Super Mario Bros. Wonder: recensione del platform definitivo di Nintendo Switch

Super Mario Bros. Wonder è il platform che tutti vorranno per Nintendo Switch

Super Mario Bros Wonder recensione del platform definitivo di Nintendo Switch

Mariofante Vs. Bowerstello

Le feste, si sa, non finiscono mai troppo bene nel mondo di Mario, Luigi, Peach e tutta l’allegra compagnia. Probabilmente il motivo è che nessuno invita mai Bowser e per questo è lui che si auto-invita, rovinandola però agli altri con la sua presenza, creando scompiglio, rapendo, distruggendo o trasformandosi nelle più improbabili incarnazioni architettoniche. Questa volta, infatti non ci saranno navi volanti, non del tutto almeno, ma qualcosa di più inquietante, con l’arrivo di loschi compagni, figli e figliastri che provano a portare il caos nell’universo coloratissimo dell’idraulico italiano più amato al mondo.

In questa occasione non siamo nel Regno di Funghi, governato dalla bella principessa Peach, ma nel Regno dei Fiori, patria del Principe Florian, quando Bowser arriva, insieme ai suoi sgherri, sputando fiamme dalla bocca, tocca un fiore meraviglia che lo trasforma, anzi lo fonde, con il castello dello stesso Florian, andando ad ammorbare tutto il suo mondo con la propria presenza. A Mario – e questa volta non solo in compagnia di Luigi ma anche di Peach, Daisy, Toad, Toadette, Ruboniglio e Yoshi – e Florian che lo aiuterà nascondendosi nel suo cappello, toccherà dirimere la matassa del perfido e storico nemico, senza mai perdere il sorriso e la voglia di essere sempre atletico, nonostante l’età, nella sua salopette blu.

Super Mario Bros. Wonder: recensione del platform definitivo di Nintendo Switch
Questo è un gioco... ehm... elefantiaco direi!

L'elefante nella stanza di Super Mario Wonder

Questo gioco è un po’ una svolta per le produzioni Nintendo: lo è perché arriva il nuovo doppiatore che prende il posto di quella storica e inossidabile di Charles Martinet - ora affidata a Kevin Afghani -, lo è perché dopo il colossale successo di Super Mario Bros. - Il film, gli animatori hanno pensato di investire pesantemente in nuove animazioni che ne imitassero la qualità sopraffina della pellicola; lo è anche perché fa da chiosa a tutte le produzioni delle serie precedenti, andando soprattutto ad aggiungere tantissimo e spingendo il brand verso nuove vette.

Parto dagli elementi tecnici perché sono davvero i primi che riempiranno i vostri occhi. Le animazioni attraversano espressioni inedite dei personaggi in base alle situazioni, ma anche a sottolineare le azioni che compiono, così come le trasformazioni fluidissime del territorio o dei nemici di turno, senza mai staccare la spina al divertimento o far tentennare la fluidità del gioco, in tutta la sua tracotante bellezza. La musica, come nei vari New Super Mario diventa importante come tutto il resto, giocando un ruolo fondamentale nelle movenze dei personaggi a schermo e alcuni livelli ne gioveranno in modo specifico, creando trip di ritmo assurde ed osservandone gli effetti nei folli e adorabili frequentatori delle lande fiorite.

In questa occasione non si tratta solo di livelli da portare a termine sul fronte bidimensionale, ma di stage che si ribaltano in continuazione lungo il percorso che conduce alla bandierina finale; una trasformazione che attraversa le nuove abilità ad hoc di Mario – quella ad elefante di cui parleremo più avanti –, ma anche quella dei fiori meraviglia che mutano interamente lo schema di gioco permettendo situazioni inedite e la possibilità di raccogliere semi meraviglia altrimenti imprendibili. Livelli principali e secondari si fondono quindi e dietro ogni cosa si possono nascondere segreti: nei classici tubi, attivando bonus che permettono di raggiungere parti altrimenti celate sullo sfondo, volando o… innaffiando.

Mario Elefante è forse una delle novità più cocenti di questa versione, il suo essere pachiderma gli permette una semi-invulnerabilità, ma più che altro la forza di spazzar via nemici e sfruttare la proboscide in acqua per lanciare spruzzi che possono innescare l’accesso a location particolari o combo divertentissime. Per quanto forse secondarie, anche trivella e bolla risulteranno due bonus-novità alquanto croccanti e grazie ai quali si potrà accedere (letteralmente) a zone inedite di livelli grazie ad una esplorazione attenta. A tutto ciò si deve aggiungere anche la possibilità di avere le spille, ciascuna delle quali avrà uno stage specifico per addestrare all'uso il giocatore. Ognuna di esse potrà essere scelta ad inizio missione, non è un bonus che si perde giocando, ma la cui utilità è più marcata in alcuni situazioni rispetto ad altre, per quanto in pochissimi casi risultano realmente fondamentali e man-mano che si gioca si andrà quasi a dimenticarsene.

Non mancano ovviamente i classici bonus che tutti amiamo-conosciamo ma la fonte di ispirazione più importante è palesemente quella di Super Mario 3D World.

Super Mario Bros. Wonder: recensione del platform definitivo di Nintendo Switch
La qualità artistica è sempre al top in questa produzione.

Super Mario 3D Wonder

Ora, infatti come nella (bellissima) edizione made in Wii U – convertita ed ampliata anche su Switch – si può liberamente esplorare le zone d’accesso ai livelli, senza doverne passare uno alla volta successivamente e allo stesso modo si può entrare in un mondo o in un altro sulla base di quanti semi meraviglia si è raccolti dai vari livelli, questo perché non è fondamentale raccogliere tutto, ma avere più semi possibile aiuta a proseguire. Sono poi simili al capolavoro del 2013 anche i livelli bonus e il modo di sfruttare i potenziamenti, di cui se ne può accumulare uno in più alla bisogna, ma anche il livello di difficoltà si avvicina molto a quest’ultimo in cui il focus sul divertimento è tale da fregarsene anche se è più facile di altri platform della casa giapponese, anche se già dalla serie New era chiaro che il trend volesse andare in quella direzione più mainstream.

Difficile trovare dei veri e propri difetti in questa produzione, ma il nostro compito è anche quello e devo dire che di sicuro ho trovato appunto la difficoltà come qualcosa che poteva essere alzata leggermente come livello richiesto di attenzione ai giocatori per completare i livelli, per quanto il fattore divertimento e ricerca di tutti i collezionabili ne compensi ampliamente la mancanza. È palese l’attenzione viscerale ai dettagli da parte degli sviluppatori, ma credo nessun giocatore abbia trovato il Regno dei Fiori così dissimile da quello dei Funghi e forse una maggiore caratterizzazione di questo piccolo universo avrebbe aiutato a distinguere meglio questo luogo da quello più conosciuto da tutti gli utenti di Nintendo since 1985 su Nes.

Il lungo addio..

Si continua a parlare di canto del cigno di Nintendo Switch - prima o poi lo sarà davvero -, al momento abbiamo salutato il 2023 come l’anno con il miglior Zelda di sempre e questo come uno dei migliori platform della storia, come gameplay e dal punto di vista artistico –, a dimostrazione che questa console abbia ancora tantissimo da dare, ma soprattutto di essere in grado di stupire, quindi andiamo tranquilli verso il 2024 che c’è ancora tantissimo da giocare.

Super Mario Bros. Wonder

Versione Testata: Switch

9.5

Voto

Redazione

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Super Mario Bros. Wonder

Super Mario Bros. Wonder è la summa cum laude dell’iter mariologico che Nintendo ha intrapreso dai tempi del Nes ad oggi. Allora era un miracolo di tecnica, difficilmente replicabile, ora è semplicemente il miglior platform che si possa ricordare nell’ultimo periodo. Attinge a piene mani dai Super Mario 3D World più ancora rispetto ai Super Mario Bros. (e non è un male); ha il pregio (e il difetto) di voler piacere a tutti con un effetto mainstream che porta il livello di difficoltà sempre un po’ troppo al di sotto della media, ma la goduria pantagruelica nel giocarlo fa dimenticare qualsiasi neo, anzi vi fa dimenticare tutto, perché vorrete restare nel Regno dei Fiori per sempre.