Need For Speed torna a far rombare i motori: è l’ora di Unbound!

I bolidi del passato corrono ancora veloci!

di Fabio Fundoni

Senza alcun dubbio Need For Speed è un marchio tra i più conosciuti nel mondo dei videogames, grazie ad alcuni episodi che sono stati capaci di segnare un'epoca e ritagliarsi un enorme spazio nel cuore degli amanti dei racing games di stampo arcade. Dopo alcuni alti e diversi bassi, arriva sulle nostre macchine da gioco il nuovo capitolo della saga: Need For Speed Unbound, che porta nuove avventure a tutto gas su Personal Computer, PlayStation 5 e Xbox Series X/S, e per farci una corretta idea di questa nuova uscita abbiamo testato il gioco sulla console ammiraglia di Microsoft. Dopo pochi minuti, il tempo di creare il nostro personaggio, capiamo che l'atmosfera che si respira nella fittizia città di Lakeshore è esattamente quella che chi ama NFS cerca: gare clandestine, tuning estremo e una città in cui scorrazzare e ingaggiare furiosi fughe dalle forze di polizia. Il plot sembra essere preso di peso da un episodio di Fast & Furious: siamo un giovane meccanico e insieme a Yaz, la nostra collega per cui abbiamo anche una cotta, siamo riusciti a convincere il nostro capo a darci l’occasione di lavorare su un suo vecchio bolide e iniziare così una carriera da racer di strada. Inizia così la nostra storia, ma non pensiate che possa andare avanti senza colpi di scena. Si, perché dopo le prime gare ne accadrà uno decisamente grosso e ci vedrà costretti ad affrontare una terribile crisi per ricominciare a risalire la china alla ricerca di fama, vittoria e… vendetta! Vi sembra la trama di un teen movie? Certo, lo è, e lo stesso gioco scherza con se stesso sui toni adolescenziali di alcuni passaggi, ma se acquistate un Nedd For Speed per trovare una trama matura, intricata e profonda, forse siete un po’ fuori strada. L’incipit fa quello che deve: ci da un motivo per ingranare la prima e sgasare a tutta velocità verso la prossima sfida!

 Need For Speed Unbound ha la furbizia di gettarci nella mischia e mostrarci subito le frecce al proprio arco, riuscendo a far capire immediatamente tutto l’impegno che il team Criterion ha profuso nella sua realizzazione, per quanto solo con il tempo e con l’attenta esplorazione delle strade riusciremo a comprendere l’attenzione per i dettagli profusa nella creazione della città. La tipologia di gioco è abbastanza semplice da delineare: siamo davanti a un racing game dalla profonda anima arcade ambientato in un contesto free roaming (la città di Lakeshore, appunto) dove tolta l’importante fase esplorativa libera, convivono due momenti ludici: quello fatto dagli eventi giocabili che incontreremo sulla mappa durante la nostra esplorazione e specifici raduni di street racer che ci permetteranno di guadagnare soldi e fama per qualificarci alle sfide principali. Queste sono, ovviamente, il fulcro della nostra esperienza o meglio il flusso che ci porterà avanti con la trama principale, e saranno cadenzate da un preciso calendario che farà da preludio agli avvenimenti principali. Grande importanza ha questa separazione degli eventi e in ogni giorno della nostra agenda potremo partecipare alle gare giornaliere e a quelle notturne. Non pensate solo alla gloria, perché per un vero street racer il denaro è più importante di quello che possiate pensare: comprare nuove vetture, migliorare quelle in proprio possesso e potersi iscrivere a eventi prestigiosi, senza contare le salate multe da pagare quando la polizia riuscirà a metterci le mani addosso.

 Il sistema di gioco è così spiegato: in ogni giornata a proprio disposizione si deve cercare di prendere parte a più eventi possibili per riuscire a portare avanti la propria carriera di pilota di strada, senza trascurare tutto quello che potremo trovare nell’esplorazione libera della città. Il gioco si snoda su questi binari, dove ha un ruolo molto importante il tuning delle proprie vetture, sia che si tratti di quello meccanico, necessario per affrontare avversari sempre più impegnativi, sia che si parli di quello visivo visto che lo stile, nella vita di una leggenda dell’asfalto, è tutto. La strada del pilota prosegue così, tra una gara e qualche lavoretto in officina, senza dimenticare l’elemento che maggiormente mette in allarme chi ama correre sulle strade cittadine: la polizia. Sia che si stia parlando di gare vere e proprie o semplicemente di girovagare lungo la mappa, sapremo praticamente sempre a rischio di dover fare i conti con il braccio veloce (o velocissimo) della legge, che arriverà o nel bel mezzo delle sfide o nella normale attività di pattugliamento, sempre che il nostro livello di “ricercato” sia abbastanza alto da attirare l’attenzione. Cogliamo l’occasione per dire che l’intelligenza artificiale avversaria è buona, ma non perfetta. Sicuramente più bilanciata del passato, ma compie ancora qualche rara manovra senza particolare senso. La città è vasta, piena di strade principali e secondarie, scorciatoie, rampe, luoghi più o meno segreti dove trovare elementi utili come i benzinai, dove riparare automaticamente il nostro bolide, o svariati collezionabili. Peccato che non sempre risulti “viva”, con alcuni momenti dove quasi non avvisteremo altre vetture e passanti, mentre altre situazioni saranno più affollate. Insomma, forse una patch per bilanciare meglio il passaggio di NPC non sarebbe male.

 La difficile, ma divertente, strada per riconquistare la vetta

 Come avrete ben capito, l’impostazione ricalca alla perfezione gli stilemi dei racing arcade free roaming, ma sicuramente non riesce a raggiungere i livelli di qualità e quantità offerti da Forza Horizon 5 che è, a tutti gli effetti, l’attuale peso massimo della categoria. Ci si diverte senza alcun dubbio, ma manca qualcosa per toccare certi picchi, e quel qualcosa riguarda un maggior numero di eventi principali e secondari, la grandezza della mappa (comunque buona) e la quantità di vetture disponibili. Una sferzata positiva è data dal gameplay e dalla gestione combinata di nitro e derapate. Esistono due tipologie di nitro: la prima, classica, gestibile tramite una singola barra blu posizionata intorno al tachimetro che potremo sfruttare con la pressione continuata del pulsante X, mentre la seconda è formata da tre segmenti ricaricabili in base alle azioni che compiremo (tenere la scia, derapare e via dicendo) che potremo sfruttare per un boost immediato e meno duraturo usando il medesimo tasto, ma con una pressione singola. Entrambe queste nitro vanno saggiamente gestite assieme al sistema di derapate che, nella sua versione di default, viene avviato dalla rapida pressione in sequenza di freno e acceleratore. Da un lato questa azione permette, con la giusta traiettoria, di affrontare le curve con maggiore efficienza e, come detto, caricare la stessa nitro. Il sistema non è semplicissimo, visto che ogni macchina ha una specifica guidabilità che potremo ulteriormente variare nei settaggi, ma una volta padroneggiato permette di dare vita a un circolo virtuoso fatto di nitro, derapata a tutta velocità e ulteriore nitro per uscire a “fionda” dalle curve, magari tenendo un po’ di boost di riserva da sfruttare quando faremo un incidente e avremo necessità di ripartire in fretta senza perdere troppo terreno.

 Scordatevi il sistema di rewind, qui in base alle vostre scelte iniziali avrete a disposizione dei riavvii da sfruttare negli eventi in cui avrete raggiunto un risultato troppo basso, magari perdendo una scommessa monetaria con un altro corridore. Il gameplay si è dimostrato divertente, unito all’ampia possibilità di tuning delle vetture, sia prestazionale che visivo e potrete anche cambiare l’aspetto del vostro avatar seguendo il trend “alla moda” che EA ha di recente portato avanti con l’ultimo Formula 1 e FIFA 23. Criterion ha utilizzato un comparto grafico che mescola la resa della città e delle automobili realistica a effetti fumettosi che fanno risaltare partenze, frenate, salti e altro ancora, con i personaggi disegnati in un accattivante cell shading. Dal punto di vista stilistico la commistione di generi funziona alla grande, ben più del previsto, e il motore grafico riesce a far girare il tutto a 4k e 60 FPS, accompagnati da una colonna sonora molto rap e qui, ovviamente, va a gusti. Non manca il multiplayer cross play che vive in maniera distaccata e parallela dall’avventura principale. Per giocare contro altri utenti dovremo infatti creare un nuovo personaggio e aprire una partita o entrare in una già esistente. Sempre lungo le strade di Lakeshore parteciperemo ai classici eventi, dove accumulare soldi per comprare nuove vetture e renderle sempre più prestanti e… appariscenti! Così come nel single player, la varietà di eventi non è poi così ampia, con Criterion che ha puntato sul classico senza cercare nuove strade. Forse si poteva rischiare qualcosa di più e sicuramente la concorrenza ha mostrato muscoli più possenti, ma Need For Speed Unbound è davvero un buon capitolo della saga e saprà intrattenervi per ore e ore.