Resident Evil 3: Nemesis

di Redazione Gamesurf
A livello tecnico, questo terzo capitolo della saga conferma in pieno i meriti e i demeriti dei due predecessori: infatti, pur essendo presenti fondali dettagliatissimi e personaggi discretamente animati (che, forse, hanno perso un pò più velocità di quanto era lecito aspettarsi rispetto alle versioni NTSC), siamo ben lontani dalla dinamicità di Silent Hill o Dino Crisis. Comunque sia, potremmo anche imputare questa pecca a una volontà da parte di Capcom di mantenere una certa continuità all'interno della serie, scelta che viene pienamente rispettata anche dal punto di vista del sistema di controllo che, pur presentando alcune piccole novità (una giravolta a 180 e la possibilità di schivare i colpi dei nemici), sarà certamente di facile comprensibilità per i fan di vecchia data. Rimasto invariato anche l'inventario limitato a sei posizioni e la necessità di lasciare gli oggetti inutili (o, per lo meno, quelli che il giocatore spera siano oggetti inutili) negli appositi bauli situati qua e la per la cittadina, così come i salvataggi tramite nastri d'inchiostro e macchine da scrivere

Insomma, ci troviamo davanti a quello che più o meno tutti si aspettavano, e cioé alla naturale evoluzione del concept di Resident Evil e ad uno dei migliori survival horror della scena PlayStation, assolutamente consigliato sia ai novellini del genere sia a coloro che hanno già macinato infiniti chilometri per le strade di Raccoon City. (Prima di concludere, un piccolo appunto alla traduzione italiana -fortunatamente limitata alla sola parte scritta- che in alcuni punti presenta errori talmente grossolani da far supporre che i traduttori il gioco non l'abbiano visto nemmeno in fotografia -cosa che comunque avviene con parecchi titoli-: come spiegare, altrimenti, termini come "Stanza buia" associati alla camera oscura della centrale di polizia o "grimaldello" per indicare una ben più banale forcina ?)