n’è abbastanza per considerare Monster: Legacy, anche solo dopo i primi due episodi, un’accurata enciclopedia che mette insieme sulla la mitologia sui mostri cinematografici più famosi e i personaggi che nel corso del tempo hanno dato loro la caccia - o hanno cercato di studiarli.

Un mondo perfettamente verosimile


Quello di Monster: Legacy, il mondo del 2015 che ci viene presentato come contemporaneo, è un mondo perfettamente verosimile. Godzilla è realtà: sì, esistono mostri giganti che attaccano le città, come ha fatto Godzilla a San Francisco nel 2014, ma tutto il resto torna. Come il tassista che sostiene sia tutta una montatura: non c’è nessun Godzilla, è stato girato tutto in CGI (la computer graphic usata nel cinema).

Siamo in un mondo in cui i mostri esistono, sono frutto delle anomalie scatenate dall’uomo e lo stesso uomo ha teorie complottiste che ne negano l’esistenza. Vi ricorda qualcosa?

Dal 1952 al 1959, con l’Unione Sovietica che crea una montatura per celare la realtà dei fatti - anche questo dovrebbe farvi suonare un campanellino storico legato alla quesitone delle radiazioni - il mondo di Monster: Legacy non si limita a ricostruire la storia dei mostri cinematografici rispettandone attentamente storia e tradizioni. No. Ricostruisce anche la nostra storia, la storia dell’uomo. Dalla follia della bomba atomica al complottismo che 70 anni dopo la nega.

“Perfetto” è l’unico termine che mi viene in mente per descrivere un mondo narrativo come questo. Perfettamente verosimile, mostri esclusi - ma Paesi che si organizzano e altri che non lo fanno sono un altro triste elemento di realtà - e perfetto dal punto di vista narrativo.

Non vedo l’ora di continuare a seguire i prossimi episodi. Quelli visti finora sono ricchi di tensione, avventura, umorismo, azione e colpi di scena. Per non parlare degli effetti speciali, perfetti anche loro.