Ultra Street Fighter IV

Ultra Street Fighter IV
In principio fu Street Fighter IV, ed era il 2009: la saga di picchiaduro di Capcom, che dopo il mitico secondo capitolo aveva conosciuto una serie discontinua di timidi alti e di bassi profondi, era finalmente tornato ad ambire – gusti permettendo – al trono del picchiaduro bidimensionale per eccellenza. A questo gradito ritorno fecero poi seguito i numerosi restyle ed aggiunte a cui Yoshinori Ono e il suo staff ci hanno più o meno abituati nel tempo: Super SFIV (2010), Super SFIV Arcade Edition (2011), ed infine Ultra SFIV (2014), concepito dopo lo spin-off crossover Street Fighter X TEKKEN (2012) e che ha concluso il ciclo con l'aggiornamento “Omega” nel mese di Dicembre. Ogni versione riproponeva l'intero pacchetto precedente aggiungendo volta per volta nuovi lottatori, nuovi scenari, nuove tecniche, un nuovo bilanciamento, ma anche la possibilità di utilizzare i personaggi nelle loro “versioni precedenti”.

Ultra Street Fighter IV
Cominciamo in bellezza con un Metsu Hadoken


Adesso, mentre già lavora alacremente allo sviluppo di Street Fighter V, Capcom ripropone questa ultima veste del quarto capitolo anche su PS4, affidandone la conversione a svariati team esterni. Per chi non conoscesse Street Fighter (ma siete sicuri di essere videogiocatori?!?) diremo che lo scopo sarà quello di scegliere un lottatore dal nutrito roster (con le ultime aggiunte siamo a quota 44) ed affrontare con esso dei fantasiosi scontri 1Vs1 a suon di calci, pugni e palle di fuoco: ovviamente, l'avversario può essere un altro giocatore – in locale o online – o l'IA, nel più classico degli “Arcade Mode” che porta fino allo scontro finale in una serie di battaglie via via più difficili.

Per quanto la realizzazione tecnica si avvalga di un motore 3D, l'inquadratura del match é sempre laterale e dunque l'impostazione dei controlli interamente bidimensionale, con conseguente utilizzo dei comandi direzionali anche per il salto e l'accovacciamento. I sei tasti-azione principali sono legati a tre tipi di pugno e tre tipi di calcio, con la parata tradizionalmente legata alla pressione del direzionale “indietro”. Ovviamente, la pressione simultanea o sequenziale dei vari tasti e del direzionale da origine alle numerose combo e mosse speciali che variano da personaggio a personaggio.



Una delle caratteristiche “storiche” di SF é quella di prediligere per le mosse speciali l'uso di movimenti del controller (per esempio il “quarto di giro”) seguite da un unico tasto piuttosto che proporre combo di tasti successivi: un sistema che alla base premia il tempismo sull'avversario e la manualità piuttosto che la memoria o le combo meccaniche. Con l'implementazione delle tecniche EX, di una barra della furia che permette di potenziare le “Special” o di accumulare in vista di una “Super” e di una seconda barra per la “Ultra”, però, il sistema offre notevoli tecnicismi anche in termini di varietà.

Dal punto di vista del Gameplay, comunque, non c'é pressoché nulla che distingua questa versione PS4 da quelle rilasciate sulla generazione precedente: le differenze sono dunque da ricercare nel lato tecnico. Sotto questo aspetto, i team che hanno curato la conversione hanno in realtà svolto un lavoro piuttosto modesto: la risoluzione é stata upscalata a 1080p senza perdere di fluidità, ma le risorse grafiche sono pressoché le medesime e pertanto il risultato non varia granché. Il sonoro é buono sebbene le musiche delle arene più recenti tendano ad avere il volume più alto delle precedenti.
vimager2, 3

Per venire incontro alle esigenze dei giocatori più esperti, i quali per la maggior parte prediligono l'utilizzo di arcade-stick professionali a pad come il DS4, il team ha anche implementato la possibilità di utilizzare su questa nuova versione i controller di questo tipo commercializzati per PS3. Peccato però che proprio in questo lavoro siano nate le magagne più grosse: a valle di una procedura di collegamento del controller non immediata (va connesso a gioco avviato e si appoggia comunque alla presenza del DS4) sono numerosi i casi di lag nei comandi, ai quali si aggiungono fastidiosissimi glitch audio e video, soprattutto in determinati abbinamenti di lottatori.

Per tutti questi problemi il gioco esige una patch che Sony e Capcom hanno già promesso in release entro i prossimi giorni. A monte di queste doverose segnalazioni, comunque, c'é da dire che Street Fighter IV non ha perso per nulla il suo smalto nonostante 6 anni di età, che é poi dovuto alla formula vincente che consacrò a suo tempo FFII come punto di riferimento di tutto ciò che gli seguì: immediatezza, velocità, varietà, impatto grafico gradevole (in salsa cel-shading). Se su PS4 l'upgrade tecnico é in effetti modesto, c'é anche da dire che il prezzo di listino é assolutamente commisurato all'età effettiva dell'opera (meno di 25€ su PSN) e che reca in sé tutti gli abiti rilasciati nel tempo sottoforma di DLC. Un Ultra Street Fighter IV completo, dunque, che i cultori della serie non dovrebbero farsi sfuggire – a meno di non possederlo per la precedente generazione, visto che il gioco é veramente lo stesso.

Ultra Street Fighter IV
Arti che si allungano e palle di fuoco... si: é Street Fighter!


Ultra Street Fighter IV
8

Voto

Redazione

9076jpg

Ultra Street Fighter IV

Ancora Street Fighter IV? Si, ma Ultra. E se anche il gioco ha ormai 6 anni nella sua versione standard e uno intero nell'ultima incarnazione, la riproposta su next-gen con tutti i DLC e ad un prezzo accessibile lo rende ancora una volta un must-have (a meno di non possederlo già). Il porting tecnico é in realtà modesto e si attende con impazienza un patch per alcuni bug, ma Street Fighter é sempre Street Fighter!