Eric: la serie di Netflix con uno straordinario Benedict Cumberbatch
Scopriamo insieme la nuova miniserie di Netflix
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Dal 30 maggio su Netflix Sto arrivando!iva Eric, miniserie in 6 episodi firmata da Abi Morgan (già sceneggiatrice di The Iron Lady, Shame e Suffragette) e interpretata da un Benedict Cumberbatch (Sherlock, The Imitation Game) più in forma che mai. Anche in questo ruolo drammatico, difficile e sfaccettato, l'attore inglese ci incanta. Diventando il centro di un universo in cui tutto viene filtrato dal suo punto di vista.
La trama di Eric
Per evitare ogni genere di spoiler, non posso entrare nei dettagli. Ma posso certamente ricordarvi questo: siamo a New York negli anni ‘80. Quando la polizia conosce un solo metodo per trattare chiunque non risponda, nell’aspetto, ai canoni del cittadino rispettabile: la violenza. Una violenza indicibile, ingiustificabile, che spezza il cuore.
Così come spezzano il cuore tutte le altre grandi tragedie della metà degli anni ‘80, dall’AIDS alle vite distrutte dalla droga, dal malaffare come stile di condotta, anche politica, fino alla discriminazione più becera. La violenza, però, viene associata a un contraltare. Un elemento fantastico, surreale, quasi da favola.
In una storia tragicamente drammatica sí è voluto inserire una parte di narrazione in puro stile film di Natale alla vogliamoci tutti bene, e stona. Parecchio. Non perché non si capisca cosa vuole rappresentare, bensì perché banalizza il tutto. E toglie verosimiglianza.
Invalida l’efficacia delle riflessioni su ciò che di marcio resta sepolto, mentre qualcosa - solo qualcosa - emerge. Ed è questo il vero punto di forza della miniserie, inspiegabilmente banalizzata da scelte incomprensibili: il sommerso. Il non detto. Gli atteggiamenti che hanno effetti su chi ci circonda senza che nemmeno ce ne rendiamo conto.
Mentre la follia diventa un concetto ben diverso da quello di malattia mentale: la follia è la base del mondo corrotto, avido e spietato in cui viviamo.