L'imperdibile docuserie di Netflix su Raël: il profeta degli extraterrestri

Una docuserie che tutti dovrebbero vedere: ecco l'incredibile storia del sedicente profeta Raël

Limperdibile docuserie di Netflix su RaÃl il profeta degli extraterrestri

Il sottotitolo della miniserie che Netflix gli ha dedicato è “il profeta degli extraterrestri” perché è così che lo stesso Raël si presentava.

Ma anche santone della propria setta, i Raëliani, e fanatico della clonazione umana che per lui equivaleva alla vita eterna.

La storia vera in breve: chi è Raël

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Al secolo Claude Vorilhon, francese, nato il 30 settembre 1946 a Vichy, Raël è il fondatore e leader del movimento religioso conosciuto come il Movimento Raëliano Internazionale (MRI).

L'origine del movimento risale al 1973, quando Vorilhon afferma di aver avuto un incontro con esseri extraterrestri nella campagna francese. Questi esseri, che Vorilhon chiama "Elohim", gli avrebbero rivelato l'origine dell'umanità e un messaggio di pace e fratellanza universale. In seguito a questo incontro, Vorilhon ha cambiato il suo nome in Raël - secondo lui un nome che significa messaggero e che gli è stato assegnato dagli Elohim - ha iniziato a diffondere il suo messaggio tramite libri, conferenze e altri mezzi di comunicazione.

Secondo Raël, gli Elohim sarebbero stati degli esseri umani avanzati provenienti da un altro pianeta, che avrebbero creato la vita sulla Terra attraverso l'ingegneria genetica. Egli sostiene che molte religioni e mitologie del mondo derivino da incontri con questi esseri extraterrestri, interpretati come divinità dagli esseri umani dell'epoca.

Il movimento Raëliano promuove idee che spaziano dalla clonazione umana alla ricerca scientifica avanzata, alla tolleranza religiosa e alla pace mondiale. Ma Raël stesso è stato coinvolto in varie controversie nel corso degli anni, inclusi incontri con persone che affermano di essere ex membri del movimento e che ne denunciano pratiche abusive.

Il Movimento Raëliano Internazionale ha avuto una struttura organizzativa gerarchica e ha reclutato seguaci in tutto il mondo. I Raëliani sono noti per le loro campagne pubblicitarie audaci, tra cui il progetto "Cloneaid", che affermava di avere la capacità di clonare esseri umani, anche se questa pretesa non è stata mai confermata in modo indipendente.

Raël è stato oggetto di critiche e controversie nel corso degli anni.

I testimoni del Movimento Raëliano

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Raël e Brigitte Boisselier in aula al Congresso degli Stati Uniti

Brigitte Boisselier, con un dottorato in Chimica e un lavoro come scienziata nella ricerca di una multinazionale, aveva annunciato al mondo che era nata la prima bambina clonata. Ed è dalla sua voce che ha inizio la miniserie di Netflix.

Dal racconto di come viva isolata, nel suo “pianeta” nel luogo chiamato Espiritu, lontano da tutti per le minacce di morte ricevute.

Ripercorrendo la propria storia, racconta di aver conosciuto Raël alla celebrazione del ventesimo anniversario della sua setta, in Francia. Era il 1993.

Nel 1973, a seguito di un presunto avvistamento di un oggetto volante non identificato, un UFO, Raël compare in uno dei programmi televisivi più seguiti in Francia, col suo vero nome, e racconta l’avvistamento davanti alle telecamere. Avvistamento che si trasforma in un incontro ravvicinato del terzo tipo in cui viene svelata l’origine dell’uomo: una creazione degli extraterrestri.

Grazie alla popolarità ottenuta, il libro di Claude Vorilhon che racconta “la verità” sugli Elohim, alieni umanoidi nostri creatori, diventa un best-seller.

Secondo la Boisselier, tutte le teorie di , Raël, elaborate in base alle informazioni ricevute dall’incontro con gli alieni, sono scientificamente verificabili.

Tutta una questione di fisica, nulla di soprannaturale, come sostiene lo stesso Raël. Ed è così che nasce la setta di Raël, che conta due dozzine di adepti già nel 1975.

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Brigitte Boisselier, la seguace di Raël che ha dichiarato di aver clonato una bambina

Il fondatore della setta si dichiarava il rappresentante terrestre degli Elohim.

Una setta vera e propria visto che diventa una credenza religiosa, con tanto di battesimo degli adepti.

Ma confondono le acque usando termini scientifici e dicendo di essere “nati scientificamente”.

“Il libro che dice la verità” diventa la loro bibbia e viene venduta porta a porta dagli adepti.

Il medaglione che fonde la stella ebraica e la svastica diventa il simbolo di Raël e della “religione scientifica” di cui è portavoce.

Non pago, ogni volta che viene intervistato in TV, Raël alza il tiro. Afferma di essere stato sul pianeta degli Elohim, seduto a tavola con Maometto, Gesù, Buddha e tutti gli altri profeti.

Le basi scientifiche del suo movimento, prima ancora dell’arrivo degli anni ’80, erano già sparite dal piatto.

E mentre la strage di Jonesown faceva il giro del mondo, le sette religiose venivano viste con sospetto sempre maggiore.

La miniserie di Netflix: dalle stelle (in cielo) agli scandali

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Raël: una delle immagini di repertorio dalla docuserie di Netflix

Nel primo episodio parlano i seguaci di Raël, raccontando le loro esperienze. Presto però arrivano anche le voci contraddittorie, e gli stessi Raëliani raccontano del nudismo, degli esercizi di osservazione tramite specchi di zone intime normalmente non visibili, della decisione di trovare il loro Eden per praticare indisturbati i loro rituali. La casa di Raël, immersa nella natura, diventa il Paradiso terrestre dei Raëliani.

Autodefinitisi fanatici della libertà, i Raëliani con l’Eden diventano un rifugio per gli omosessuali, che negli anni ’80 erano costretti a nascondersi senza poter vivere apertamente le loro relazioni.

Ma puntualmente arrivano la promiscuità sessuale, le pratiche di masturbazione collettiva, le numerose relazioni del guru con le adepte, le canzoni e i video, i rapporti in pubblico, la costante ricerca del piacere - lo scopo della vita secondo Raël è l’edonismo - e tutto ciò che appartiene al mondo delle sette religiose più discusse. Inclusa quella dei Davidiani https://www.gamesurf.it/speciali/serie-tv/tutto-su-waco-la-vera-storia-la-miniserie-e-il-sequel-su-paramount di cui si occupano le miniserie su Waco.

Raël inizia a vestirsi di bianco, in quanto profeta, e i suoi sottoposti invitati a ricoprire diversi ruoli - per esempio Brigitte era incaricata di diffondere il messaggio dei Raëliani nel mondo della scienza - vestivano di bianco anche loro mentre portavano avanti le loro missioni.

La clonazione, l’idea dell’ambasciata con tanto di piattaforma per atterraggio astronavi e villa con piscina (fondamentale per l’arrivo degli Elohim) e la richiesta di donare il 10% del proprio stipendio per i fondi destinati all’ambasciata più l’1% al profeta diventano oggetto di discussioni interne.

In particolare la richiesta di donazioni, oltre alla quota fissa, fa storcere il naso a molti.

Le ripetute richieste fatte dai Raëliani al governo israeliano, sempre respinte, per trovare la sede dell’ambasciata si protraggono nel tempo.

Gli Elohim secondo Raël volevano che l’ambasciata fosse pronta entro il 2035.

Le autorità sospettano estorsioni e frodi, e la gestione del denaro da parte di Raël attraverso conti svizzeri non depone a favore della trasparenza.

Raël vive nel lusso grazie alle donazioni e ai proventi di libri e gadget. Vive come un Re e si fa sponsorizzare completamente dai suoi adepti. Anche per tornare a correre in pista con le auto, spacciandolo come un mezzo per pubblicizzare il movimento.

Scandali e clonazione

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Un'immagine di Raël dalla docuserie di Netflix

In realtà, quello è il momento in cui i media iniziano ad attaccare costantemente il Movimento Raëliano e a indagare sui finanziamenti e il denaro accumulato da Raël.

Gli inviti in TV diventano trappole, non più mezzi di propaganda.

Quando si parla dei bambini che nascono e vivono nelle comunità Raëliane, con tanto di voci di abusi e di pratiche di scambismo per aumentare di grado nel Movimento, esplode lo scandalo. E gli ex Raëliani iniziano ad accusare Raël a viso aperto.

Le immagini di Raël che sorride in TV contrapposte a quelle degli arresti per abusi su minori si sovrappongono.

Dalla storia fantasiosa e quasi divertente del primo episodio, si arriva alle accuse di pedofilia e il caso arriva in Parlamento, dove il Movimento viene definito una setta pericolosa. Le notizie degli scandali si diffondono in tutto il mondo. In Francia iniziano le manifestazioni pro e contro Raël, il Paese intero sembra occuparsi solo di questo.

E se pensiamo di essere arrivati al culmine della vicenda, ci sbagliamo.

Con perizia, e sempre tramite interviste e moltissime immagini di repertorio, si arriva alle accuse dei Raëliani alla Chiesa cattolica, al licenziamento dei Raëliani dai loro posti di lavoro, alle discussioni quotidiane sulle sette e la necessità di vietarle, fino alle minacce di morte e alle aggressioni.

L’Eden viene abbandonato. Raël fugge, trasferendosi in Canada, nel Quebec, dove viene accolto trionfalmente dagli adepti locali. Nel 1995, nasce il nuovo Eden. E si ricomincia daccapo, con il riconoscimento dello stato di religione al Movimento Raëliano.

Nascono il parco a tema UFOland, centro di reclutamento per il Movimento, e poi si torna a parlare di clonazione e di vita eterna.

Quando viene fondata Clonaid, con la promessa di clonare esseri umani al “modico” prezzo di 200.000 dollari, i genitori disperati per aver perso un figlio si rivolgono alla società diretta da Brigitte Boisselier, con un laboratorio allestito nel West Virginia da uno studente di biotecnologia, Raëliano anche lui.

E quando la Boisselier annuncia al mondo la nascita della prima bimba clonata della storia, il mondo si divide fra chi ci crede e chi pensa che si tratti di una bufala…

Raël: il profeta degli extraterrestri

Rating: V.M. 14

Nazione: Francia

8

Voto

Redazione

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Raël: il profeta degli extraterrestri

La miniserie di Netflix dedicata a Raël, sedicente profeta francese degli extraterrestri, racconta dettagliatamente tutta la storia del Movimento Raëliano, del suo fondatore, delle sue idee e degli scandali, della fuga dalla Francia e della nascita del laboratorio per la clonazione. Esclusivamente attraverso interviste ai protagonisti - con l'eccezione di Raël, le cui dichiarazioni sono abbondantemente disponibili grazie alle immagini di repertorio - e a documenti visivi dei vari anni presi in esame, Raël: il profeta degli extraterrestri ci spalanca le porte su un fenomeno che ha avuto risonanza mondiale. Più per le polemiche e gli scandali, che per la confusa origine scientifica di una setta vera e propria, poi riconosciuta ufficialmente come movimento religioso. Il dibattito sulla clonazione umana scatenato dalla Raëliana Brigitte Boisselier e dall’annuncio di aver dato vita al primo bambino umano clonato ha coinvolto il mondo intero, finendo al Congresso degli Stati Uniti. La docuserie è pressoché perfetta: passo dopo passo, l’attenzione si sposta da Raël all’annuncio della nascita della prima bambina clonata. Con le conseguenti indagini e il dibattito etico mondiale. Netflix si conferma la piattaforma maestra di docuserie, anche con questa incredibile storia che tutti dovrebbero conoscere.