Musou Monografia

Quando lo Spin-Off batte l'Originale


La serie Musou – parola Giapponese che può essere tradotta più o meno come “senza rivali” – é certamente una delle più prolifiche sul mercato: fiore all'occhiello di Tecmo Koei e per la maggior parte sviluppata dal team Omega Force, la serie é nata nel 1997 su PS1 con Sangokumusou, titolo in tradotto poi come Dynasty Warriors (DW). Questo primo gioco era però un picchiaduro ad incontri 1 vs 1, realizzato sulla falsariga di titoli più “blasonati” come Soul Edge (Soul Blade) o Battle Arena Toshinden. Come combattenti furono scelti 14 personaggi tratti da The Romance of the Three Kingdoms (più 2 “guest star”) gioco di strategia di Koei a sua volta costruito sulla base di Nobunaga's Ambition.
Il nome nasce nel 1997 per un Picchiaduro

La serie assunse invece le tinte che conosciamo oggi grazie ad un titolo realizzato nel 2000 per la neonata PS2 e che sarebbe dovuto essere “solo” uno Spin-Off intitolato Shin Sangokumusou: nell'esportazione verso l'Occidente, il titolo fu adattato in Dynasty Warriors 2, creando una discrepanza numerica che continua ancora oggi. Probabilmente, Koei pensava di riproporre eventualmente il brand nella sua veste di picchiaduro, ma il successo del capitolo fu tale da far intuire agli sviluppatori di aver improvvisamente trovato “la loro strada”.



Il merito di questo successo va sicuramente a due punti, di cui il primo é costituito dal gameplay immediato, il quale fondamentalmente estendeva ad una mappa libera il concept di base dei picchiaduro a scorrimento: una volta assunto il controllo di un personaggio ci si trovava a dover affrontare un gran numero di nemici minori, fino a quando non ci si trovava di fronte un comandante (demi-boss) o un generale (Boss) dello schieramento nemico. Fedeli inoltre ai riferimenti nella letteratura di riferimento, i personaggi erano in grado di mandare a gambe all'aria interi gruppi di nemici con un solo movimento della loro spada o lancia, e solo il confronto con un avversario di pari grado poteva impensierirli.

Tutto questo era poi inserito in un contesto storico specifico, che costituisce il secondo cardine del successo, con personaggi realmente esistiti (sebbene abbondantemente romanzati) e battaglie realmente combattute. E sebbene la Guerra dei Tre Regni in Cina – su cui ci soffermeremo tra un attimo – eserciti sul popolo Giapponese un certo fascino, era prevedibile che il tipico nazionalismo del Nippon avrebbe presto portato alla nascita di una saga gemella. Il primo Sengoku Musou – ossia Samurai Warriors (SW) – arrivò nel 2004 (dopo altri due DW) e bissò il successo della saga precedente. Nel frattempo nascevano il primo titolo collaterale (Mystic Heroes) e i primi spin-off Xtreme Legends ed Empires: il brand era ormai consolidato.

Musou Monografia
Il primo Dynasty Warriors: un Picchiaduro a incontri


La Guerra dei tre Regni in Cina


Nel 184 D.C. l'Impero Cinese, unito sotto la dinastia Han, era incrinato da una diffusa corruzione, finché il malessere non sfociò in una rivolta popolare/religiosa denominata “della Via della Pace” o “dei Turbanti Gialli”. L'Imperatore diramò una chiamata alle armi e la rivolta fu sedata, ma era ormai chiaro che l'autorità centrale stava perdendo potere, mentre ne stavano guadagnando i governanti provinciali e i vari signori della guerra. Il primo a tentare la scalata al potere fu il consigliere Dong Zhuo, sconfitto da una coalizione guidata da Yuan Shao e assassinato dalla sua stessa guardia del corpo Lu Bu.

Dopo di lui, fu Cao Cao a estendere la sua influenza sulla corte imperiale: la seconda coalizione guidata da Yuan Shao non ebbe però altrettanta fortuna, anche perché nel frattempo “il Piccolo Conquistatore” Sun Ce e poi suo fratello minore Sun Quan dichiaravano l'indipendenza del Regno di Wu. Questi conflitti fecero però sorgere la stella di Liu Bei, il quale grazie all'aiuto del grande stratega Zhuge Liang, ad un'alleanza con Wu e al supporto della popolazione riuscì a sconfiggere Cao Cao nella battaglia di Chi Bi (=“scogliere rosse”).

Il gameplay classico prende il nome di Combo Charge System


Nel 220 l'Impero Cinese non esisteva più: Cao Pi, figlio di Cao Cao, detronizzò il monarca e si proclamò Imperatore di Wei, portando Liu Bei (che era imparentato con la casa Han) a reclamare per sé il trono fondando il regno di Shu. Questa situazione durò fino al 263, anno in cui le truppe di Wei, guidate da Sima Zhao, costrinsero alla resa Liu Shan, figlio di Liu Bei: Wei usciva infatti da una serie di conflitti interni e di colpi di stato in cui la famiglia Sima prese gradualmente il potere tenendo però sempre un discendente di Cao Pi sul trono.

Fu Sima Ji, figlio di Sima Zhao, ad unificare nuovamente l'Impero sottomettendo Wu nel 280, ma non prima di aver assunto lui stesso il titolo Imperiale e aver fondato la dinastia Jin: é dunque ironico, ma corretto, asserire che la Guerra dei Tre Regni si concluse con la vittoria del Quarto. La storia di questo turbolento periodo é raccolta ne Le Cronache dei tre Regni (429), ma é in seguito stata raccontata in forma più leggendaria ne Il Romanzo dei Tre Regni (XIV secolo), a cui la serie di giochi si ispira.

Il Periodo Sengoku in Giappone


Molto più recente (e accuratamente registrato) ma non meno sanguinoso fu il periodo Sengoku – ossia “Degli Stati Belligeranti” – in Giappone, la cui origine si fa risalire alla guerra di Onin nel 1467. All'epoca il Giappone era governato dallo Shogun, un generale nominato dall'Imperatore che di fatto aveva più potere del trono: nell'epoca di riferimento lo Shogun Ashikaga non riuscì a far valere la propria autorità, portando numerosi Daimyo (generali governanti) a dichiararsi indipendenti. Scoppiarono numerosi conflitti locali, con oltre 300 Daimyo impegnati nel tentativo di travalicarsi a vicenda ed estendere il loro potere sul territorio: nel 1550 le forze in campo erano ancora una ventina.


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Dynasty Warriors 2: era nato il concept


Tra i conflitti più accesi si possono citare quelli dell'isola di Kyushu, in cui emerse il clan Shimazu, o quelli tra Takeda e Uesugi per le province del Kai; gli esempi sono comunque molteplici e troppi contribuirono in minima parte al quadro generale. La prima personalità veramente di spicco del periodo é però quella di Nobunaga Oda, il quale dalla provincia di Owari condusse una serie di campagne militari di grande successo e si distinse anche nel governo del territorio, stringendo alleanze, anche matrimoniali, con vari Clan ed arrivando ad un passo dall'unificazione, finché non fu ucciso dal suo seguace Mitsuhide Akechi (un colpo di stato durato appena 11 giorni) nel 1582.

L'eredità di Nobunaga fu divisa tra i suoi più fedeli subalterni Hideyoshi Hashiba e Ieyasu Tokugawa, i quali non attesero troppo prima di trovarsi nuovamente alla prova delle armi: trionfò Hideyoshi, che essendo di umili origini cambio il suo cognome in Toyotomi e fondò un nuovo clan. Hideyoshi Toyotomi morì nel 1598, lasciando il regno in mano a 5 reggenti tra cui emerse nuovamente Ieyasu Tokugawa: con la battaglia di Sekigahara tra le truppe di questo e il residuo del clan Toyotomi, guidato da Mitsunari Ishida, l'unificazione fu completata e nel 1603 Tokugawa divenne Shogun.

Musou Monografia

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A partire da Dynasty Warriors 2, nato in realtà come Spin-Off di un picchiaduro, Koei ha dato origine a un genere completamente nuovo di gioco, che adesso viene per l'appunto denominato Musou. In 15 anni di vita il brand ha vissuto alti e bassi, ricevendo numerose critiche ma anche scroscianti applausi dalla sua nicchia di fan. La nostra analisi cerca di individuare i punti di forza della serie, le sue influenze esterne, i suoi errori e in generale i motivi del suo successo.