Resogun

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Ci sono giochi che hanno bisogno di una sovrastruttura imponente per “funzionare”: ambientazione, trama, personaggi, colpi di scena, cliffhanger, prequel/sequel/DLC, progressioni del personaggio, personalizzazione... e poi ci sono giochi a cui basta buttarci nel vivo dell'azione per spararci in vena un'overdose di adrenalina e lasciarci li a imprecare per la nostra sopravvivenza. Resogun é uno di questi. Volete una trama? Eccola: siamo incaricati di esplorare 5 mondi con lo scopo di salvare gli umani ivi prigionieri, devastando tutte le navi nemiche che ci si paleseranno, fino allo scontro boss.

Sviluppato dal team Housemarque, Resogun é il primo della promessa lunga lista di titoli Indie che PlayStation 4 ospiterà in esclusiva, nonché uno dei titoli disponibilio gratuitamente nel primo mese di Plus. Si tratta, senza troppi giri di parole, di uno sparatutto a scorrimento orizzontale a doppia levetta: questo significa che con l'analogico sinistro comanderete la vostra navicella, scelta tra tre, mentre con il destro indicherete la direzione verso cui sparare (solo destra o sinistra). Man mano che accumulerete power-up durante il gioco, la vostra potenza di fuoco aumenterà, così che il vostro laser diverrà ben preso un fascio di luci e una pioggia di missili teleguidati.

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I nostri colpi andranno ad impattare sulle strutture circostanti


Oltre al laser standard avrete a disposizione altre tre armi: la prima é la classica “bomba” che ripulisce il livello da tutti i nemici presenti; la seconda é la “accelerazione” che trasforma temporaneamente la navetta in un proiettile indistruttibile; la terza é la “iperguida”, ossia un cannone dalla potenza semplicemente devastante. Inutile dire che ciascuno di essi avrà un utilizzo limitato: le bombe sono contate, l'accelerazione si ricarica dopo qualche secondo, l'iperguida dopo MOLTI secondi. La vostra astronave non avrà “barra della vita”: a meno di non possedere uno scudo (peraltro temporaneo), ciascun attacco ricevuto sarà letale e causerà la perdita di una “vita di scorta” - in pieno stile coin-op. Finite le scorte, finita la partita: il livello da capo, grazie.

Le ondate di nemici che vi assaliranno non sono casuali ma precisamente precalcolate, e di tanto in tanto compariranno i “keeper”, ossia i guardiani da distruggere per liberare gli umani prigionieri, i quali andranno poi “prelevati” e trasportati fisicamente al punto di raccolta. Va da sé che fallire nell'uccidere un keeper o lasciare l'umano troppo tempo in giro ne porterà al decesso - il ché non costituisce una condizione di game-over, ma solo la perdita di un bonus. Dulcis in fundo, il livello si concluderà con la comparsa di un boss mastodontico, la cui eliminazione (un po' semplice, in verità) porterà all'”Armageddon” - ossia la distruzione dell'arena.

> Prince of Persia: The Shadow and the Flame


La caratteristica principale di Resogun é quella di proporre dei mondi “cilindrici” a scorrimento orizzontale: questo significa che proseguendo sempre nella stessa direzione vi troverete ben presto al punto di partenza, e che vedrete la posizione dei nemici anche molto distanti se eventuali ostacoli non ve lo impediranno. L'intera grafica é realizzata a “cubetti”: una scelta stilistica che strizza l'occhio, come in effetti tutto il gioco, alla produzione da sala-giochi degli anni '80, con la differenza sostanziale che ogni cubetto é un modello poligonale e si muove in maniera fluida. Applicato ai 1080p, all'Hub ipermoderno e agli innumerevoli effetti di luce, il risultato é decisamente psichedelico, e aumenta d'impatto quando si nota che distruggendo i nemici si sgretolano anche le costruzioni circostanti.

Volendo, potete scegliere per un'impostazione grafica più “soft” che avvicina l'impatto alle sfumature dei vecchi CRT: qualità analoga, scelta vostra. Il sonoro é parimenti acido, psichedelico e “retrò”: le musiche vagamente techno da era 8/16-bit sono certamente adattissime allo spirito del gioco, così come la voce “robotica” che informa di ciascun evento - tra l'altro replicata sull'altoparlante del DS4 come una sorta di “copilota”. Questi doppiaggi sono esclusivamente in Inglese, ma tutti i testi di gioco sono tradotti in Italiano.

In Resogun non c'é niente da capire: muoviti, spara, salva gli umani. Stop. Il resto é tutto colpo d'occhio, riflessi, freddezza e pratica. Giocabilità immediata, complessità intrinseca - come nella più affermata tradizione coin-op. Ai livelli di difficoltà più bassi, i 5 mondi proposti vanno giù in un paio di serate, mentre alzando il tiro le cose si fanno decisamente più serie, senza contare la possibilità di scalare le classifiche mondiali e l'immancabile caccia ai trofei. Chiude il cerchio (o il cilindro, dato il contesto) la possibilità di giocare in co-op online.

C'é poco altro da dire su Resogun se non che sia, come in effetti tutti si aspettavano, un gioco concettualmente semplice ma decisamente divertente, come lo erano i classici degli anni '80, sebbene per avere gli stessi standard di difficoltà si debba sbloccare il grado “Maestro”. Qualcosa di certamente molto gradevole a cui tornare tra una partita e l'altra.

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Occhio alle pallette di fuoco: sono letali

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8

Voto

Redazione

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Resogun

Concept semplice, grafica “sparaflashante” con miliardi di piccoli poligoni su schermo, giocabilità retrò: questo é il calderone in cui sfrecciano le astronavi di Resogun, pronte a regalarci ore su ore di battaglie spaziali come solo in sala-giochi negli anni '80 potevamo avere. Imperdibile.