Dexter: Resurrection – Il ritorno del giustiziere, tra fantasmi e nuove eredità. La recensione dei primi due episodi
Due anni dopo New Blood, Dexter Morgan esce dal coma e torna a confrontarsi con i propri demoni, in una nuova stagione che scava nelle relazioni, nel passato… e nei cadaveri.
Due anni dopo la fine di Dexter: New Blood, Michael C. Hall riprende il proprio ruolo nei panni del serial killer americano, pronto ad agire ancora una volta in bilico tra la giustizia e la vendetta. Con Dexter: Resurrection, Paramount+ riprende gli elementi che erano stati elaborati nel precedente sequel della serie e nei 10 episodi promette che andare a scavare ancora di più nel rapporto padre-figlio del protagonista, ma anche di ricollegarsi in maniera molto più coerente con la prima stagione. Più di quanto abbia fatto New Blood. Abbiamo potuto vedere in anteprima i primi due episodi, in arrivo l’11 luglio su Paramount+, con la stagione che fino al 5 settembre ci accompagnerà settimana dopo settimana nel mondo di Dexter Morgan.
La trama di Dexter: Resurrection - Cosa aspettarsi dalla nuova stagione
Avevamo lasciato Dexter nel pieno del più classico dei cliffhanger: ucciso da un colpo di arma da fuoco adoperata dal figlio Harrison, che dopo un lungo percorso a bottega dal padre aveva deciso di ribellarsi, vedendo solo il lato oscuro del serial killer. Il colpo, mortale per chiunque, non mette definitivamente KO il nostro protagonista, com’è giusto che sia, ma lo porta a uno stato di coma che dura circa 10 settimane, un lasso di tempo durante il quale la narrazione di Resurrection segue due diversi binari: da un lato un percorso di autoanalisi avviato dal subconscio di Dexter stesso, pronto a ricevere la visita dei fantasmi del passato durante il coma e del presente da risvegliato, dall’altro la fuga di Harrison verso New York, con la speranza di trovare una nuova identità, separata da quella del padre. E se mentre il ragazzo rifugge le inclinazioni paterne, Dexter tiene ben saldi i suoi discorsi col padre defunto, protagonista della maggior parte delle interazioni sulla propria condizione di vita.
Il ritorno di Harrison è sicuramente uno degli aspetti che i fan gradiranno di più: il legame che lo unisce a Dexter sarà sicuramente il fulcro dell’intera vicenda di Resurrection, dal momento in cui la fuga potrebbe diventare anche esigenza di riconciliazione. Le azioni che il ragazzo compirà nei primi due episodi, d’altronde, fanno capire che quell’indole che il padre gli ha trasmesso, all’inizio inconsciamente e in un secondo momento come insegnamento, è un atteggiamento dal quale non è facile evadere. La scelta di collocare questo gioco a due a New York crea, poi, un ennesimo – ma gradito – stacco con quello che è stato il passato: dalla soleggiata e sempre luminosa Miami e dalle distese innevate e fredde delle precedenti serie, si arriva a una metropoli senziente, mai ferma, sempre di corsa, che però di notte rivela il proprio lato più sporco, un palcoscenico per trovare anche un concorrente di Dexter.
Padre e figlio, due binari destinati a incrociarsi
Se Harrison è alle prese con il proprio demone interiore, finendo anche per cadere in vortici autodistruttivi, Dexter finirà per doversi confrontare con chi sta minando alla propria esclusività. Non sarà l’unica novità, perché i primi due episodi hanno visto anche il debutto nella serie di Uma Thurman, pronta a vestire i panni di Charley, capo della sicurezza del misterioso miliardario Leon Prater (interpretato da Peter Dinklage).
Ex membro delle Forze Speciali, Charley viene da una lunga serie di incarichi nelle forze di sicurezza privata e si presenta con un fare meticoloso ed estremamente solenne, pronta ad agire incurante di tutte le problematiche che potrebbero emergere dalle sue azioni. Come la sua strada e quella di Dexter si incroceranno è ancora tutto da scoprire, perché fino a questo momento soltanto Angela e Harrison sono a conoscenza dell’identità del serial killer, nonostante il detective Batista sembri sempre più vicino allo scoprire la verità. Anche quest’ultimo fa il suo ritorno in Resurrection, anzi la sua apparizione nella serie è anche abbastanza immediata, così da non lasciare nulla al caso e assicurarci subito la presenza di alcuni capisaldi. Discorso diverso per Angela Bishop, invece: l’ex capo della polizia e ultima compagna di Dexter sembra esser stata totalmente elisa dall’equazione seriale, per ora, e questo potrebbe essere sicuramente uno dei primi casi da risolvere.
Resurrection non manca di inserire, al di là del personaggio di Charley, anche altri comprimari che potrebbero diventare importanti nell’ecosistema di Dexter. Tra tutti Blessing Kamara, interpretato da Ntare Mwine, pronto a dare una mano al serial killer per inserirsi nel miglior modo possibile nel nuovo agglomerato cittadino di New York. Forse ai fan avrebbe fatto piacere assistere a una sorta di fuga da parte di Morgan, soprattutto ora che la sua identità segreta inizia a vacillare, ma la strada asfaltata dai primi due episodi sembra voler dare in un’altra direzione e condurci in un contesto più introspettivo, fatto di vulnerabilità e di interrogativi sulle proprie azioni. Dexter non sembra voler venir meno al proprio credo, nonostante le tante solleticazioni esterne, ma è abbastanza chiaro che l’intenzione degli showrunner è quella di spingere il serial killer a porsi tanti quesiti sul rapporto padre-figlio: d’altronde, mentre Harrison fugge da lui, Dexter continua a interrogare il suo di padre a più riprese.