Plastomorphosis, la recensione del survival horror indie che si ispira ai classici del genere

Il nuovo retro-horror indie

Plastomorphosis la recensione del survival horror indie che si ispira ai classici del genere

Plastomorphosis è un videogioco indie che si pone coraggiosamente sulle orme di colossi come Silent Hill e Resident Evil, proponendo un'esperienza di survival horror che si ispira ai classici del genere su PS1. Sviluppato da VidyGames (uno studio indipendente ucraino che ha già pubblicato alcuni titoli 2D), questo gioco riesce a catturare l'essenza del retro-horror, pur navigando tra luci e ombre nel suo tentativo di omaggiare i suoi illustri predecessori. Ecco la recensione completa di Plastomorphosis.

Plastomorphosis, l’ambientazione e la trama

La prima ora di gioco è un viaggio che riporta alla mente i capolavori del passato, con atmosfere dense di mistero e un design sonoro estremamente curato. Tuttavia, nonostante un inizio promettente e momenti di genuino stupore, Plastomorphosis inciampa in alcuni aspetti che ne minano l'esperienza complessiva.

Qual è la trama? Evacuato dalla sua città natale a causa delle pericolose esplosioni di energia oscura, un individuo senza nome cerca di superare e sopravvivere a una serie di eventi in una nuova realtà, dove vivere come essere umano non è più possibile.

Plastomorphosis, la recensione del survival horror indie che si ispira ai classici del genere
Il protagonista di Plastomorphosis. Crediti: VidyGames.

Il gioco eccelle nelle sue atmosfere, ricreando con maestria la tensione e l'angoscia che hanno reso immortali i suoi ispiratori. Le location sono ben realizzate, spesso impregnate di una desolazione che fa eco alle nebbie di Silent Hill (1999) e ai sanguinosi ambienti di Resident Evil (1996). Questa nuova realtà – misteriosa, oscura e ricca di tensione - contribuisce efficacemente a costruire un ambiente in cui l'orrore si insinua in ogni angolo. Le ambientazioni sono poche, ma dettagliate.

La trama, sebbene presenti momenti intriganti, non riesce sempre a mantenere alto l'interesse, oscillando tra momenti di genuina curiosità e parti meno ispirate, con alcune scelte narrative che appaiono forzate o poco coinvolgenti. Il completamento del gioco richiede dalle 4 alle 6 ore, variando in base all'abilità del giocatore.

Le meccaniche di gioco di Plastomorphosis

Plastomorphosis si presenta come un horror in terza persona, caratterizzato da angolazioni di telecamera fisse e una grafica in stile retrò. In questa scelta, lo sviluppatore ha volutamente tratto ispirazione dai classici del genere.

Plastomorphosis, la recensione del survival horror indie che si ispira ai classici del genere
Una scena di Plastomorphosis. Crediti: VidyGames.

La meccanica di gioco e il sistema di controllo risentono di una certa rigidità che può infastidire i giocatori abituati alla fluidità dei titoli moderni. Questo aspetto, pur essendo un richiamo ai sistemi di controllo dei giochi degli anni '90/2000, potrebbe alienare chi non ha vissuto direttamente quell'epoca, rendendo Plastomorphosis un'esperienza particolarmente indicata per i nostalgici, mentre gli altri potrebbero trovare difficoltà ad adattarsi. Inoltre, i comandi mancano a volte di precisione, portando il protagonista a muoversi in direzioni non intenzionali, un problema che si accentua particolarmente durante gli scontri.

Nel corso dell'avventura, ci si imbatte in vari enigmi: alcuni sono piuttosto intuitivi, mentre altri necessitano di un'approfondita riflessione. Vi sono poi puzzle particolarmente ardui, che portano frequentemente i giocatori a ricorrere a una guida online per la loro soluzione.

Plastomorphosis, la recensione del survival horror indie che si ispira ai classici del genere
Un quiz di Plastomorphosis. Crediti: VidyGames.

Il livello di difficoltà di Plastomorphosis parte da un approccio molto accessibile, presentando inizialmente sfide semplici. Tuttavia, si assiste a un'impennata della difficoltà che può cogliere di sorpresa i giocatori. Una graduale escalation sarebbe stata preferibile per assicurare una progressione più equilibrata.

Nonostante questi ostacoli e difetti, Plastomorphosis si distingue per l'attenzione ai dettagli che trasudano da ogni sua crepa. La sua estetica, il design del suono e l'ambiente generale sono un tributo agli storici survival horror.

In conclusione, Plastomorphosis è un gioco interessante, forse non per tutti, ma certamente ricco di fascino per chi cerca di rivivere l'atmosfera e le sfide dei giochi horror degli anni '90. Se siete disposti a perdonare alcuni difetti e ad immergervi in un'avventura oscura, allora Plastomorphosis potrebbe regalarvi qualche ora di piacevole nostalgia e tensione. Per i fan dei classici, un acquisto da considerare; per i neofiti, potrebbe non essere altrettanto accattivante.

 

Plastomorphosis
6.5

Voto

Redazione

La copertina di Plastomorphosis Crediti VidyGames

Plastomorphosis

Plastomorphosis si distingue per le sue ambientazioni dettagliate e l'omaggio ai classici dell'horror, pur presentando limiti significative. I comandi imprecisi e la storia non particolarmente interessante possono compromettere l'esperienza di gioco, richiedendo pazienza e adattabilità. Nonostante ciò, per gli appassionati del genere in cerca di un tuffo nostalgico nel passato, rimane un titolo da valutare, con la consapevolezza dei suoi difetti.