Project Warlock 2: recensione del secondo capitolo della saga di Buckshot Software

Project Warlock 2 è un action di Buckshot Software fps classico

Project Warlock 2 recensione del secondo capitolo della saga di Buckshot Software

Il fatto stesso che io costantemente parli degli anni ’90 ad alternanza negli ultimi articoli è indice che nelle ultime produzioni indie ci sia una grande attenzione a riprodurre titoli di quell'era – anzi vi anticipo pure che prestissimo parleremo di qualcosa spiccatamente anni ’80 e in puro stile retrogaming, ma per scoprire cosa continuate a seguirci e a monitorare i nostri canali Twitch/YouTube, oltre al sito – ma è indubbio che quel periodo abbia sfornato i capisaldi di molti generi, una culla culturale che ha legato anima e corpo il rapporto tra sviluppatori e giocatori, per quanto, per assurdo, a quei tempi i numeri di vendita non erano nemmeno avvicinabili alla distribuzione di oggi.

Project Warlock 2: recensione del secondo capitolo della saga di Buckshot Software
Si spara, tantissimo!

Project Warlock 2: il 2D in tre dimensioni

Project Warlock 2 di Buckshot Software e Retrovibe vuole attingere ad uno stile ultra-classico per il seguito del suo ultimo fps. Nell'ultima decade del vecchio millennio, moltissimi giochi action, non era tanto la storia a farla da padrone, bensì il game design, le emozioni più epidermiche e la piacevolezza intrinseca di prendere mouse e tastiera e scaricare tensione ed adrenalina in una carneficina di pixel. Questo titolo, oltre alle sue origini, arriva a toccare le corde di coloro che amano gli fps in quanto tali, ma soprattutto quella via di mezzo tra rogue-like – che oggi sembra il genere di punta, come lo sono stati gli fps tempo fa – e i titoli in prima persona.

Quello che in pratica dovrete fare è proseguire lungo sentieri già tracciati, non potete sicuramente sbagliare strada, e affrontare le minacce che ci si palesano davanti. Ogni zona ha un certo numero di mostri, di varia natura, da dover seppellire, oltre a momenti rush di attacchi di massa – in cui la musica rock inizia a pompare al massimo dalla casse – e dover sfrondare numeri crescenti fino a quando i bossoli a terra non sono sufficienti a dimostrare quello che i cadaveri a terra testimoniano del vostro passaggio.

Le armi sono quasi tutte divertenti, certo si può anche non scegliere necessariamente una sputafuoco, ma in questo secondo caso risulta un po’ più facile e meno tattico il nostro bisogno di fermare l’avanzata del male. Come da tradizione si incontrano sempre nuove armi avanzando nel gioco, così come i colpi a terra sono il loot di cui avete bisogno, dato che avrete quasi sempre i caricatori scarichi o al limite “dell’arsura” e per questo conta molto la rapidità e la precisione.

Project Warlock 2: recensione del secondo capitolo della saga di Buckshot Software
Anche la magia e le armi bianche faranno il loro lavoro.

Se da un punto di vista prettamente grafico il titolo fa il suo lavoro, così come molti dei nemici sono piacevoli da vedere, anche la controparte delle armi è ben fatta e ben strutturata, soprattutto perché perfettamente utili in base alle situazioni in cui ci si trova. La parte rogue-like è invece legata ad alcuni perk che trovano disseminati nei livelli – ah ci sono anche le zone segrete, per altro anche piuttosto semplici da trovare – grazie ai quali incrementare alcune statistiche.

Ciò che è meno riuscito – ma in quanti possono dire di chiamarsi Romero di cognome – è il level design dei livelli. Andare avanti e indietro o trovarsi in aree particolarmente elaborate sarebbe stato un plus non da poco, invece il compitino viene svolto e poco di più, peccato, ma in generale è comunque in linea con i competitor sui vari store.

 

 

Versione Testata: PC

7.5

Voto

Redazione

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Project Warlock 2: recensione del secondo capitolo della saga di Buckshot Software

Project Warlock 2 è cattivo – ma in senso buono – quanto il suo predecessore. Si fa “smash” degli avversari a colpi di ogni tipologia di arma che vi viene in mente, con quel (fintissimo) 2D che va ancora così tanto di moda in uno stile rogue-like che va anche più di moda, ma il risultato è comunque un piacevole fps che prima fa strage di enciclopedie di mostri e poi (forse) chiede scusa per averlo fatto. Spegnere il cervello e attivare tutta l’attenzione del mondo può essere piacevole, come lo era negli anni ’90.