Come la nuova generazione di console sta diventando sempre più accessibile e inclusiva

di Domenico Colantuono

Secondo il report annuale di Newzoo, fonte tra le più affidabili quando si parla di analisi e ricerche di mercato in ambito videoludico, Il settore dei videogiochi ha chiuso il 2022 con un fatturato pari a 184,4 miliardi di dollari, superando di gran lunga quello di Cinema, Musica e Streaming messi insieme. 

Nonostante questi numeri, Newzoo ha sottolineato nel suo report che il settore videoludico ha registrato un calo del 4.3% rispetto al 2021, ma la cosa non deve far preoccupare le case di sviluppo poiché lo stesso report sottolinea come per il 2023 sia previsto un fatturato di 204  miliardi di dollari e un totale di 3,4 miliardi di giocatori nel mondo.

Tale incremento del numero di giocatori porta con sé anche un aumento delle necessità e dei bisogni di questi. Necessità che non sono solamente ludiche o culturali ma anche legate all’accessibilità di titoli e console in generale.

Mentre le passate generazioni di console non hanno avuto una particolare attenzione all’accessibilità per platee variegate, l’attuale generazione ha preso molto a cuore la questione spingendo anche le case di sviluppo a pensare a modalità e impostazioni che potessero supportare i giocatori con mobilità limitata o con altre forme di disabilità a godere dei vari giochi pubblicati.

Uno dei primi titoli a muoversi in questo senso è stato Celeste, sviluppato da Matt Makes e vincitore nel 2018 dei Game Awards come miglior gioco indipendente. Celeste permette di modificare varie impostazioni come la velocità di gioco, l’invincibilità del giocatore o di skippare completamente determinati puzzle; il tutto al fine di permettere a tutti di godere del titolo.

Sono state però le grandi esclusive Sony a porre un forte accento sull’accessibilità per tutti i giocatori. Basti pensare a come il primo God Of War per PlayStation 4 permette di ingrandire i sottotitoli oppure semplificare azioni legate alla ripetizione di tasti, oppure come Spider-Man permetta di skippare alcuni puzzle o di auto completare i quick-time events.

La punta di diamante in questo senso è però The Last Of Us Parte 2 che permette un settaggio delle impostazioni di accessibilità senza precedenti sin dall’inizio del tutorial.

Fortunatamente, la tematica dell’accessibilità e dell’inclusività dei videogiochi non è rimasta un affare delle sole case di sviluppo. Negli ultimi anni Microsoft e Sony hanno posto un’enorme attenzione alla questione, cercando di proporre delle soluzioni che aiutassero la maggior parte di giocatori.

Nel 2018 Microsoft ha pubblicato il suo Controller Adattivo.

Progettato per rispondere alle esigenze dei giocatori con mobilità e visibilità ridotta, il controller di Microsoft è un hub unificato che facilita l’esperienza di gioco permettendo di collegare dispositivi esterni come interruttori, pulsanti, leve e Joysticks.

L’Adaptive Controller di Microsoft può essere collegato sia alle piattaforme Xbox che ai PC Windows ed è stato creato in collaborazione con  The AbleGamers Charity, Cerebral Palsy Foundation, SpecialEffect, Warfighter Engaged e molti altri membri della community.

Il controller di Microsoft permette di rimappare i vari pulsanti al fine di creare profili diversi in base al gioco cui si sta giocando.

Oltre al Kit, Microsoft offre anche la possibilità di scaricare dal proprio sito il toolkit di Spencer Allen, uno dei gamer che maggiormente ha contribuito a migliorare l’Adaptive Controller, migliorandone l’accessibilità e l’usabilità.

Dall’altro lato, il 5 Gennaio 2023 Sony ha presentato tramite un post sul suo blog il Progetto Leonardo.

Realizzato con l’aiuto di esperti in materia di accessibilità e straordinarie organizzazioni come AbleGamers, SpecialEffect e Stack Up, Project leonardo è un controller estremamente configurabile che si integra perfettamente con molti accessori per l’accessibilità di terze parti e con la console PS5, aprendo a nuove opportunità per affrontare le sfide comuni di molti giocatori con un controllo motorio limitato, tra cui la difficoltà nel tenere in mano un controller per lunghi periodi, premere con precisione piccoli gruppi di tasti o grilletti oppure posizionare in modo ottimale i pollici e le dita su un controller standard.

Il Controller di Sony permette di creare la propria esperienza di gioco su misura grazie a una serie di componenti intercambiabili che permettono ai giocatori di adottare una configurazione adeguata alla loro forza, mobilità e alle specifiche esigenze fisiche. 

A ciò va aggiunta la possibilità di mappare i vari tasti del controller andando a creare profili diversi in base ai vari giochi e l’opportunità di affiancare il kit Leonardo ad altri joypad o altri Project Leonardo consentendo quindi ai giocatori di combinare i dispositivi per adattarli alle loro particolari esigenze di gioco o per giocare in collaborazione con altri.

Insomma, sembra che con la nuova generazione di console i principali attori del mondo videoludico hanno deciso di porre una forte attenzione al tema dell’accessibilità.

Il nostro auspicio è che questa forte competizione sulla questione spinga a creare periferiche sempre migliori che permettano a tutti di godere di quella cosa bellissima arte che sono i videogiochi.