Diario dei miei due di picche: alla ricerca dell'amore in una serie veloce e indolore
Serie svedese in sette episodi che vede per protagonista Amanda, trentenne in cerca dell'anima gemella tra app online e avventure di una notte. Su Netflix.
Amanda è una trentunenne single di Malmö che si immerge in un'intensa estate di appuntamenti nel mondo moderno, sempre più frenetico e che non aspetta nessuno. Desiderosa di essere finalmente amata per come è, Amanda è disposta a "tentarle tutte", cominciando a frequentare persone diverse, facendo swipe sulle app di incontri e provando a rimorchiare nei bar della città.
In Diario dei miei due di picche, come già sottolinea l'adattamento italiano del titolo, non importa che lei adotti un ruolo sottomesso o un approccio dominante, giacché il risultato è sempre lo stesso e viene regolarmente abbandonata. Che sia il barista di un popolare locale o un guardone che la segue al parco, nessuno sembra essere l'uomo giusto per lei. Forse una sua vecchia cotta d'infanzia, che ha fatto ritorno manifestando il suo rinnovato interesse nei suoi confronti, potrebbe riaccendere in lei la speranza dell'amore, ma la strada per la felicità sarà ancora irta di imprevisti.
Diario dei miei due di picche e non solo
Sette episodi dalla breve durata - mezzora o poco meno contraddistinguono le varie puntate - per raccontare una storia di romanticismo moderno, dove la ricerca dell'amore passa gioco-forza per il sesso, elemento predominante in una storia che vede la protagonista alle prese con una vera e propria crisi esistenziale.
Alla base di Diario dei miei due di picche vi è il libro Half of Malmö's Men Have Dumped Me di Amanda Romare che, nonostante l'omonimia col personaggio, non ha realizzato un'opera prettamente autobiografica, per quanto viene facile pensare che diverse situazioni siano state estrapolate, in forma più o meno romanzata, da eventi realmente vissuti. Perché d'altronde l'operazione è colma di situazioni verosimili, tra gelosie, liti e riappacificazioni che chiunque in vita sua avrà sperimentato in campo sentimentale.
Diario dei miei due di picche funziona in quanto a genuinità, con un contorno credibile di amiche e familiari ad accompagnare le disavventure della malcapitata protagonista. Protagonista che può contare sulla contagiosa simpatia di Carla Sehn, attrice minuta ma risoluta che avevamo già visto in tempi recenti in un'altra esclusiva di Netflix, ovvero Åremorden - Gli omicidi di Åre (2025). Lei è un vero e proprio uragano, sballottata da un'avventura all'altra in attesa che scocchi finalmente la fatidica scintilla.
Di tutto e di più per il principe azzurro
Tinder, lo swiping, il cellulare quale costante accompagnatore, tanto da comparire ripetutamente nei numerosi split screen che ci mostrano le espressioni dell'attrice a fianco di quanto scritto in quel momento sullo schermo dello smartphone. Una regia che cerca di essere cool a tutti i costi e di intercettare i gusti di un pubblico sempre più ossessionato dalla tecnologia, anche quando si tratta di trovare proprio tramite essa l'anima gemella.
Laddove la sceneggiatura pone domande non banali, manifestando con una certa efficacia il senso di crescente disagio vissuto da Amanda, che comincia pian piano a credere di essere lei il problema, non sempre ritmo e regia riescono a stare sul pezzo: la durata complessiva, seppur breve nel singolo episodio, è infatti forse eccessiva per quanto vi era effettivamente da raccontare, al punto che certi passaggi soffrono di una certa ridondanza, tra personaggi che tornano, scompaiono e ritornano in un loop apparentemente infinito. Il tutto per guastare ulteriormente i piani alla Nostra e aprire le porte a una seconda stagione quanto mai necessaria per proseguire quell'epilogo ben più che spalancato.