Recensione di VORON: Raven's Story, tra planate e miti norreni

Una nuova avventura indie che ci permette di vestire i panni di un corvo tra enigmi e atmosfere suggestive.

Per tutti questi anni abbiamo vestito i panni degli eroi più disparati: figure provenienti da epoche lontane, piccoli animali adorabili e personaggi di ogni tipo. Ebbene, è la prima volta che ci ritroviamo a impersonare un corvo, ed è stato piuttosto interessante. VORON: Raven’s Story è un’avventura tanto semplice quanto incantevole e, nonostante la sua acerbità, anche sul fronte tecnico, lascia intravedere potenzialità che potrebbero influire positivamente nel panorama videoludico indie. Siamo ancora molto lontani da ciò che può essere definito un lavoro magistrale, ma l’impegno e la dedizione di un singolo sviluppatore si sono fatti sentire. Ecco la nostra recensione.

Recensione di VORON: Raven
La storia di VORON: Raven's Story

La storia di VORON: Raven’s Story

La storia di questo gioco ruota attorno a un corvo. Si parte dai primissimi istanti di vita, emozionanti, mentre zampetta goffamente per raggiungere la sua famiglia. Un loop tra esplorazione e crescita: giorno dopo giorno il protagonista cresce sempre di più, fino a diventare un adulto. A incrinare quel delicato equilibrio è un’antica forza malvagia che con estrema violenza separa la famiglia dapprima unita e - apparentemente - indivisibile. Ci si ritrova così da soli, costretti a risollevarsi e a contare sulle proprie forze. Forze straordinarie, viscerali, intrinseche, che a volte vengono ignorate lasciando spazio a un buio asfissiante e caotico, quello della disperazione.

Il viaggio di questo corvo si snoda tra l’esplorazione di scenari particolarmente suggestivi e veri e propri puzzle, il tutto mentre impara la tecnica del volo. Ad arricchire la narrazione, sebbene non sia poi così complessa ma lineare e scorrevole senza troppi fronzoli, è l’ispirazione al mondo norreno. Leggende, anime perdute che devono raggiungere il Mondo degli Dei e antiche verità da decifrare: questo è il contesto intorno al quale ruota il gioco. Si tratta di un’avventura piuttosto breve, poco meno di 3 ore se seguite la trama senza esplorare l’ambiente circostante, ma è ben strutturata.

Il gameplay

Come abbiamo anticipato, il gameplay si basa principalmente sul far volare il nostro corvo, tra ascese, picchi, planate e virate. Inizialmente non è stato semplice imparare a padroneggiare queste tecniche, anzi, abbiamo riscontrato una certa difficoltà. Molto spesso abbiamo faticato a capire come procedere verso una determinata direzione, mentre altre volte (forse più spesso di quanto volessimo) abbiamo dato una serie di capocciate violente. Con un po’ di allenamento, si può giocare con più scioltezza e vivere davvero l’esperienza. Tuttavia, sappiate che il corvo non può morire, bensì può rialzarsi ogni singola volta permettendo di riprovare più e più volte.

Abbiamo però notato in diverse circostanze che, nonostante i nostri input, il protagonista non volava affatto o non andava nella direzione da noi designata. Questo aspetto ha provocato frustrazione in diverse occasioni, soprattutto con certi puzzle che richiedevano una gestione quasi impeccabile del tempismo.

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L'arte del volo

I puzzle

Gli enigmi si sono rivelati piuttosto convincenti: non estremamente difficili, ma neanche troppo facili. Insomma, un giusto equilibrio che permette di giocare senza provare frustrazione. Chi è poco paziente, però, dovrebbe sapere che in certi frangenti la gestione della stamina può rivelarsi un vero impedimento, richiedendo un approccio più strategico. Complessivamente, la nostra impressione è quella di trovarci di fronte a un buon progetto, che però in alcuni punti presenta delle sbavature che impattano sull’esperienza complessiva.

Anche la telecamera ha influito, dato che segue esclusivamente la direzione del corvo, quindi la precisione ne risente e in alcuni momenti concitati avremmo preferito maggiore libertà di controllo. Insomma, è come se – oltre alla mancanza di stamina – il nostro corvo fosse davvero legato da catene invisibili. In ogni caso, durante questi puzzle dovrete di tanto in tanto raccogliere dei pesi da posizionare sulle pedane per sbloccare le porte, oppure planare attraverso una serie di anelli entro un tempo prestabilito, facendo attenzione sia agli ostacoli sia alla carenza di stamina, quest’ultima ricaricabile attraversando delle sfere bianche.

Per accedere alle aree successive è fondamentale trovare e salvare le anime perdute; ognuna vi permetterà di aprire un portale e quindi avanzare. È stato molto piacevole librarsi in volo e gracchiare, nella speranza che altri corvi o anime rispondessero e ci indicassero la loro posizione.

Recensione di VORON: Raven
Il gameplay di VORON: Raven's Story

Il comparto tecnico

Graficamente abbiamo a che fare con un gioco piuttosto semplice e genuino, quindi non aspettatevi ambientazioni particolarmente complesse. Tuttavia, gli scenari restano suggestivi, sebbene necessitino di miglioramenti sia nelle texture che nell’illuminazione: alcuni oggetti presentavano colori così sgargianti (soprattutto verdi o gialli) da risultare davvero fastidiosi per i nostri occhi. Sfortunatamente il gioco non è tradotto in italiano, ma i sottotitoli in inglese sono facilmente comprensibili e non compromettono l’esperienza complessiva, che resta comunque intuitiva.

Il comparto musicale è altrettanto coinvolgente e funge da ottimo accompagnamento al gameplay. Tuttavia, sebbene il gioco si sia rivelato molto fluido dal punto di vista tecnico, avrebbe beneficiato di ulteriori ottimizzazioni, a partire dal controllo del corvo fino ad alcuni aspetti grafici che avrebbero potuto esaltare ulteriormente l’avventura.

Recensione di VORON: Raven
Il comparto grafico

La recensione di VORON: Raven’s Story, conclusioni

Il fatto che questo gioco sia stato creato praticamente da un’unica persona è già di per sé motivo di grande riconoscimento. I presupposti sono ottimi e lasciano percepire le potenzialità di Merk Games, ma è inevitabile sottolineare quanto il prodotto sia ancora acerbo. Nel complesso, se amate le meccaniche basate sul volo, i puzzle e le storie non troppo lunghe o intricate, questo gioco merita di essere provato. Inoltre il suo costo è piuttosto basso, dato che costa meno di 10 € e attualmente potete trovarlo in sconto su Steam.

La nostra esperienza è stata tutto sommato piacevole. La storia è lineare e autentica, ma non mancano momenti emozionanti che ne aumentano la dinamicità. Ad arricchire il gameplay, invece, sono le meccaniche basate sul volo: quest’ultime richiedono un po’ di pratica e possono recare frustrazione all’inizio, ma una volta presa dimestichezza sarà tutto più fluido e semplice. Il comparto tecnico avrebbe necessitato di qualche miglioramento, ma nel complesso è un gioco consigliato a chiunque voglia provare nuove esperienze senza pretendere troppo.

Con il suo protagonista, i suoi puzzle e i suoi scenari suggestivi, il gioco ci regala un assaggio del potenziale di Merk Games, lasciandoci curiosi di scoprire cosa verrà dopo. Non è un capolavoro, ma rappresenta senz’altro un ottimo trampolino di lancio per progetti futuri.

Gallery

Versione Testata: PC

6

Voto

Redazione

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Recensione di VORON: Raven's Story, tra planate e miti norreni

VORON: Raven's Story è un titolo acerbo, ma un ottimo presupposto per progetti futuri più maturi. Vestire i panni di un corvo è un'esperienza unica, sebbene non sia molto semplice prendere dimestichezza con la tecnica del volo. La storia è piuttosto breve ma lineare, mentre l'atmosfera dedicata ai miti norreni contribuisce a rendere l'esperienza più immersiva. Purtroppo sono presenti molte sbavature che influiscono nel gioco, dal comparto tecnico ad alcune limitazioni strettamente legate al gameplay. Considerando il suo costo, però, vi consigliamo di dargli un'opportunità.

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