Lumines Arise: il ritorno di un grande puzzle game

Lumines Arise con la modalità burst e una grafica rinnovata che contempla un'esperienza sonora

di Simone Marcocchi

Lumines Arise segna il ritorno di uno dei puzzle game più iconici degli ultimi vent’anni, sotto la guida di Tetsuya Mizuguchi e del team Enhance, già responsabile di Tetris Effect. Disponibile su PC, PlayStation 5 e PSVR2, il titolo riprende la formula storica della serie e la evolve in chiave moderna, fondendo gameplay, musica e grafica in un’esperienza sensoriale unica.

Più Lumines che mai

Il cuore del gioco resta semplice: blocchi 2×2 composti da due colori cadono dall’alto e il giocatore deve combinarli per creare quadrati monocromatici. Una linea temporale, sincronizzata con il ritmo musicale, attraversa il campo di gioco cancellando i quadrati completati e generando punteggi. Questa meccanica, apparentemente immediata, nasconde una profondità strategica notevole: non basta pensare in termini di spazi, ma occorre pianificare catene di combo, gestire il timing e reagire alla velocità crescente dei livelli. È il classico “easy to learn, hard to master” che ha reso celebre la serie. 

La grande novità è il Burst, una risorsa che permette di fermare la timeline per qualche secondo, dando modo di espandere cluster di blocchi e preparare combo devastanti. Usato al momento giusto, il Burst trasforma la partita in un’esplosione di punti e adrenalina, ma richiede tempismo e strategia: sprecarlo significa compromettere il risultato. 

Una scelta di colori

Sul fronte contenuti, Lumines Arise offre una modalità Viaggio con oltre 35 skin tematiche, ciascuna caratterizzata da scenari visivi e musicali unici: oceani, città cyberpunk, atmosfere mediorientali e paesaggi surreali si alternano in un flusso continuo di colori e suoni. La varietà è impressionante e ogni transizione è pensata per amplificare la sensazione di “flow”, rendendo ogni sessione un’esperienza immersiva. A questo si aggiungono modalità Survival, Missioni e Versus, oltre al supporto opzionale alla realtà virtuale su PSVR2, che eleva ulteriormente il coinvolgimento sensoriale.

Dal punto di vista tecnico e artistico, il titolo è un manifesto di stile: effetti visivi spettacolari, palette cromatiche vibranti e una colonna sonora che spazia tra elettronica, ambient e ritmi sperimentali. Non è solo un puzzle game, ma una sinfonia interattiva che richiama la filosofia di Mizuguchi: trasformare il videogioco in un’esperienza sinestetica. Non a caso, la critica internazionale lo ha accolto con entusiasmo: Edge gli ha assegnato un 9, confermandolo come uno dei migliori puzzle game degli ultimi anni.