Keeper, la recensione: una delle sorprese più belle di questo 2025 videoludico
L'avventura spirituale e surreale.
Keeper è un'avventura rompicapo emozionante, unica e ricca di atmosfera. Il nuovo progetto firmato Double Fine è la conferma di quanto questo team di sviluppo continui a non aver paura di creare giochi incredibili e fuori dagli schemi, ed è, senza il minimo dubbio, una delle esperienze più uniche, particolari e poetiche viste in questo 2025. Grazie agli amici di Xbox Italia abbiamo avuto la fortuna di mettere le mani su questo gioiello videoludico, e siamo pronti a raccontarvelo.
La trama di Keeper
Keeper è la storia di un faro a lungo dimenticato su un'isola post-umana che, dopo anni di sonno e per ragioni misteriose, si risveglia e prende vita. L'antica muratura del faro si sgretola facendolo cadere di nuovo a terra, ma nuovamente e grazie a delle gambe cresciute come per magia, si rialza da terra e parte per un viaggio verso la cima della montagna al centro dell'isola, esplorando un mondo ormai riconquistato dalla natura e accompagnato da un vivace uccello marino di nome Twig.
È un’incredibile storia visionaria che parla di amicizia, di rinascita, di luce e di connessione con la natura. È un'avventura mistica ed in continua evoluzione, ambientata in un meraviglioso e surreale regno ultraterreno che va oltre ogni comprensione.
Keeper è un gioco senza dialoghi. Non ci sono parole, voci o testi a spiegare cosa stia succedendo. Tutto è affidato all’ambiente, ai movimenti, alla musica e ai piccoli gesti di complicità tra il faro e il suo amico pennuto.
È una storia che si svilupperà attraverso ciò che vedrete e sentirete, e gran parte di essa spetterà a voi interpretarla. E’ un'avventura dolce, malinconica, a tratti spirituale.
Il mondo di Keeper è un surreale paese delle meraviglie ricco di immagini e suoni incredibili, e invitandovi a volte a fermarvi un secondo, a trascorrervi del tempo, ad immergervi in esso e a viverlo fino in fondo.
In definitiva, la storia è aperta alla vostra interpretazione, e vi darà la possibilità di riunire i pezzi di questo puzzle man mano che andrete avanti nel vostro viaggio verso la vetta della montagna.
Durante il viaggio capirete che Keeper tratta di molti temi, come la nuova vita, la compagnia e la continua evoluzione.
Il gameplay di Keeper
Come già detto, Keeper non è un titolo action, ma piuttosto un’esplorazione lenta e meditativa, ricca di di puzzle ambientali e con meccaniche legate all’uso del fascio di luce del faro e dell’interazione con l’uccello Twig.
Girovagando potrete illuminare ogni cosa ed osservare come influenzi il mondo che vi circonda.
Puntando e focalizzando il raggio, infatti, vedrete come le piante prendono vita e come le minacce sembrano averne paura, ed inoltre può essere usato per scoprire nuovi percorsi o guidare Twig a manipolare oggetti per risolvere enigmi.
Keeper è tutto incentrato sulla sperimentazione e sulla curiosità.
I puzzle ci sono, alcuni molto semplici ed altri meno, ma non sono mai frustranti: più che vere e proprie sfide, sembrano piccoli momenti di contemplazione nel capire come il mondo reagisce alla luce e su come questo ci farà superare gli enigmi.
Il gioco non è pensato per farvi sbagliare o portarvi alla sconfitta, ma è più incentrato
a guidarvi nell’esplorazione, evidenziando la bellezza del mondo e assicurandosi che gli elementi importanti siano chiaramente visibili.
Gli enigmi fanno sempre parte della narrazione di questo viaggio e, come già detto, non sono creati e pensati per essere troppo difficili o fare in modo di rimanere bloccati.
Alcune aree sono più ricche di puzzle ed altre sono semplicemente presenti per farti apprezzare e godere lo spettacolare mondo di gioco.
Per completare l'esperienza ci sono volute tra le 7 e le 8 ore di gioco, che possono aumentare se siete cacciatori di obiettivi.
Keeper, comparto tecnico
Graficamente Keeper è un vero gioiello: estetica, effetti dinamici e ambienti surreali, tutto funziona alla perfezione, con vegetazione luminescente, edifici deformati, strutture che si trasformano mentre vengono illuminate, cieli psichedelici e cambiamenti cromatici continui.
Un vero spettacolo per gli occhi.
È un gioco che non vuole sembrare realistico, ma vivo: ogni zona ha un colore dominante, una propria vita ed identità. L’acqua vibra come un vetro, le rocce sembrano cera che si scioglie, e quando il fascio di luce colpisce l’ambiente, accadono magie.
In Keeper la direzione artistica ed il comparto tecnico sono superlativi.
Keeper, comparto sonoro
Dal momento che, come già detto più volte, Keeper è pensato come un’esperienza narrativa senza dialoghi, il suono diventa la vera voce della storia.
E’ una presenza costante, come se fosse il respiro dell’isola.
Ogni fruscio, ogni eco, ogni battito d’ala di Twig hanno un enorme peso.
L’incredibile colonna sonora entra ed esce in punta di piedi, seguendo l’atmosfera e risultando imponente ma mai invadente. E’ un concentrato di suoni leggeri, vibrazioni ambientali e toni quasi spirituali che vi culleranno durante tutto il viaggio .
In alcuni momenti, quando tutto si ferma e si ascolta il vento soffiare e il vostro raggio di luce vibrare, capirete che Keeper, in quel preciso istante, sta sussurrando più di mille parole.
Un lavoro di fino e certosino che lo fa diventare uno dei migliori esempi di audio narrativo degli ultimi anni.
Recensione Keeper: conclusione
Keeper è l’ennesima prova di come da un'idea folle, se ben pensata e sviluppata, può uscirne un gioco intelligente, magico e bello.
È un titolo che parla attraverso immagini e suoni, e che punta tutto su emozione, atmosfera e meraviglia visiva, riuscendo a essere toccante pur senza dire una singola parola.
È un esperimento artistico superlativo ed un atto d’amore verso la luce, la vita e la natura.
È lento, contemplativo, decisamente strano e al tempo stesso profondamente affascinante. È un’esperienza che vi prende per mano e vi porta a vivere il viaggio incredibile di un faro e di un uccello marino, attraverso un mondo in continua evoluzione, pieno di colori, pieno di magia.