Resident Evil 3: Nemesis

di Paolo 'Mr. Ninty' Mulas

La giocabilità è rimasta comunque pressoché immutata e a parte le novità sopracitate sono rimasti tutti gli elementi peculiari: bisogna esplorare a fondo le varie aree, alla ricerca di documenti (utili per approfondire la trama) e alla ricerca di oggetti indispensabili per la risoluzione degli enigmi o per il ritrovamento di altri oggetti necessari per poi sbloccare l'accesso ad altre locazioni. Come al solito gli enigmi più che basarsi sull'intelligenza, richiedono soprattutto intuito, bisogna praticamente capire come e dove utilizzare quel determinato oggetto. Il ritmo è sempre piuttosto alto, l'atmosfera perde un po' dell'horror e del mistero degli altri episodi per concentrarsi di più sul pericolo costante (rappresentato da Nemesis) e per l'aspetto un po' splatter. I controlli, anche se vecchi di anni sono stati ben adattati, naturalmente non essendoci stato nessun cambiamento anche la pecca per eccellenza è rimasta. Il movimento del personaggio non è, infatti, analogico, ma è legato alla prospettiva del protagonista stesso. Niente di grave, ma per chi è abituato con il comodo analogico del Gamecube, avrà sicuramente qualche tentennamento iniziale.

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Quanto dura?

Giocato per la prima volta, il gioco richiede un buon numero di ore per essere completato (sopra la decina se giocato a livello normale), i bivi presenti durante l'avventura stimoleranno il giocatore a riprendere il titolo in mano, anche se le differenze tra una scelta e l'altra cambiano solamente dei risvolti della trama, non molto rilevanti. Una volta portata a termine l'avventura, a seconda del ranking sarà presente un minigioco, nel quale dovremo controllare alcuni dipendenti dell'Umbrella nel tentativo di farli scappare indenni dalla città.

Un tuffo nel passato

Per l'epoca nel 1999, la grafica si attestava sugli standard più alti, a distanza di quattro anni pur rimanendo per alcuni versi godibile, appare grezza e primitiva. I fondali pre renderizzati fanno ancora la loro bella figura, così come le sequenze d'intermezzo, ma i personaggi appaiono molto squadrettati con texture povere e poligoni quasi contabili ad occhio nudo. Gli standard per quel che riguarda il sonoro pur evolvendosi sono rimasti indietro rispetto a quelli grafici, e a distanza di quattro anni risultano comunque godibile. Le musiche sono ben fatte, così come i lamentosi campionamenti sonori degli zombie, e rumori indefiniti che mantengono sempre alta nel giocatore la tensione. L'aspetto più deludente del gioco, è probabilmente il prezzo: è difficile, infatti, spendere per Resident Evil 3, quasi la stessa cifra che consentirebbe di portarsi a casa giochi dal calibro di Resident Evil o di Resident Evil0, titoli sicuramente molto più curati e molto più adatti agli standard tecnici attuali.

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