Picross S9, il nono volume della settimana enigmistica Nintendo – Recensione Switch

Puzzle che vince non si cambia, e dopo nove edizioni la formula non può che essere perfetta

di Jacopo Retrosi

Come il titolo lascia intuire, Picross S9 è il nono capitolo della serie S del puzzle game a base di nonogrammi di Jupiter e Nintendo. Un appuntamento irrinunciabile per amanti del genere, che accompagna Nintendo Switch sin dai primi mesi dal debutto nei negozi. Se ne avete giocato qualcuno in passato, sapete esattamente a cosa andate incontro, ed è proprio il motivo per cui siamo di nuovo qui ad annerire e spuntare caselle. 

Partiamo dalle basi, in caso non conosciate questo pregevole passatempo: che cos’è il picross? Per farla breve, è un rompicapo logico in cui andare a realizzare un disegno su una griglia (di solito quadrata, talvolta rettangolare), seguendo le indicazioni riportate ai margini delle singole righe e colonne, che indicano per l’area di riferimento quante caselle annerire e in quale sequenza. Un 5 ad esempio implica che su quella riga o colonna c’è una fila di 5 caselle da marcare, un 5-3 invece che ci sono due gruppi, uno da 5 e uno 3, da annerire, necessariamente separati, e così via, fino a formare una piccola pixel art. Semplice, divertente e stimolante. 

Ancora dubbi? Nessun problema, il gioco fornisce un esaustivo tutorial consultabile in qualunque momento, e una serie di aiuti e suggerimenti per assicurarsi che chiunque riesca a ingranare in totale tranquillità. La cura riposta dagli sviluppatori per garantire un’esperienza piacevole e alla portata di tutti è encomiabile: ci sono valanghe di opzioni per personalizzare l’interfaccia e il sistema di controllo, e tanti piccoli accorgimenti a cui normalmente neanche si fa caso, ma qui diventano un ulteriore fattore che migliora la sensibilità del giocatore nei confronti del titolo.  

Picross S9 è pensato per brevi sessioni, nei momenti di pausa, ma è facile perdere la cognizione del tempo e passare ore a risolvere un puzzle dopo l’altro. Schermate pulite, controlli puntuali, e motivetti orecchiabili e d’atmosfera completano una sinestesia molto efficace, in cui immergersi senza pensieri. E questo vale praticamente per tutti i Picross S a partire dal capostipite (ma aggiungerei anche la precedente serie “e” per 3DS); cosa abbiamo qui di particolare? Vediamo... 

150 Picross classici, di intensità crescente, dai semplici 5x5 ai più cervellotici 20x15; 150 Mega Picross, idem con patate, con la variabile dei “mega numeri” che si spalmano su due righe o colonne, obbligando a gestire la loro taglia maggiorata in relazione a come potrebbero avvilupparsi attorno ai numeri normali; 30 Color Picross, originali e intelligenti, l’introduzione dei colori ribalta il modo di intendere alcune meccaniche e spinge ad approcciare i puzzle con un'altra mentalità; 150 Clip Picross, un’idea carina, quella di introdurre una piccola narrazione che collega i livelli completati, e in soldoni più carne al fuoco; 2 colossali Extra Picross 30x30, 5 se si possiedono i dati di Picross S4, Picross S5 e Picross S6, ma il sottoscritto ne è sprovvisto, e quindi si arrangia. E volendo c'è pure il multiplayer fino a 4 giocatori.

L’unica novità di rilievo è la funzione di rewind, che consente di ripercorrere le mosse passate, a partire dal principio, e riprendere da dove si preferisce. Pensavamo fosse roba da poco, e invece nei puzzle più complicati è un toccasana, specie quando si perde la bussola. Per il resto, abbiamo un totale di 485 prove, per un canovaccio già visto a partire dall’S4, solo con nuovi schemi; e non ci dispiace affatto.