Octopath Traveler 0: la recensione di un JRPG 2D-HD nostalgico

Analizziamo l'epica esperienza di Square Enix tra otto viaggiatori con meccaniche di gioco di ruolo a turni profonde. Scopri il nostro voto finale.

Octopath Traveler 0: la recensione di un JRPG 2D-HD nostalgico

Octopath Traveler 0 rappresenta uno dei progetti più ambiziosi mai realizzati nella cornice HD-2D di Square Enix. Pur nascendo come prequel, il gioco non è un semplice ampliamento della storia, né un capitolo minore pensato per riempire uno spazio tra un episodio e l’altro, ma è invece un’opera che ridefinisce l’identità stessa della serie, elevando ogni suo punto forte dell’esperienza di gioco, come la struttura narrativa, la libertà di gioco, la profondità tattica, la gestione del party, il city-building e persino il coinvolgimento emotivo di ciò che accade nel mondo. La scelta di tornare alle origini dell’universo di Orsterra permette agli autori di svelare eventi e toccare tematiche che nei capitoli precedenti erano solo accennate, e lo fa con un’intensità sorprendente.

Il marchio di fabbrica della saga, ossia il suo stile HD-2D, quel meraviglioso equilibrio tra pixel art e rendering tridimensionale, raggiunge in questo nuovo capitolo uno dei suoi apici. Ma ciò che colpisce davvero è la maturità della direzione della storia, il tono più drammatico, le scelte del giocatore che influenzano il percorso narrativo, una profondità di evoluzione dei personaggi ed una progressione a dir poco aperta, che permette di affrontare missioni e trame nell’ordine desiderato. Ogni elemento sembra costruito per offrire una sensazione di libertà che non si era vista nei precedenti capitoli.

Trama e i nostri otto viaggiatori: un JRPG atipico 

La trama di Octopath Traveler 0 inizia con un evento traumatico che funge da motore emotivo dell’intera avventura, ossia la distruzione del villaggio natale del protagonista e l’assassinio dei suoi genitori. È un incipit forte, anche se non originale, che pone immediatamente al centro temi come il lutto, la perdita, la ricostruzione e la ricerca della verità. Questa scelta narrativa non serve soltanto a creare empatia ma definisce il tono dell’intera esperienza, che alterna momenti di profonda introspezione ad altri più leggeri, sempre però con un’intensità emotiva coerente e credibile.

Uno degli elementi più originali dell’intreccio narrativo e vera novità della saga è la possibilità di ricostruzione di Wishvale, l’unica eredità rimasta al protagonista. Non si tratta del classico sistema di contorno visto in tanti GDR: qui la rinascita del villaggio è una componente narrativa veramente importante ed essenziale. Ogni edificio ricostruito, ogni nuovo abitante accolto, ogni attività riaperta, tutto contribuisce a far avanzare la storia, sbloccando missioni, relazioni, eventi ed opportunità uniche. Il villaggio diventa un’estensione del protagonista stesso, uno specchio della sua crescita emotiva e, in un certo senso, la vera “seconda anima” dell’avventura.

La struttura narrativa, come da tradizione della serie, non è lineare. Le quest principali e secondarie possono essere affrontate in qualsiasi ordine ed il mondo di gioco reagisce in modo dinamico alle nostre azioni. I personaggi che incontriamo casualmente all’inizio dell’avventura potrebbero diventare fondamentali più avanti, mentre missioni apparentemente marginali rivelano collegamenti inattesi e speciali. Questa libertà rende la storia fondamentalmente modulare ma comunque coesa; un intreccio di racconti che si uniscono per comporre un’unica grande epica avventura.

Il legame con Champions of the Continent, gioco mobile uscito precedentemente a questo nuovo capitolo, è presente ma mai invadente. Pur essendo un prequel tecnico, Octopath Traveler 0 non dà mai la sensazione di essere subordinato a ciò che è già stato raccontato,  anzi, espande in modo significativo la lore dell’universo, presentando nuovi personaggi, nuove fazioni e nuove aree che arricchiscono la mitologia di Orsterra, ma senza comunque richiedere alcuna conoscenza pregressa per essere apprezzate.

Octopath Traveler 0: la recensione di un JRPG 2D-HD nostalgico

Cos'è Il sistema di combattimento Break and boost 

Il gameplay di Octopath Traveler 0 fonde con grande abilità le meccaniche classiche della saga con innovazioni che ne ampliano sia la complessità strategica sia il coinvolgimento del giocatore. L’esplorazione mantiene la struttura tipica dei precedenti capitoli, con città, regioni e dungeon collegati tra loro da mappe brulicanti di nemici, incredibilmente dettagliate, e ricche di personaggi da incontrare. Tuttavia, la progressione libera delle missioni conferisce una sensazione di autonomia che non era mai stata così marcata nella serie.

Le Path Actions tornano come meccanica cardine, ma qui risultano più integrate e più incisive nel mondo di gioco. Ogni azione sociale, come persuadere, rubare, sfidare, reclutare e convincere, non è solo un mezzo per ottenere oggetti o informazioni utili, ma è un tassello fondamentale che influenza la reputazione del protagonista e la reattività degli NPC. Il sistema delle tre influenze (Potere, Ricchezza, Fama) determina con precisione ciò che possiamo e non possiamo fare, e spinge il giocatore a costruire un’identità coerente per il proprio personaggio.

Il combattimento, basato sul celebre sistema Break & Boost, trova qui una delle sue incarnazioni migliori. I nemici sono più aggressivi e dotati di nuove capacità tattiche, come colpire la linea secondaria del nostro party, o alterarne la formazione. La gestione di otto personaggi contemporaneamente, con la possibilità di spostarli tra prima e la seconda linea, permette strategie raffinate e battaglie che richiedono analisi e strategia costante. Ogni membro del party ha un ruolo specifico, e la combinazione tra classi, abilità e armi apre a una varietà tattica impressionante.

Un elemento distintivo è la gestione del villaggio di Wishvale, che non solo funge da hub narrativo, ma introduce anche un nuovo livello di gameplay gestionale. Migliorare il villaggio significa sbloccare negozi, bonus, missioni e persino alleati speciali. Ogni scelta compiuta nella ricostruzione ha ripercussioni concrete sia sul percorso narrativo sia sul potenziale del party in combattimento.

Nel complesso, Octopath Traveler 0 propone un gameplay profondo, versatile e perfettamente bilanciato, che valorizza ogni minuto speso nel mondo di Orsterra.

Octopath Traveler 0: la recensione di un JRPG 2D-HD nostalgico

Le path actions: interagire con il mondo di Orsterra 

La grande novità sta tutta nella caratterizzazione del nostro alter ego: per la prima volta nella storia della saga, sarà possibile creare da zero il proprio personaggio.
Avremo la possibilità di personalizzare aspetto, voce, tratti caratteriali e abilità di combattimento, con conseguenze dirette sulle interazioni con i tanti personaggi che incontreremo durante il nostro viaggio.
È un cambiamento che può sembrare inizialmente di poco conto, ma che già dopo poche ore di gioco si comprende quanto sia significativo, spingendoci sempre più al centro del racconto e rendendo ogni quest realmente unica.

Oltre al protagonista, il cast reclutabile, con oltre trenta personaggi sbloccabili, è sorprendentemente vario, con figure che portano con sé storie, relazioni e abilità uniche.

Il ritorno delle otto classi iconiche della serie è accompagnato da un sistema di progressione più flessibile e profondo. Ogni classe può equipaggiare due armi, tutte condividono una parte delle abilità di base e quasi ogni skill può essere appresa una seconda volta per diventare un oggetto equipaggiabile da altri membri della squadra, meccanica che abbiamo apprezzato tantissimo.

Le tipiche classi del titolo, Guerriero, Cacciatore, Chierico, Studioso, Danzatore, Ladro, Mercante e Farmacista, sono state ricostruite per adattarsi meglio ad un party più numeroso e dinamico. A queste si aggiungono classi ibride e rare che cambiano radicalmente le possibilità tattiche del gruppo.

Il risultato è un sistema che invita alla sperimentazione continua tra una classe e l’altra, senza mai imprigionare il giocatore in schemi monotoni e rigidi.

Octopath Traveler 0: la recensione di un JRPG 2D-HD nostalgico

Grafica 2D-HD e colonna sonora: nostalgia ad alta definizione 

L’HD-2D raggiunge in questo capitolo uno dei suoi massimi livelli espressivi. Le ambientazioni, già splendide nei precedenti titoli, appaiono ora più ricche, dettagliate e dinamiche. La gestione dell’illuminazione è impressionante, con raggi di luce che filtrano tra gli alberi, le ombre che si muovono realisticamente attraverso gli edifici, i colori che assumono sfumature morbide e vibranti e che cambiano con l’ora del giorno.  La direzione artistica di Naoki Ikushima propone una più ampia varietà cromatica rispetto ai capitoli precedenti ed una cura impressionante per gli effetti di luce, soprattutto durante l’alternanza di giorno e notte o in ambienti complessi come foreste e caverne.

Le animazioni dei personaggi risultano molto più fluide, soprattutto in combattimento, dove gli effetti particellari conferiscono un impatto notevole alle abilità più potenti. Le espressioni, pur mantenendo l’estetica pixel art, risultano sorprendentemente comunicative. L’interfaccia, rinnovata e più elegante, riesce a essere pulita e funzionale anche nei momenti di maggiore complessità tattica.

L’ottimizzazione è eccellente: caricamenti rapidissimi, transizioni fluide, stabilità costante. È un titolo che dimostra quanto la tecnologia HD-2D possa ancora evolvere senza perdere la sua identità. Il gioco non solo colpisce visivamente ma crea un’atmosfera unica che accompagna perfettamente il corso dell’avventura.

L’accompagnamento musicale è straordinario. Yasunori Nishiki torna a comporre una colonna sonora che alterna brani solenni, melodie malinconiche, temi epici da battaglia e motivi più delicati legati alla ricostruzione di Wishvale. Ogni area, ogni personaggio e ogni momento importante possiede un’ identità sonora precisa, in grado di amplificare l’impatto emotivo di ciò che accade su schermo.

Octopath Traveler 0: la recensione di un JRPG 2D-HD nostalgico

Il doppiaggio, inglese e giapponese, è di altissimo livello, con interpretazioni mature e credibili. Le voci non si limitano a recitare testi, ma trasmettono personalità, umanità, fragilità e determinazione di ogni singolo personaggio. Ed è proprio a fronte di così tanta qualità che emerge il vero grande difetto di Octopath Traveler 0: la completa assenza della localizzazione italiana dei testi. Con una storia così ricca di dialoghi, sfumature e scelte morali, la mancanza dell’italiano è un limite serio, che rischia di rendere il titolo meno accessibile a molti giocatori.

Versione Testata: PS5

8.5

Voto

Redazione

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Octopath Traveler 0: la recensione di un JRPG 2D-HD nostalgico

Octopath Traveler 0 è un JRPG di straordinaria maturità, capace di fondere narrazione, esplorazione, strategia e personalizzazione in un’opera di rara bellezza. La storia intensa, la libertà d’azione, il sistema di combattimento rodato e raffinato e la possibilità di ricostruire il proprio villaggio, danno vita ad un’esperienza profonda e coinvolgente, mentre la realizzazione tecnica e la colonna sonora raggiungono livelli di vera eccellenza. Se non fosse per la mancanza della localizzazione italiana, il titolo sfiorerebbe il capolavoro assoluto. Octopath Traveler 0 rimane una delle opere HD-2D più ambiziose e brillanti mai prodotte da Square Enix, capace di emozionare, sorprendere e lasciare sicuramente un segno duraturo. Un viaggio imperdibile per gli amanti del genere ed una prova di forza per una saga che, capitolo dopo capitolo, continua a reinventarsi senza perdere la sua anima.

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